Ed è l'ennesimo gattino che mi vedo scomparire fra le fauci di un randagio affamato e quindi inferocito. Arrivano in branco di cinque o sette puntualmente fra le tre e le cinque del mattino, sono a caccia – povere bestie - , è nel loro naturale istinto. S'intrufolano per piccoli passaggi nel quartiere che ormai gli appartiene, complici i cumuli di mondezza che costellano la zona (parlo della zona di Via Trapani, Stadio e Via Favorita). Torno a casa tardi e me li ritrovo dentro casa che mi guardano e ringhiano, rientro in auto aspettando che vadano via, spesso con una preda...uno dei miei gattini che poi abbandonano straziato sulla strada, o un topo o pacchetti distrutti d'immondizia che dovrò ripulire da casa mia o dalla strada, perché Aimeri non lo fa. Molti vicini hanno vissuto la stessa esperienza, guardare increduli dalle finestre della loro casa la mattanza di gatti o di cani di piccola taglia. Ripulirne i cadaveri o fare corse folli dal veterinario. Rischiare di essere aggrediti per cacciarli e vederli tornare, spavaldi e sicuri dall'essere in branco, la notte dopo. Non si dorme più, dalle tre alle cinque di vedetta.
Ho chiamato più volte il servizio del comune e mi è stato risposto: i cani sono lì adesso?, ovviamente no! Ed allora non possiamo fare nulla. Tanto si sa, sono solo dei gattini, il cane mangia il gatto, il gatto il topo....che tragedie per un gatto morto!
Già, ma in piazza Stadio questo branco assalì un bimbo in bicicletta...magari per tutti coloro che pensano che la vita di un gatto non valga nulla ( visto che nella nostra città s'impallinano i gatti per sport o li si tira contro i muri) questo darà la misura del problema.
Ho fatto presente che questo branco che si aggira nella zona sembra avere la tana in uno spiazzo che è dietro l'istituto Agrario al quale si accede per il vicolo accanto al panettiere di via Trapani, quello vicino alla scuola Sturzo. Forse basterebbe attivarsi negli orari di caccia e provare a fare qualcosa.
Ma cosa fa di fatto il comune per i randagi? Vi ricordate il periodo in cui non si poteva frequentare il lungomare?
Nonostante il dolore per i miei gattini e la rabbia momentanea, io non posso avercela con delle povere bestie che vivono abbandonate, piene di pulci e zecche e che magari nella loro disperata ricerca di cibo saranno vittime dei folli che sfrecciano in auto a qualunque ora del giorno e della notte, in particolare. Ricordo che un paio d'anni fa vidi sul ciglio di Via Trapani uno dei componenti del branco, l'ottavo, schiacciato sul bordo di Via Trapani; un cagnone di grossa taglia, pelo bianco e rognoso. Rimase lì per circa quattro giorni, sempre più gonfio. Per la fine misera di quel “carnefice” provai pena.
Proprio come gli elettori, i randagi credono di essere liberi di scorrazzare qua e la, ma inevitabilmente sono destinati anche loro ad una brutta fine, povere bestie – sia i cani che gli elettori.
Spero che questa lettera serva a far agire il comune per risolvere definitivamente un problema, mi appello anche a veterinari e associazioni animaliste perché a questi randagi sia data una vita dignitosa, contrariamente agli uomini gli animali non sono bestie crudeli, s'inferociscono per le condizioni in cui vivono.
Nessuno riporterà in vita il mio Michel, o Zampasì, Grigetto, Stellina....e tutti gli altri che avevo visto crescere, curato ed amato ed ho visto morire pieni di terrore, ma da questo momento per ogni cosa causata dai randagi nella mia proprietà o nelle vicinanze io riterrò responsabile il Comune di Marsala.
Maria Vita Licata