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05/09/2016 06:30:00

Rifiuti a Marsala. Tutto cambia, niente cambia. Ancora un anno di Aimeri

Non cambia nulla sulla raccolta rifiuti a Marsala. Dopo mesi di polemiche, di incontri, di studi sul nuovo piano di raccolta si arriva ad un nulla di fatto, prevedibile, e alla proroga del contratto con Aimeri Ambiente. Per l’esattezza non c’è più Aimeri perchè a giugno ha affittato il ramo d’azienda ad Energeticambiente Srl. Cambia il nome, non le persone, non la sostanza. Tutto cambia, niente cambia, a Marsala sulla raccolta rifiuti.
Dal 2009 a Marsala opera Aimeri Ambiente, società lombarda che si è aggiudicata la gara d’appalto per la raccolta differenziata dei rifiuti presso l’Ato Tp1 Terra dei Fenici. All’epoca c’erano gli ambiti territoriali che univano diversi comuni di uno stesso spicchio di territorio e veniva fatta un’unica gara d’appalto, la ditta che vinceva doveva raccogliere i rifiuti in queste città. Sin da subito si sono tirate fuori le città di Trapani e Pantelleria. Marsala, Alcamo, e tutta zona settentrionale della provincia di Trapani è ristata nell’Ato, poi diventato Srr.

In questi mesi si è discusso molto sulla raccolta rifiuti in città. Ad ottobre il consiglio comunale aveva votato la delibera per la costituzione in Aro. Ossia il Comune di Marsala poteva decidere di che morte morire, da solo. Poteva, in base ai vecchi regolamenti, decidere che tipo di servizio voleva, di studiare una raccolta rifiuti tagliata su misura, e soprattutto fare in proprio una gara d’appalto. Allora la giunta guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo, ma tutta la storia dei rifiuti l’ha gestita il vice Agostino Licari, ha incaricato una ditta esterna per studiare un Piano d’Intervento. Ossia un progetto su come dovrà essere la raccolta rifiuti e tracciare le linee guida per la gara d’appalto. La ditta si chiama Esper, ed è conosciuta per un rigido codice etico che non solo non prevede la collaborazione della ditta con aziende private, ma non possono farlo neanche i dipendenti e i collaboratori. Il tutto per evitare conflitti di interesse. Bene, il Comune paga alla Esper 25 mila euro per la consulenza. Gli esperti della Esper, società piemontese, vengono parecchie volte a Marsala, studiano il territorio, fanno un giro per le contrade, cercano di capire cosa non va nella raccolta rifiuti effettuata dall’Aimeri, che cosa non va nello smaltimento dei rifiuti differenziati. Il piano d’intervento arriva in consiglio comunale a fine primavera. Ogni anno il Comune di Marsala, quindi i cittadini attraverso la tassa sui rifiuti, paga ad circa 15 milioni di euro. Una cifra enorme, che tutti vorrebbero diminuire, ma che con il sistema contorto dello smaltimento in discariche i costi sono sempre altissimi. Inoltre è l’Unione Europea che ha stabilito, pena multe salatissime, il raggiungimento del 65% della raccolta differenziata. Marsala di norma regista un 35-38% di raccolta differenziata. I tecnici della Esper hanno studiato che con questo attuale sistema oltre il 44% registrati in alcuni periodi dell’anno, quasi miracolosamente, non si può andare.
Allora il piano d’intervento prevede una massiccia raccolta differenziata porta a porta e la bollettazione puntuale. In sostanza, secondo la Esper e la giunta, una maggior differenziata porta alla riduzione dell’Rsu, quindi del conferimento in discarica, e una riduzione dei costi.
Il piano viene presentato alla città, fa il giro di tutte le categorie sociali. Poi arriva in consiglio comunale, perchè la ratifica spetta ai consiglieri. E qui nascono i primi problemi. Perchè ad esempio durante un consiglio comunale aperto viene presentato un altro piano, quello della Science4Life, startup universitaria del prof Giacomo Dugo. E’ completamente diverso rispetto a quello della Esper. Fatto sta che nascono polemiche molto dure tra amministrazione e consiglieri comunali. La prima viene accusata dai consiglieri di non aver condiviso il percorso. I secondi per l’amministrazione hanno perso tempo. Il vice sindaco Agostino Licari che si è occupato della vicenda si lascia scappare un’ipotesi dimissioni se avessero stravolto il piano. In ogni caso il piano Esper viene approvato. Ma è tardi, perchè non ce la si fa ad incardinare una gara d’appalto, a farsi dare l’ok dalla Regione.
Nel frattempo cambiano le regole. Regione e governo nazionale decidono - mentre l’Isola è in piena emergenza estiva, con le strade sommerse dai rifiuti - che le gare d’appalto devono essere fatte a Palermo. Che il capitolato deve essere fatto da una centrale unica d’appalto che gestisce le gare su raccolta e smaltimento in tutta la regione. Una mazzata per l’amministrazione Di Girolamo che ha speso molto in questo iter.
Adesso si è fatta la proroga con Energeticambiente,
che ha affittato il ramo dell’Aimeri. Le verranno corrisposti da tutti i comuni interessati della provincia di Trapani circa 24 mila euro per un anno di proroga da ripartire tra gli Enti in base a volume di rifiuti e popolazione.
La notizia sulla proroga del contratto con Aimeri ha suscitato le prime reazioni politiche.
Michele Gandolfo, del Psi, che più di tutti ha osteggiato il Piano della Giunta, ha chiesto le dimissioni del vice sindaco Agostino Licari. “E',infatti inconcepibile che mentre il vicino comune di Petrosino ha gia' effettuato la gara di appalto per la gestione dei rifiuti nel nostro comune si va a fare una proroga con evidente danno economico per i cittadini,costretti per altri dodici mesi a subire questo contratto capestro!”, scrive il consigliere di maggioranza su Facebook.
Aldo Rodriquez, del Movimento 5 Stelle, parla di “mano destra che non sa cosa fa la sinistra” riferendosi alle diverse visioni di Comune e Regione, governati da esponenti del Pd. “L'amministrazione comunale PD fa le corse per approvare il piano rifiuti fingendo di non sapere che il PD regionale ha altre idee. L'opposizione lo ricorda in aula e fa anche notare che non ci sono i tempi per avviare la gara di appalto e in tutta risposta, il vicesindaco piddino, li accusa di aver perso tempo, una settimana, una settimana persa a capire il piano, una settimana persa perché l'accozzaglia che si ostinano a chiamare maggioranza fa mancare il numero legale, una settimana che non avrebbe cambiato nulla se si pensa ai mesi necessari per redigere un bando da 100 milioni. Le affermazioni del vicesindaco sono l'ennesimo tentativo di scaricare la colpa sugli altri, ma arriverà il giorno in cui ad essere scaricati saranno loro e non attraverso i giornali ma dentro le urne dai cittadini che sono sempre più stanchi di vedersi infilare in tasca oggi la mano destra domani la sinistra”.
Sulla stessa linea anche il gruppo politico Progettiamo Marsala.
“L'avevamo previsto e segnalato! Frutto dell'approssimazione e superficialità con la quale l'Amministrazione Comunale ha gestito e continua a gestire la questione rifiuti a Marsala. Ore di discussioni, dibattiti, riunioni tecniche per partorire un topolino, statuire che in centro storico il conferimento dei rifiuti va fatto dalle 6 alle 8 del mattino, rischiare fortemente la crisi politica (ormai palese) per l'approvazione , con numeri decisamente minoritari, del piano Esper, lasciare la città e le periferie piene di rifiuti e proclamare l'infallibilità della Amministrazione addossando, sempre e comunque, la responsabilità del disastro sul decoro urbano alla inciviltà dei cittadini. Ora, secondo l'organo di stampa, il "sogno" potrebbe svanire...la Regione potrebbe avocare tutti gli appalti relativi alla gestione della raccolta rifiuti e quindi..... Nel frattempo questo ulteriore costo ( che non sarà poco) del regime in proroga chi lo pagherà? State tranquilli cittadini, tra una lacrima di coccodrillo e con continue dichiarazioni che creeranno solo confusione, vedrete lo pagheremo, come sempre noi tutti! E la colpa sarà sempre degli altri, di chi c'era prima...forse sbagliamo...ma non c'erano sempre "loro"?”



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