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02/09/2016 09:10:00

Scrive Giancarlo Montesano, su come dovrebbe essere Marsala set cinematografico

 Non vorrei deludere le aspettative del consigliere comunale Daniele Nuccio che dopo aver partecipato alle riprese del commissario Maltese, ha creduto bene proporre l’applicazione dell’accordo regionale di sburocratizzazione dei costi sull’occupazione di suolo pubblico, per permettere di girare produzioni cine-televisive a Marsala e farla diventare così una città set. Non voglio sembrare colui che contesta e denigra sempre l’operato degli amministratori della città, ma in questo caso mi sento parte in causa, anche se nessuno di questa o di altre amministrazioni, sapendo del mio trascorso cinematografico in qualità di organizzatore e produttore di pellicole cinematografiche (vedasi c.v. allegato) ha mai chiesto un mio parere. Ho avuto modo di guardare il protocollo di intesa siglato tra l’Assessorato regionale al Turismo, l’ANCI Sicilia e la Sicilia Film Commission che al fine di favorire l'accoglienza e l'organizzazione delle produzioni cinematografiche nel territorio siciliano, prevede la “sburocratizzazione”delle procedure relative ai costi dell'occupazione del suolo pubblico, così come la creazione di una rete che inglobi le strutture ricettive al fine di promuovere pacchetti di accoglienza per le troupe cinematografiche. Gran bella idea che però non trova riscontro in ciò che ci si dovrebbe aspettare da una Film Commission regionale e vi dico il perché:
1. Le troupe cinematografiche che scendono in Sicilia vengono corredate di tutto, dalle maestranze al materiale tecnico, al fabbisogno scena, ai costumi e quindi prendono sul territorio solo manovalanza non specializzata, attori secondari per piccoli ruoli, comparse. Mandano avanti l’architetto scenografo insieme al direttore di produzione e, se esiste, assumono sul posto un location manager per la scelta dei luoghi adatti alle riprese. Il direttore di produzione, il cui compito è fare l’interesse del produttore, fa tutti gli accordi necessari previsti per il personale “locale” applicando al più il minimo tabellare previsto dal contratto collettivo di lavoro. Per i piccoli ruoli non si fa altro che prendere per il collo gli attori che non vedono l’ora di partecipare ad un prodotto nazionale.
2. Certamente il produttore lascia parecchio denaro per alberghi, cestini, paghe per le comparse e gli attori secondari, i manovali ecc. e per la diaria che viene data alla troupe per le piccole necessità. Molto spesso sono denari che la stessa regione Sicilia concede a pioggia per non far scappare le produzioni dal territorio siciliano. (A proposito di ricatti il signor Crocetta ha subito la prepotenza della Palomar, produttrice della serie il commissario Montalbano, che ha minacciato di andare a girare in Puglia dove la Apulia film commission funziona ala grande. E Crocetta ha pagato. – n.d.r. repubblica e ansa del 17 settembre 2014 – e poi l’epilogo: Palermo repubblica dell’11 aprile 2016, il commissario Montalbano ricomincia da Punta Secca).
Bastano questi pochi elementi per far capire al lettore che, al di là delle belle parole, in Sicilia non c’è traccia di una vera programmazione per il “sistema cinema”. Prima di fare promozione per invogliare le produzioni a venire in Sicilia, si dovrebbe istituire una scuola di formazione per le maestranze necessarie alle riprese di un film, in modo da obbligare il produttore ad assumere personale specializzato in loco, almeno la metà per ogni reparto, liberandoci dallo stereotipo che in Sicilia non ci sono figure professionali adeguate. E per figure professionali intendo macchinisti, elettricisti, operatori e assistenti mdp, truccatori, parrucchieri (non di salone), fonici e microfonisti, attrezzisti e la figura più necessaria di tutte, il location manager.
Una volta preparate a dovere queste figure professionali allora si che potranno essere inserite negli elenchi della Production Guide della Sicilia così come vaneggiato dall’Assessorato regionale al Turismo Sport e Spettacolo.
Il protocollo sottoscritto prevede anche l’istituzione presso i Comuni aderenti (c’è già un elenco? E se si Marsala è stata inserita?) di una figura di “referente cinema” che tenga i rapporti con la Sicilia film commission fungendo da collegamento con tutti i settori interessati dell’Amministrazione comunale.
Non credo che a Marsala esista una sola persona con una preparazione tale per poter organizzare la locale Film Commission che, per attrarre le produzioni audiovisive, deve fornire competitività dei servizi, professionalità delle maestranze, abbattimento dei costi di trasferta, cast, troupe e location scouting del territorio.
L’Amministrazione comunale, da parte sua, deve istituire un fondo di finanziamento che preveda anche la partecipazione dei comuni limitrofi, la Camera di Commercio, le banche, le associazioni culturali e imprenditoriali, nonché soggetti pubblici e privati in forma singola o associata purché espressione dell’interesse collettivo del territorio siciliano. Cos’è che rende il nostro territorio così appetibile? La luce, i luoghi i servizi? Alla base di quanto sopra esposto ci deve essere l’idea che Marsala farà dell’accoglienza la sua identità culturale. Al momento è buio completo.
Saremo in grado di produrre questa mole di lavoro? E se si chi sarà messo al posto di comando, il solito amico politico a digiuno di una qualsiasi preparazione in materia?
Un suggerimento all’amico consigliere: se proprio questa cosa s’ha da fare, ti prego, non farci mettere il naso a un qualsiasi dirigente né dal primo pinco pallino che si fregia del titolo di “filmaker”. Accertati del suo curriculum vita e, comunque sia, forniscilo della cosa più importante: la conoscenza, l’umiltà, l’abnegazione, la libertà organizzativa e culturale.


Giancarlo Montesano



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