Sono morti in un incidente aereo in Venezuela due salemitani che vivevano a Barquisimeto, capitale dello stato del Lara. A perdere la vita sono stati Pasquale Antonio Caradonna, 48 anni, e il figlio 16enne Gianfranco.
Antonio ,originario di Salemi, era sposato con una donna di Limina (Me) con la famiglia che tornava periodicamente in Sicilia per far visita a parenti e amici. Padre e figlio erano decollati dall’aeroporto internazionale ma poco dopo, secondo quanto riportano le autorità locali, si è verificato un guasto tecnico: Pasquale Caradonna ha lanciato il may day alla torre di controllo ma subito dopo ha perso il controllo del velivolo, che si è schiantato in un campo prendendo fuoco.
Un elicottero che si trovava in zona è stato subito dirottato sull’area ma per Pasquale e Gianfranco Caradonna non c’era più nulla da fare: i due sono morti carbonizzati tra i rottami del mezzo. Sul posto sono giunti gli scout locali, i Vigili del fuoco e la Protezione civile, che hanno spento il rogo e recuperato i corpi.
La notizia è giunta anche a Salemi, destando profondo cordoglio tra quanti conoscevano le vittime. Il 48enne, emigrato in Venezuela circa 20 anni fa, era proprietario di una fabbrica di pasta nella zona industriale di Barquisimeto. Il giovane, unico figlio della coppia, era uno studente modello e aveva conseguito il diploma da pochi giorni. Come testimoniato da parenti e amici, Pasquale aveva una forte passione per gli aerei, con alle spalle più di 50mila ore di volo, e curava nei minimi dettagli il suo Cessna. Sul luogo dell’incidente sono giunti anche alcuni funzionari del National Institute of Aviation, per raccogliere eventuali elementi utili a stabilire la cause esatte dello schianto.
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EN ESPANOL. “Se escuchó como la explosión de una bomba”. Así fue descrito por testigos el desastroso desenlace del accidente aéreo que se produjo la tarde de este sábado y que acabó con la vida de Pasquale Antonio Caradonna Grassa (48), un importante empresario larense dueño de Pastas La Especial, y su único hijo de 16 años de edad, quienes luego de pasar un tiempo sin verse decidieron salir a volar para disfrutar de la compañía sin saber que no regresarían a casa.
Sobre un maizal en el sector Piedra Arriba del municipio Peña, estado Yaracuy, quedaron los restos calcinados de los hoy difuntos y de la nave. No quedó casi qué levantar, pues las llamas consumieron la mayor parte de los cuerpos de las víctimas.
Aparentemente una falla mecánica produjo el desplome de la aeronave, que cayó en picada y no tuvo desplazamiento terrestre.
Salieron a tomarle fotos a unos terrenos
Padre e hijo partieron con autorización desde la Terminal Jacinto Lara de Barquisimeto por la tarde. Al mando de la avioneta Cesna con las siglas YV1821BE 36 se encontraba Caradonna Grassa, quien contaba con toda la certificación pertinente para pilotear la nave de su propiedad, diez años de experiencia también lo calificaban como apto.
Comentaron allegados que era un vuelo de recreación, pero que también aprovechaban para observar desde lo alto unas propiedades de la familia, en la que contemplaban llevar a cabo un proyecto de construcción. Estos están cercanos al sitio de la catástrofe.
Durante diez minutos de vuelo todo parecía estar bien. Vecinos describieron ver la nave sobrevolar por la zona por un buen rato con total normalidad.
Sin embargo, el pánico invadió a quienes habitan por la zona cuando la nave empezó a perder altura sin razón alguna y parecía que se estrellaría sobre un grupo de viviendas que se encuentran próximas al sitio del desplome.
No obstante, la aeronave pudo tomar un poco más de potencia para caer en una zona totalmente rural, entre las 4:30 y 5:00 p.m.
“Yo vi unas luces como de emergencia y ahí empezó a caer”, comento una joven residente de la localidad, quien también señaló que la avioneta venía siendo perseguida por un helicóptero de la Guardia Nacional Bolivariana hasta el momento de su descenso, aunque se desconoce el por qué.
Los cuerpos de investigación pertinentes se encuentran realizando las averiguaciones.
Hasta altas horas de la noche permanecieron en el sitio del suceso, al que llegaron decenas de familiares y allegados de las víctimas.
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