Solo il tempestivo intervento di uno dei componenti del servizio salvataggio degli assistenti bagnanti del Comune di Erice ha evitato che un tranquillo pomeriggio al mare di un bimbo di 5 anni si trasformasse in tragedia. È accaduto domenica nello specchio d’acqua antistante la prima torretta della spiaggia di San Giuliano in territorio di Casa Santa-Erice. Erano quasi le 15 quando il bambino è entrato in acqua con condizioni meteo avverse. Poi, improvvisamente, per cause probabilmente legate al mare agitato e alla poca esperienza, il piccolo ha cominciato ad annaspare. La ventiduenne Jessica Tondo, durante il normale svolgimento del servizio, accortasi della condizione di pericolo in cui il bambino andava incontro, ha percorso circa 100 metri in corsa dalla propria postazione e si è tuffata in acqua per recuperare il piccolo, il quale, allontanatosi, era stato trascinato dalle onde. L’assistente Jessica, dopo averlo raggiunto, si è accorta che aveva bevuto e risultava abbastanza impaurito. Dopo essersi assicurata sullo stato di salute lo ha trasportato in direzione del padre, anche lui tuffatosi perché accortosi del salvataggio. Grande la paura ma notevole la soddisfazione per Jessica Tondo e per tutti i suoi colleghi che, nonostante la modica retribuzione di 4 euro l’ora, con turni di 5 ore giornaliere (dalle 9 alle 14 o dalle 14 alle 19), offrono tempestività ed impegno ma soprattutto rischiano la vita. A tal proposito qualche settimana addietro un analogo caso ha visto impegnata, sullo stesso tratto di mare, la ventenne Monica Gabriele che ha portato in salvo una ragazza in difficoltà, dopo essere svenuta mentre faceva il bagno. Jessica e Monica (nella foto) sono in servizio sulla stessa torretta. Per loro si tratta di un lavoro temporaneo dopo gli studi invernali. Jessica si è da poco laureata all’Università di Parma in “Scienze dell’ educazione e dei processi formativi” mentre Monica studia Giurisprudenza a Trapani.
Antonio Ingrassia