Rifiuti in Sicilia, è ancora emergenza. Autocompattatori in marcia a Palermo
Ancora emergenza rifiuti in Sicilia. Nella raccolta dei rifiuti in Sicilia "ci sono dei ritardi storici" e "un ricorso alle discariche che è intollerabile", con "una percentuale di differenziata bassa rispetto al resto d'Italia e agli obiettivi europei e c'è una mancanza di impianti". Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, a margine di un incontro sulla mobilità sostenibile promosso dall'Anci a Catania. Il ministro ha ricordato che "è stato fatto un accordo con Regione e Comuni con obiettivi chiari e tempi per la realizzazione certi per rendere la Sicilia autosufficiente per lo smaltimento dei rifiuti".
Galletti ha sottolineato di "non avere competenze sulla Sicilia" ma, ha osservato, è "chiaro che seguirò tutto con la massima attenzione", anche perché se "ci saranno ulteriori ritardi siamo a un passo dall'emergenza". "Voglio - ha ribadito il ministro - che la Regione e i Comuni facciano le cose che si sono impegnati a fare nei tempi giusti".
Commissariare la Sicilia per l'emergenza rifiuti? "E' sempre una soluzione estrema - ha detto il ministro - ed è una cosa che io non voglio prendere in considerazione". Galletti ha ricordato che "in Italia ci sono regole che funzionano, quindi - ha osservato - è una questione di volontà. Non posso commissariare la volontà, ci penseranno i cittadini a farlo per gli amministratori che non fanno il loro mestiere".
"Bisogna intervenire in maniera chiara, coraggiosa e nell'interesse dei cittadini. Vanno messe in campo riforme serie e strutturali" , hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, dell'AnciSicilia. Per Legambiente: "sono trascorsi 15 giorni dal presunto accordo fra la Regione siciliana e Roma e ancora nulla è stato fatto. Le discariche sono al collasso, la legge di riforma sul settore dei rifiuti non è stata approvata".
"Mentre il governatore Crocetta e l'assessore Contrafatto continuano a perdere tempo e a riflettere su quali possano essere le migliori soluzioni, l'emergenza dei rifiuti è diventata ormai esplosiva", ha osservato Marco Falcone, capogruppo di Fi all'Ars.
FUORI TERMINE. Intanto è scaduto il termine fissato dall'intesa tra la Regione e il governo nazionale che prevedeva l'avvio di accordi da parte del governatore Rosario Crocetta per mandare rifiuti fuori dalla Sicilia. E ancora non è stato approvato il disegno di legge che dovrebbe riorganizzare la gestione con l'ente unico chiesto da Palazzo Chigi. Al ministero dell'Ambiente ieri non hanno usato giri di parole con l'assessore Vania Contrafatto: "Siamo pronti a ritirare l'intesa, quello del governatore non è un comportamento istituzionale".
LEGAMBIENTE. “Sono trascorsi 15 giorni dal presunto accordo fra la Regione siciliana e Roma e ancora nulla è stato fatto. Le discariche sono al collasso, la legge di riforma sul settore dei rifiuti non è stata approvata. Da mesi lo diciamo: l’unica, momentanea, ipotesi che possa aiutare il sistema è quella di portare i rifiuti fuori dalla Sicilia, ma neanche questo è stato fatto”. A dichiararlo Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia, a proposito della nuova emergenza rifiuti in cui è piombata l’Isola. “Su come gestire i rifiuti il governo Crocetta continua ad avere poche idee e pure confuse – aggiunge – e a collezionare fallimenti su fallimenti mettendo letteralmente in ginocchio la Sicilia. Da parte nostra prosegue l’impegno affinché finalmente si organizzi una seria e spinta raccolta differenziata, si finiscano gli impianti per una gestione virtuosa e completa del ciclo dei rifiuti. Continueremo a opporci alla realizzazione degli inutili e dispendiosi inceneritori” conclude Zanna.
L'APPELLO. "Presidente Mattarella faccia qualcosa. Io sono palermitano vivo a Udine e ho portato qui i miei figli. Guardi cosa c'è qui".L'appello è stato lanciato da Riccardo Alessi, pilota Alitalia, originario di Palermo, che ormai risiede in Friuli Venezia Giulia e per le vacanze è venuto in Sicilia. Il pilota ha realizzato un video che sui social network ha avuto già tantissime condivisioni. "Presidente guardi che vergogna, questo è un cordone di immondizia che si trova sulla Palermo Mazara del Vallo. Presidente quando torna da Roma lei fa questa strada. Ed è imbarazzante, una vergogna. Presidente faccia qualcosa. - prosegue - Lo faccia per le generazioni future. Riunisca i sindaci, parli con il presidente della Regione. Chiami la protezione civile, i militari risolvete questo problema. Lei lo può fare. Presidente io mi appello a lei che perché io vorrei il prossimo anno tornare a Palermo e non vergognarmi da palermitano nei confronti dei miei figli" .
CINQUE STELLE. Emergenza rifiuti in Sicilia e scoppia la rivolta dei Comuni a guida M5s. Il Movimento 5 stelle all'Ars e i sindaci 5 stelle siciliani presentano infatti "il conto" all'amministrazione Crocetta per una situazione secondo loro "prevedibilissima ed evitabilissima, se solo ci si fosse mossi per tempo".
Lunedì alcuni autocompattatori provenienti da diversi comuni, non solo 5stelle, sindaci, rappresentanti del Movimento e semplici cittadini, si daranno appuntamento sotto alle finestre del presidente"per fargli toccare con mano - dicono i deputati 5 stelle all'Ars - un'emergenza di cui evidentemente il governatore non riesce a cogliere la portata. Siamo ad un passo dell'emergenza sanitaria e Crocetta ed il suo staff, giorno dopo giorno, danno prova di incapacità e di immobilismo. Chissà che la puzza dei rifiuti che arriverà nelle dorate stanze di palazzo d'Orleans non riesca dove hanno fallito gli accorati appelli dei sindaci e le vibrati proteste dei cittadini".
A Palazzo d'Orleans arriveranno rappresentanti di amministrazioni di vario colore, tutte al collasso. Secondo notizie raccolte da Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria, dovrebbero partecipare alla manifestazione le amministrazioni di Villabate, Ventimiglia, Partinico, Carini e Ficarazzi. Oltre ai sindaci vecchi e nuovi del Movimento 5 stelle. Arrivi sono attesi anche dal Trapanese e dalla zona di Catania.
"Le discariche - dice il deputato M5S all'Ars Giampiero Trizzino - sono ormai tutte sature come ampiamente previsto da noi. L'unica soluzione prospettabile ora è quella di spedire i rifiuti all'estero, con notevole aggravio per le casse pubbliche. Al contempo, però, si realizzino immediatamente gli impianti di trattamento e selezione e si faccia decollare la raccolta differenziata, ancora a livelli inaccettabili".
"Crocetta, la Contrafatto e l'intera classe dirigente del Pd - sostengono i parlamentari 5 stelle a palazzo d'Orleans - si devono dimettere in massa. Il Pd non è stato capace di fare nulla in 4 anni di governo. Si mettano da parte e facciano gestire l'emergenza a chi ha cognizione di causa. Hanno preso in giro i siciliani, hanno goduto dei poteri straordinari concessi dall'articolo 191 del Codice dell'ambiente e nonostante ciò hanno mantenuto uno stato di confusione che non si vedeva dai tempi di Cuffaro. Hanno strozzato i Comuni e li hanno costretti a gestire i rifiuti senza alcuna programmazione. Per di più adesso vogliono imporre loro nuove sanzioni per i bassi livelli di raccolta differenziata, senza garantirgli la possibilità di farla. Hanno disatteso le previsioni contenute nell'ordinanza pattuita con Roma. L'unica strada per uscire dal tunnel sono le dimissioni. In quattro anni abbiamo proposto una marea di soluzioni sempre puntualmente ignorate".
Sulla vicenda i deputati M5S Ignazio Corrao, Claudia Mannino e Giampiero Trizzino hanno scritto pure al Ministero dell'Ambiente, denunciando:
"L'ordinanza predisposta da Crocetta si basa su dati falsati ed errati riguardanti l'impiantistica con gli effetti che oggi sono ben visibili agli occhi dei cittadini".
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