Leggo con interesse la proposta dell’On.le Nino Oddo di un passaggio di azioni alla pari tra gli azionisti (pubblici) degli aeroporti di Trapani e Palermo.
Ma il termine “alla pari”, che apparentemente dovrebbe esprimere garanzia per le parti, potrebbe invece nascondere un pericoloso raggiro in danno del nostro aeroporto.
Ragioniamoci un po’ su e cerchiamo di scoprire come stanno al momento le cose.
L’Airgest, gestore dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani, ha un capitale sociale di circa 11 mil. di Euro, distribuito per il 92,3% tra la Regione Siciliana che ha acquistato l’intero pacchetto già detenuto dalla Provincia Regionale di Trapani (59,7%9) e Società Infrastrutture Sicilia Srl (32,6%).
La Gesap, gestore dell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo, ha invece un capitale sociale di circa 70 mil. di Euro, distribuito per il 95% tra l’ex Provincia di Palermo (41%), il Comune di Palermo (31%) e la CCIAA di Palermo 23%.
Prima di entrare nel merito della differente consistenza patrimoniale dei due gestori, mi piacerebbe però capire come mai la provincia di Palermo (oggi Consorzio dei comuni) risulta ancora detentrice delle azioni della Gesap, mentre quelle dell’ex provincia di Trapani, a suo tempo si è stati costretti a cederle alla Regione Siciliana, con grave perdita di interessi territoriali; ciò, grazie anche ai molti politici locali compiacenti, per via del disinteresse dimostrato.
“Alla pari” potrebbe/dovrebbe significare che gli azionisti pubblici dei due organismi gestori si potrebbero scambiare, ad esempio, il controvalore in azioni per 6 mil. di euro, con questa significativa, quanto preoccupante conseguenza:
- la Gesap con i suoi 6 milioni di azioni, entrerebbe in Airgest (capitale sociale 11 mil.) con una percentuale del 55%;
- l’Airgest, con i suoi 6 mil., entrerebbe in Gesap (capitale sociale 70 mil.) con una percentuale poco più dell’8%.
Mi pare che ogni commento a questo punto possa essere inutile, visto che l’aeroporto trapanese perderebbe definitivamente la propria autonomia/indipendenza.
Va precisato, in proposito, che lo scambio di 6 milioni si ritiene credibile, considerata l’esiguità dell’importo, rapportato ai circa 67 milioni di azioni detenute in Gesap da Comune di Palermo, Provincia e CCIAA; tuttavia, qualunque dovesse essere il numero di milioni da scambiare “alla pari”, la differenza in percentuale sarebbe sempre a grande, grandissimo vantaggio degli azionisti Gesap e quindi degli interessi palermitani.
Sarebbe quindi interessante che l’On. Nino Oddo, prima dell’incontro con i sindaci del trapanese, chiarisse bene il significato che lui, Fabio Giambrone (Presidente Gesap) e Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo), danno a queste due parole: “alla pari”.
Roald Lilli Vento