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26/06/2016 06:30:00

Aeroporti siciliani. La crisi di Birgi, i dati del 2016 e il rilancio da Bruxelles

Il futuro dell’aeroporto di Birgi è quanto mai incerto. Come abbiamo raccontato la settimana scorsa, oltre ai consueti problemi relativi al mancato pagamento delle rate dell’accordo di co-marketing, quello che più preoccupa è la grave situazione debitoria di Airgest che ha confermato la volontà di abbandonare l’accordo e tirarsi indietro, non garantendo al momento una continuità all’attività aeroportuale. Ma se più in generale tutti gli aeroporti siciliani e il trasporto aereo soffrono per diversi motivi e per il fatto stesso di trovarsi su un’isola, da Assaeroporti (Associazione Italiana Gestori Aeroporti), arrivano dei dati incoraggianti relativamente al traffico voli e passeggeri in Sicilia per i primi cinque mesi del 2016. Per quelli siciliani, infatti, ci sono dei numeri per certi versi sorprendenti. Nei principali scali dell’isola aumentano voli e passeggeri, ma mentre Palermo registra numeri record, a soffrire, - come già anticipato - è lo scalo di Trapani, unico con numeri negativi. Palermo si piazza addirittura al secondo posto tra i primi dieci aeroporti italiani (Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo, Milano Linate, Venezia, Catania, Bologna, Roma Ciampino, Napoli, Palermo). Al "Falcone Borsellino" c’è stato un incremento del 13,2 per cento dei voli nazionali e dell'8,6 per cento di quelli internazionali. Palermo cresce a doppia cifra su tutti i fronti e si trova al primo posto per il traffico passeggeri internazionale: +23,2%. Seguono Ciampino (+14,5%) e Bologna (+14,4%). Per quanto riguarda il traffico nazionale, lo scalo palermitano si piazza ancora al secondo posto (11,5%), preceduto da Bologna (+11,7%), mentre al terzo posto c’è Venezia (+6,6%).

Questi dati sono stati anticipati a New York dal presidente della Gesap Fabio Giambrone, nel corso della conferenza stampa di presentazione del volo Palermo/New York di Meridiana. Anche lo scalo di Catania Fontanarossa fa registrare un aumento di voli del 6,3 per cento e di passeggeri del 5,3 mentre Comiso segna rispettivamente +20 e +40 per cento. Infine Trapani perde il 7,8 per cento di voli rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno e il 3,3 per cento di passeggeri. A Birgi è limitata la flessione dei voli nazionali (-5,3) mentre per gli internazionali si registra un crollo del 19 per cento. Per quanto riguarda il numero di passeggeri transitati, fra gli aeroporti siciliani è in testa Catania con 2.714.272, secondo Palermo con 1.883.852, poi Trapani (543.083) e Comiso (182.514).

Rilancio e prospettive da Bruxelles - Della difficile situazione che comunque vive il trasporto aereo in Sicilia e del rilancio dei quattro scali dell’isola se n’è parlato nei giorni scorsi a Bruxelles al “Departing for Future: sfide e opportunità europee per gli aeroporti siciliani”, l’incontro promosso dall’eurodeputata del PD Michela Giuffrida che ha riunito per la prima volta attorno allo stesso tavolo i presidenti e gli amministratori delegati degli scali isolani, il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli, i rappresentanti di vertice della Commissione europea, Enac, Sesar, e della Rappresentanza italiana presso l’Unione europea per discutere delle risorse che l’Europa può offrire per l’ammodernamento e lo sviluppo degli aeroporti siciliani.

"A Bruxelles - afferma la Giuffrida - si definiscono questioni cruciali per il finanziamento delle grandi infrastrutture di trasporto: fondi strutturali, aiuti di Stato, fondo europeo di investimenti strategici. Eppure, se lasciamo le cose così come stanno gli aeroporti siciliani continueranno a non avere fondi Ue e saranno esclusi dalle politiche europee. Non possiamo permettercelo, non possono permetterselo i nostri scali aeroportuali attorno ai quali ruota lo sviluppo stesso della nostra Regione, ed interi segmenti economici, alcuni per noi determinanti, come il turismo. Per questo - precisa Giuffrida - ho invitato qui a Bruxelles i Presidenti e Amministratori delegati degli scali siciliani, per parlare del futuro delle loro strutture, che è il futuro di un’intera Regione”.

La Commissione europea ha proposto una modifica del Regolamento sugli aiuti di Stato e ha avviato le consultazioni sul procedimento che punta ad agevolare l’utilizzo di alcune tipologie di finanziamento pubblico destinare a porti ed aeroporti, riducendo al minimo la cosiddetta fase di controllo: è questa la novità emergente dalla recente bozza contenente alcune modifiche alla disciplina di settore, prevista dal Regolamento UE n. 651/2014. L’attuale proposta prevede però la compatibilità con gli aiuti di Stato per gli aeroporti con un traffico passeggero annuo inferiore ai 3 milioni di passeggeri e ubicati entro 100 km o a 60 minuti di percorrenza in auto ad un altro aeroporto i cui operano servizi di linea.

“Questi due requisiti escludono dunque - precisa l’eurodeputato - tutti e 4 gli aeroporti siciliani dalla possibilità di avere gli aiuti di stato, perché se Comiso e Trapani hanno un traffico inferiore a 3 milioni di passeggeri l’anno, sono di fatto molto vicini ad aeroporti con voli di linea (Palermo e Catania). E’ perciò necessario superare questi vincoli, ed è importante chiedere l’inserimento dei quattro scali tra i progetti finanziati dal Piano Juncker, che ancora pochissima attenzione ha riservato al Sud d’Italia".

Tutti questi interventi possono essere ora richiesti all’Europa in virtù della posizione geografica della nostra Regione. La Sicilia è infatti una "regione remota", in quanto isola soffre di svantaggi ambientali e strutturali che richiedono interventi specifici e un regime particolare rispetto alle altre regioni più centrali.

"Questo è stato messo nero su bianco dalla Risoluzione sulla Condizione di Insularità della quale sono stata relatrice e che il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza. La Commissione europea ha preso atto della Risoluzione e, adesso, tocca a Regione siciliana e al Ministero dei Trasporti puntare ad ottenere che la Risoluzione abbia applicazione. Il primo passo può essere proprio quello che riguarda gli aeroporti siciliani e la loro compatibilità con gli aiuti di Stato oltre che i finanziamenti UE ai nostri aeroporti nell’ambito di appositi progetti-pilota. Abbiamo avviato un confronto che potrebbe rappresentare la svolta per le nostre più importanti infrastrutture di collegamento con il resto d’Europa e che avrà prestissimo un seguito, in Sicilia, dove inviterò questi ed altri interlocutori a formalizzare un progetto da presentare alla Commissione europea”.