Vescovo Spong: “La religione è da sempre nel business del controllo che produce senso di colpa e questo è qualcosa che la gente proprio non capisce”
Pensieri e riflessioni di questo “vescovo in pensione”… decisamente inconsuete e decisamente apprezzabili. Anche lui concorda: la religione è un grande business ed un perfetto meccanismo di controllo. Dire questo non significa affatto negare l’esistenza di un Dio. Come dice anche il vescovo Spong (sorprendentemente), Dio non ha bisogno di un “sistema umano” per essere provato.
La massa invece osanna papi e alti prelati che avvicinino sempre piu’ il “Dio” a loro… Se è ”come uno di loro” , “Dio esiste” veramente.
Che umanità infante, mai cresciuta, e per questo sempre piu’ manipolabile e controllabile.
Chiunque stia lontano dal pensiero di massa e dalle abitudini culturali di massa, non puo’ che rendersene conto, ancor piu’ in questo presente: basta osservare cio’ che avviene nella Chiesa di Roma: scandali , ricchezza sfrenata, prediche ai poveri perché accettino di essere sempre piu’ poveri ma mai ai ricchi prelati perché dividano le loro ricchezze… Ipocrisie infinite. Per non parlar di vizi macabri e perversi.
Ma l’onda di verità è in viaggio. L’individuo, non l’indistinta moltitudine, sta capendo. Solo lui, puo’ togliere consenso alla menzogna e alla manipolazione operate sul suo corpo (vita visibile) e sulla sua anima (vita invisibile).
“Io non consento”, “non autorizzo”: un mantram essenziale, da comprendere e praticare, sulla via della “liberazione”, prima di tutto interiore.
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Le religioni tendono ad inventare idee e concetti come ogni altra imprenditorialità umana ed hanno scatenato delle pessime idee nella umanità. La piu’ parte di queste idee sono incentrate sul fatto di dire alla gente cosa fare e come vivere le loro vite , allo scopo di convincere le persone che conformarsi alle direttive della chiesa, porterà una ricompensa intangibile nel post mortem.
Un esempio dei molti è il credo Cristiano, che dice che la via per non bruciare eternamente al fuoco dell’inferno, è accettare Gesù Cristo come salvatore. Come se nessun altra deità o esperienza religiosa sia valida per l’esperienza umana.
Il concetto di paradiso e inferno è stato cosi incastrato nella psiche umana che molti non possono vedere oltre questo limitante paradigma e non vedono quindi altre possibilità
Il vescovo in pensione John Shelby Spong (USA), tuttavia, non sembra credere nel mito dell’inferno e durante una intervista trasmessa a livello nazionale ha condiviso le sue idee sul perché crede che convincere il gregge a credere nel concetto dell’”inferno” sia assolutamente essenziale per la sopravvivenza della Chiesa.
“Non credo esista l’inferno. Succede che io creda alla vita dopo la morte, ma non credo abbia niente a che fare con ricompensa e punizione. La religione è da sempre nel business del controllo e questo è qualcosa che la gente proprio non capisce. E’ un business di controllo che produce senso di colpa. Se hai il Paradiso dove ricevi ricompensa per la tua bontà e l’Inferno come luogo dove vieni punito per il male che hai fatto, il risultato è che hai controllo della popolazione. Ed è cosi che hanno creato questo luogo di fiamme che ha letteralmente terrorizzato a morte la gente, in tutta la storia del Cristianesimo. E’ parte di una tattica di controllo.”
Molti si rivolgono a insegnamenti religiosi per ricevere conforto e guida nella vita in questo nostro mondo folle, ma il Vescovo Spong sembra credere che la religione aiuti la gente ad essere meno responsabile della propria vita e del mondo in cui vive ed offre una prospettiva del tutto originale in merito alle classiche dottrine del credo cristiano.
“Alla Chiesa non piace che la gente cresca, perchè non puoi controllare gli adulti : Ecco perché diciamo della rinascita. Quando rinasci, sei ancora un bambino, La gente non ha bisogno di rinascere, Ha bisogno di crescere. Devono accettare la responsabilità per se stessi e per il mondo”
Nessuno puo’ realmente confermare dove finiscono le anime umane dopo la morte, allora perché le religioni creano storie di luoghi come il Paradiso e l’Inferno? La risposta è semplice: per controllare la gente e mantenere viva a Chiesa.
Se persino uno degli uomini piu’ religiosi, come il vescovo John Shelby Spong, stanno cominciando pubblicamente a svelare i motivi dietro queste storie forse è tempo che le masse valutino in modo critico che valore ha la religione rispetto alla importanza di una esperienza spirituale diretta
“Ogni chiesa che io conosca, afferma di essere la “vera Chiesa”, quella che ha una autorità finale. “abbiamo il papa infallibile , “abbiamo la Bibbia”… L’idea che la verità di Dio possa essere legata ad un qualsiasi sistema umano, ad un credo umano, ad un libro umano, per me è oltre ogni immaginazione. Dio non è Cristiano, non è musulmano o ebreo o induista o buddhista. Tutti questi sono sistemi umani, creati dagli umani per offrire aiuto ad inoltrarci nel mistero di Dio. Io rendo onore alla mia tradizione, dalle quale muovo il mio cammino. Ma non credo che la mia tradizione definisca Dio, mi punta solo il dito verso Dio”.
Dio è una presenza che non posso mai definire ma che
non potrei mai negare
John Shelby Spong
Qui tutta l’intervista al vescovo:https://www.youtube.com/watch?v=LkaH3hEmV3M
Fonte dell’articolo:
http://www.wakingtimes.com/2016/05/12/retired-bishop-reveals-why-the-church-invented-hell/