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21/06/2016 04:22:00

Aborti a Trapani, arriva un nuovo medico non obiettore per le interruzioni di gravidanza

 A Trapani a breve sarà di nuovo possibile abortire legalmente. All' ospedale Sant' Antonio Abate  fra pochi giorni sarà di nuovo possibile per le donne sottoporsi all'interruzione volontaria di gravidanza. È questo in sintesi il contenuto di un documento del direttore sanitario dell' Azienda sanitaria provinciale, Antonino Siracusa, che è intervenuto per poter garantire l' importante servizio a quelle donne che ne faranno richiesta.
Il  primario del reparto di Ostetricia e ginecologia, Tommaso Mercadante, che era l' unico medico non obiettore, è andato recentemente in pensione e dal primo giugno il nuovo primario è Francesca Paola Maltese, che però è obiettrice. Da qui il «vuoto» venutosi a creare per assicurare alle utenti interessate tale servizio.
 Ma dopo le polemiche l'Azienda sanitaria provinciale si è attivata per far sì che anche l' ospedale Sant' Antonio Abate possa avere almeno un medico non obiettore. Infatti, il direttore sanitario ha scritto che « incontrerà il medico non obiettore che presta la propria attività presso l' ospedale Vittorio Emanuele di Castelvetrano, e ciò al fine di stabilire - è scritto - modalità e funzioni per garantire questo importante servizio sin da subito presso il Sant' Antonio Abate».


L'UDI di Trapani esprime soddisfazione per la celerità con cui l'Asp di Trapani ha provveduto a ripristinare il servizio per le Ivg presso il S. Antonio Abate.
Al termine della riunione del gruppo di lavoro presieduto dal direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani Antonio Siracusa, e composto dai primari di ostetricia e ginecologia dei nosocomi di Trapani e Castelvetrano e dallo specialista non obiettore Agostino Bono, è stato stabilito che sarà Bono quindi a eseguire il giovedì gli interventi di IVG nell’ospedale del capoluogo, con un’apposita equipe di anestesisti e ostetriche.  "Come sottolineato nel corso del nostro incontro col dott. Siracusa - scrive l'Udi -  auspichiamo che il servizio di Ivg non si limiti al farmacologico con Ru486, ma continui a prevedere anche il chirurgico terapeutico post 90 giorni, sotto legge 194/78. Ci auguriamo anche che si possa avviare un tavolo di discussione sulla problematica, che guardi in prospettiva e non si limiti all'emergenza, partendo innanzitutto dal potenziamento dei consultori. Auspichiamo inoltre che le richieste di ivg vengano raccolte con la dovuta celerità e precisione documentale, chè una errata valutazione numerica delle richieste porta ad una ricaduta pesante nella attuale discussione in corso sulla L. 194 e la sua applicazione con la Ministra della Salute Lorenzin, ricaduta che andrebbe a penalizzare le realtà territoriali, già pesantemente inficiate. Già domani avremo il piacere di incontrare il dottore Bono per discutere con lui di un problema che è sempre più i portante e che va affrontato con politiche di medio e lungo termine, ma soprattutto per riconoscergli la disponibilità data all'Azienda ed augurargli buon lavoro".