A seguito dell'incontro di alcuni giorni fa con tutti i presidenti delle cantine sociali più prestigiose della provincia di TRAPANI e alla presenza del Sindaco di Marsala, di funzionari dell'Assessorato regionale all'agricoltura, dell'Onorevole Antonella Milazzo e di alcuni consiglieri del comune di Marsala nel quale sono prevalsi i problemi del settore vitivinicolo, ad iniziare dal DOC Sicilia ove mancano i fondi, alle problematiche dell'OCM vino per finire a quello del consorzio di bonifica TP1. Bisogna fermarsi a pensare anche al fatto che l'agricoltura Trapanese è tagliata fuori da ogni processo di sviluppo, se le cose dovessero continuare in questo modo scriveremo la parola fine, i tanti ettari di reimpianto vigneto venduti in alcune regioni del Nord, hanno creato il deserto nel nostro territorio. Se a ciò aggiungiamo la situazione del mercato del vino che scende con prezzi al di sotto dei costi di produzione, ci accorgiamo non solo del fallimento del prodotto e dell'agricoltore che produce, ma anche del patrimonio che l'agricoltore possiede costituito dai terreni di proprietà che prima valevano tanto, magari acquistati tanti anni fa a prezzi di mercato molto alti ed oggi vede non solo il dimezzamento del loro valore fondiario, ma persino il disprezzo dell’attività che non vale più nulla. Per raggiungere molti terreni agricoli, si attraversano strade provinciali per le quali la provincia ha fatto poco quando era governata democraticamente da un Presidente e dalla sua giunta. Adesso che è stata commissariata, gran parte delle strade sono intransitabili e costituiscono pericolo per chi le percorre. Questi sono solo una parte dei problemi che si vivono in questa provincia, ma il fatto grave e che non riusciamo a dare una speranza a dei giovani che vogliono mettersi in gioco. Dopo la vendita dei catastini, ci si aspetta che i cinesi acquistino i nostri terreni a prezzi stracciati e magari loro potrebbero essere più bravi dei nostri agricoltori a vendere il prodotto? O in alternativa fare sentire la nostra voce a Roma e a Bruxelles e dimostrare che noi siamo nel profondo Sud, mentre i mercati si trovano al Nord e per fare arrivare i nostri vini e i prodotti in genere, il trasporto incide troppo ed allora è meglio comprare in qualche altra regione italiana oppure comprare in Spagna che è più conveniente, o pensare che lo zuccheraggio possa essere una materia astratta, mentre per noi è stata una mazzata, in quanto i vini non saranno più tagliati con i nostri mosti ma con l'aggiunta del saccarosio. Tutto ciò ha causato una crisi senza precedenti, cosa si può fare? continuare cosi? rassegnarci? oppure lottare, finché qualcuno ci ascolti? Il governo nazionale non può ascoltare sulle tematiche vitivinicole solo alcune grosse aziende famose di questa provincia e quelle di Agrigento, occorre ampliare la sfera del contesto economico provinciale. Tutto ciò cari agricoltori, produttori non avviene in maniera semplice e automatica, occorre scendere in piazza con camion e trattori e dimostrare che ancora in questo territorio ci sono persone che non intendono vendere la propria dignità e che vogliono vendere i propri prodotti a prezzi giusti e con la proprietà terriera che abbia un reale valore di mercato. Per tutto questo ed altri problemi quali: il Consorzio di Bonifica per gli aumenti che ci sono stati, il biologico che ancora fermo alla Cga ( per avere i soldi se non si fa una dura protesta non si sa quale sarà il destino di questi produttori che hanno presentato la domanda per ottenere il contributo) la CIA di Petrosino, oggi l'unica organizzazione che sta facendo il possibile nel dare segnali forti, per sensibilizzare l'opinione pubblica, per un significativo cambiamento, per scrivere un agenda nuova per questa provincia, perché si possa tornare a parlare di agricoltura florida e per dare speranza ai tanti giovani che desiderano rimanere a coltivare le terre, MARTEDI 28 GIUGNO 2016 alle ore 18,00 ancora una volta nei locali della CIA di PETROSINO in via Pio la Torre, 102, si terrà un'altra assemblea propedeutica ad una dura lotta a difesa dell'agricoltura trapanese.
Enzo Maggio
Cia di Petrosino