Arrestato nell’arco di dieci giorni: tanto è durata l’attività di indagine che ha condotto al fermo dell’autore della cruenta rapina in abitazione consumatasi a Salemi.
La notte del 18 maggio 2016, intorno alle quattro del mattino, un soggetto di sesso maschile parzialmente travisato, riusciva ad entrare all’interno di un’abitazione sita a Salemi in via Cremona: la casa era abitata da una donna sola di 81 anni. L’intruso sotto la minaccia di un coltello aggrediva l’anziana vittima svegliatasi: con il coltello le provocava delle ferite da taglio superficiali in varie parti del corpo, soprattutto al busto e agli arti superiori, nonché le provocava la frattura del braccio. Subito dopo si dava alla fuga, asportando oggetti di poco valore, quali un televisore, alcune pentole e qualche gioiello. La donna, ricoverata presso l’ospedale di Castelvetrano, veniva medicata e sottoposta successivamente ad un intervento chirurgico per la riduzione della frattura al braccio.
Immediate e serratissime sono state le attività di indagine della Stazione Carabinieri di Salemi e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mazara del Vallo, dirette e condotte dalla Dottoressa Antonella Trainito, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Marsala. Le indagini hanno mosso i primi passi dall’acquisizione e visione di tutti i video degli impianti di telecamere della zona. Data l’ora è stato da subito individuato un soggetto sospetto (che indossava una felpa con cappuccio), che si muoveva proprio nei dintorni dell’abitazione rapinata. Le successive analisi del traffico tabulati telefonici della zona, nonché del telefono rubato alla vittima, permettevano di procedere all’intercettazione telefonica del soggetto successivamente arrestato. Da subito si avevano dei riscontri e delle acquisizioni indiziarie tali da ritenere che Moussa Moussa, tunisino di ventidue anni, regolare sul territorio nazionale, domiciliato a Salemi, potesse essere il responsabile dell’efferata rapina in abitazione. Una volta raccolti i vari indizi a carico di Moussa (tra cui la propria volontà di allontanarsi dall’Italia per rientrare in Tunisia), la mattina del 28 maggio 2016 i militari dell’Arma su decreto della Procura della Repubblica di Marsala procedevano ad effettuare una perquisizione presso l’abitazione dove domiciliava temporaneamente Moussa. L'abitazione era vuota, ma l'uomo veniva rintracciato pochi minuti dopo presso un fondo agricolo, situato a Salemi in contrada Guarini, e condotto presso il proprio domicilio: qui venivano rinvenuti (parzialmente inseriti all’interno di alcuni bagagli) gli oggetti sottratti all’anziana vittima della rapina, ovvero un televisore, il cellulare della vittima e un set di pentole. Dato che a carico di Moussa venivano raccolti ulteriori gravi indizi di colpevolezza (rinvenimento della refurtiva, volontà espressa a mezzo telefono di volersi recare in Tunisia per vendere la merce rubata, utilizzo del cellulare della vittima) e considerato il pericolo di fuga, i militari dell’Arma hanno sottoposto al fermo di indiziato dei reati di “rapina aggravata in abitazione” e “lesioni personali gravi”. Al termine delle operazioni di foto-segnalamento, è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Trapani.
Nella mattinata del 31 maggio 2016 su richiesta dalla Dott.ssa Antonella Trainito il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Marsala convalidava il fermo di indiziato di delitto, concordando con gli elementi probatori raccolti, ed emetteva la misura di custodia cautelare in carcere per Moussa.