Gli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Trapani hanno messo a segno l’operazione “Venti di scirocco” dando esecuzione a otto misure cautelari del divieto di dimora nel territorio delle provincie di Trapani e Palermo per traffico di sostanze stupefacenti. Un’altra persona non è stata ancora rintracciata.
Le misure restrittive sono state applicate a Maurizio, Michele e Massimiliano Salafia, di 37, 40 e 38 anni; Valentina Peraino, 26enne; Francesca Incarbona di 36 anni; Giuseppe Acabo,trentaduenne; Pietrino e Giuseppe Cherchi di 31 e 37 anni.
Dopo numerose intercettazione a carico degli indagati è venuta fuori una mappatura nell’ambito della criminalità dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti a Trapani, con particolare riferimento al quartiere Milo, altrimenti conosciuto come “il Bronx”.
In particolare, l’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di due distinti gruppi delinquenziali, il primo facente capo a Massimiliano Salafia ed il secondo a Giuseppe Acabo, entrambi di Trapani, i quali si servivano di amici fidati e familiari per distribuire la droga sul mercato.
Nel corso delle indagini è emerso anche un contatto fra i due gruppi criminali. Infatti, gli stessi pur tenendo differenti canali di approvvigionamento, avevano attivato un rapporto di stretta collaborazione. Quando a uno dei due gruppi terminava lo stupefacente, a richiesta l’altro glielo forniva temporaneamente, anche a credito.
L’indagine ha accertato anche che il giro d’affari era di oltre 70 mila euro ogni sei mesi. Le partite di droga arrivavano con cadenza settimanale. I prezzi che le due associazioni imponevano per la droga erano di 90 euro al grammo per la cocaina, 10 euro per l’hashish e 7 euro per la marijuana.
Le due piazze di approvvigionamento erano Catania e Palermo dove Massimiliano Salafia e Giuseppe Acabo si recavano per negoziare gli acquisti, versando il denaro necessario al fornitore del carico anche tramite alcuni complici. Accadeva spesso – riferiscono gli investigatori – che i due capi riuscissero ad acquistare lo stupefacente anche a credito, grazie ai rapporti fiduciari coltivati nel tempo. Il trasporto della droga a Trapani avveniva poi servendosi, spesso, di soggetti incensurati e insospettabili.
Una volta ricevuta la consegna, l’hashish e la cocaina venivano confezionate in dosi e vendute dagli altri componenti dei due gruppi.
Come emerge dalle intercettazioni, le due organizzazioni curavano attentamente la contabilità giornaliera, sollecitando e riscuotendo dai propri appartenenti e dai clienti i crediti vantati. Nel quartiere di “Milo”, di fatto, era stato creato un “supermercato” a cielo aperto dove si vendeva qualsiasi tipo di droga.
Tra i corrieri un quindicenne che trasportava 33 grammi di cocaina su un autobus di linea da Palermo a Trapani e insospettabili donne che trasportavano a Pantelleria dentro uno stereo portatile, nonchè una madre e una figlia che si apprestavano allo spaccio nascondendo le dosi dentro i calzini indossati.