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22/05/2016 10:26:00

Marsala, il giorno dopo l'incendio in Via Rapisardi. "E' stato un inferno"

 "E' stato un inferno. Possiamo dire che abbiamo visto l'inferno". Via Mario Rapisardi, nel centro di Marsala, a pochi passi da Piazza della Repubblica, è una delle viuzze più note in città. C'è il Best Western, che una volta era uno degli alberghi storici della città, "Stella d'Italia". Sembra aver chiuso da poco il negozio di fiori, mentre resiste una storica insegna, P.C.I., e lì ha cominciato la sua attività quello che per anni è stato il pasticciere per eccellenza a Marsala, De Gaetano. Via Rapisardi oggi è nera. Nero il basolato, nere le mura della storica chiesa del Collegio. Nera e irrespirabile è l'aria. Qui nella notte tra venerdì e sabato, alle due, si è scatenato l'inferno. "Dormivamo - racconta uno degli abitanti dell'unico grande condominio della via - quando intorno alle due abbiamo sentito della puzza di fumo a casa. Mio figlio ha aperto la finestra, non si respirava. E invece il fumo veniva da fuori, e affacciandosi era come se ci fossero sotto le fiamme dell'inferno". A prendere fuoco sono state ben sette auto, una cosa mai successa a Marsala prima. Nella via è stato il panico. Notte di allarme per gli operatori del Best Western, con alcuni clienti chiaramente preoccupati per quello che stava accadendo. Notte di terrore per molti abitanti. "In questi casi non sai mai quello che devi fare - dice un altro abitante della zona - perché solo chi vive queste situazioni può capire il terrore che si prova. Stai in casa e non respiri, apri la finestra e non respiri.... puoi solo pregare". Il palazzo che una volta ospitava i locali della Monte Paschi è ancora pieno di fuliggine, i corrimano delle scale sono neri, una polvere fastidiosa rimane sulle mani, si appiccica ai polmoni. "I vigili del fuoco sono intervenuti subito. Non si vedeva nulla. Il fumo era nerissmo e le fiamme alte". La constatazione amara la fa una delle residenti della zona, la dottoressa Margherita Giacalone, medico legale, in passato anche consigliere comunale: "Non dormo da 24 ore, la mia auto è stata bruciata. I vigili del fuoco di Corso Calatafimi sono intervenuti subito, ma poi abbiamo scoperto che hanno una sola auto cisterna e ci dicevano che, con i mezzi a loro disposizione, possono solo fronteggiare l'incendio di una o due auto, mica quell'inferno che hanno davanti. Quindi, non potendo contare su rinforzi, si sono attaccatti ad un certo punto ad un punto di Piazza della Repubblica....". 

Le auto distrutte appartengono tutte agli abitanti della via. I vigili del fuoco non hanno trovato le famose "tracce di liquido infiammabile", e quindi non ci sono elementi che portano alla natura dolosa dell'incendio, anche perché l'auto dalla quale è partito tutto, una Fiat Punto, era vecchia. Restano però alcune cose poco chiare. Ad esempio, come un incendio di un auto si sia allargato a dismisura in pochissimo tempo, in una via che è un imbuto. I carabinieri stanno interrogando tutti: testimoni, residenti, proprietari delle auto. Ieri sono state ascoltate persone fino a tarda sera. Tra le vittime anche l'avvocato Stefano Pellegrino, il più noto tra i penalisti di Marsala, che nel 2007 subì un attentato incendiario nel portone di casa, da parte della famiglia di "Cola" Licari, poi condannato per mafia. 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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