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12/05/2016 06:30:00

Il Governo Renzi chiede quali beni recuperare. Una proposta per Marsala

Sarà una sorta di sondaggio pubblico a dire quali luoghi recuperare in Italia. Una gara in cui parteciperanno i cittadini e che il Governo Renzi dovrà considerare per finanziare le opere. E Tp24.it e Rmc 101 lancia una proposta: recuperiamo la Chiesa di Santa Maria della Grotta.
Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all'indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.
Una commissione ad hoc stabilirà a quali progetti assegnare le risorse. Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto 2016.

E in Sicilia ce ne sono parecchi di beni culturali magnifici ma abbandonati, suggestivi ma in malora e non fruibili. Tra questi la Chiesa di Santa Maria della Grotta a Marsala. La sua storia millenaria è nascosta sotto gli effetti dell’incuria. E del suo recupero si è sempre parlato ma mai fatto nulla. Ecco. Tp24.it e Rmc 101 hanno deciso di segnalare questo bene al Governo Nazionale per il suo recupero, per recuperare la bellezza e la storia di quel luogo. E invitiamo tutti a fare la stessa cosa, a segnalare al Governo Nazionale la Chiesa di Santa Maria della Grotta come bene da recuperare, da finanziare per renderlo fruibile. E’ l’appello che lanciamo alla città, all’amministrazione comunale, al sindaco Alberto Di Girolamo, ai consiglieri comunali, alle scuole.
La Chiesa di Santa Maria della Grotta è entrato nel cuore dei marsalsi soltanto negli ultimi anni. La nostra redazione si è occupata diverse volte della chiesa di Santa Maria della Grotta, con diverse visite e video. La chiesa è chiusa dalla fine degli anni ‘60 a causa di alcuni danni provocati dal terremoto che ha distrutto i paesi del Belice e che è arrivato anche a Marsala. Da allora la chiesa è stata chiusa. Tutto il patrimonio storico e artistico all’interno in questi anni è stato razziato, vandalizzata la struttura. L’area trasformata in ovile, usata come discarica. La torre normanna vicina è crollata invece a fine anni 70.
Ora è tutto in malora. Eppure stiamo parlando di una struttura millenaria che nasconde sacro e profano. La chiesa insiste in un’area rocciosa piena di grotte che nei secoli è stata utilizzata come necropoli prima punica e poi paleocristiana. Dista poche centinaia di metri, infatti dall’attuale cimitero. I primi cristiani utilizzarono quella zona per uso catacombale, poi nel 1.100 venne eretta l’abbazia basiliana. L’abbazia è una delle poche testimonianze della cultura bizantina in Sicilia, piccoli sprazzi di affreschi si possono ancora vedere, ma sono rovinati dall’incuria e dall’umidità.
Per il restauro servono circa 7 milioni di euro. Ma non è mai arrivato un centesimo. In questi anni il Fai si interessò al monumento con le visite guidate durante le giornate del Fai. la fine del 2012 l’arciprete di Marsala, padre Giuseppe Ponte, ha lanciato l’appello alle istituzioni. E’ nato anche un comitato cittadino “Pro Madonna della Grotta” e il locale circolo di Legambiente ad aprile 2013 ha avviato una raccolta firme che sono state consegnate al Presidente della Regione e al Presidente della Repubblica. Sono state organizzate poi giornate di pulizia da gruppi di cittadini e associazioni.
Però ancora non è bastato a restituire alla bellezza il monumento. Questa campagna potrebbe essere un punto di svolta nel tentativo di far recuperare la chiesa di Santa Maria della Grotta, in un gara che coinvolge tutta Italia, e a cui Marsala non può farsi trovare ancora una volta impreparata.