Quantcast
×
 
 
02/04/2016 06:20:00

Arte e giornalismo. Così nasce a Trapani la rivista "L'Insonne"

 “Libero pensiero in libera arte” per darsi voce e darne alle risorse inespresse o trascurate di un territorio culturalmente dormiente. Questa la sfida ingaggiata a Trapani da “L’Insonne”, la nuova rivista artistica che sarà presentata oggi, sabato 2 aprile, alle ore 18,30, al Museo d’arte moderna e contemporanea “La Salerniana”, nel Palazzo della Vicaria, in via San Francesco D’Assisi 45, nel capoluogo trapanese.

Si tratta di un esperimento che fonde insieme giornalismo e arte, frutto dell’iniziativa indipendente di quattro giovani professionisti trapanesi ed edito dall’associazione culturale “Spazio OniricO”. Il debutto in primavera del periodico, che avrà cadenza bimestrale, vuole provare a segnare simbolicamente il risveglio culturale di una realtà territoriale e della generazione che ha scelto e, in taluni casi riscelto, di abitarla.

Segni distintivi del cartaceo, che sarà un free press, sono: la varietà dei linguaggi espressivi adottati, la veste grafica che rievoca, nel formato, una mappa, e la scelta di mettere in copertina “l’Arte”, concepita nella sua duplice funzione provocatoria e sociale. Apre il primo numero, un bozzetto dell’artista trapanese Massimiliano Errera.

Della prima uscita de “L’Insonne” e del progetto culturale in cui questo è inserito, si parlerà approfonditamente nel corso dell’evento in programma oggi.

Così la redazione spiega cos'è L'Insonne.

Sicilia, ultima città a ovest. Quattro giovani trapanesi, quattro sensibilità diverse, accomunate dall’impellenza di ridestare una città sonnolente, di farla sognare da sveglia. Artisti e giornalisti, pervasi dalla stessa insonnia creativa. Dal loro incontro nasce un progetto: un periodico di rottura che, sposando diversi linguaggi artistici, si fa punto di vista “altro” sul mondo, dentro e fuori. Un atto poetico di libertà: questo è “L’Insonne”, il cartaceo fondato a Trapani al fine di dare vivacità culturale a un territorio opaco. Un progetto editoriale con un orientamento, ma non orientato. Da qui l’esigenza di una mappa, rievocata nel formato del periodico, per un viaggiatore insonne che si mette in cammino provando a segnare una rotta. Le coordinate le forniranno, di volta in volta, la provocazione di un testo teatrale, la spigolosità della prosa, la permeabilità della poesia, l’immediatezza del fumetto, l’efficacia pungente della vignetta e le più svariate espressioni artistiche. Filo conduttore, la riflessione sulla società contemporanea, sulle sue nevrosi e sulle sue risorse inutilizzate, messe allo specchio perché dalla consapevolezza nasca l’azione. L’Insonne è anche uno spazio aperto, un porto dove approderanno artisti e menti audaci, dalle provenienze geografiche più disparate, che potranno arricchire la testata di molteplici influenze.

Un progetto interamente autoprodotto, con i piedi poggiati sul territorio in cui è nato ma non “imprigionato” nel microcosmo cittadino. Privo di ancore e con lo sguardo puntato all’orizzonte per raccontare il mondo come lo si vorrebbe. E in modo dichiaratamente parziale. L’obiettività è illusoria e fittizia, tutto ciò che è raccontato è di per sé filtrato dal punto di vista di chi lo riferisce. L’Insonne vuole essere il nostro.

Che sia l’innesco che manca a questo territorio per attivare un cambiamento culturale e di vita? A noi piace pensare che possa esserlo. Pretenzioso? Volutamente sì. È questa la differenza tra chi ci crede e chi ci prova soltanto.