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21/03/2016 08:10:00

Calcio a 5. Pellegrino resta al suo posto e attende di incontrare il presidente federale

 Dal summit dirigenziale del Marsala Futsal dopo le dimissioni del presidente Pellegrino- scongiurato momentaneamente un ritiro della squadra dal campionato e avanzata la richiesta di un colloquio con il presidente federale, Santo Lo Presti

Si è riunito ieri pomeriggio, sabato 19 marzo, in via del tutto eccezionale, il consiglio direttivo del Marsala Futsal per discutere sullo stato di crisi scaturito dalle dimissioni del Presidente Claudio Pellegrino.

Dal dibattito sono emersi tanti aspetti che hanno portato alla conferma delle suddette dimissioni del Presidente, previa comunicazione ufficiale dello stesso Pellegrino.
Si è deciso altresì, al fine di salvaguardare l’immagine di massima serietà che contraddistingue il Marsala Futsal 2012, di onorare tutte le gare che rimangono fino a conclusione della stagione, scongiurando un ritiro immediato dalla competizione iridata della serie C1; Rimane sospesa e subordinata all’esito di un incontro che una delegazione della dirigenza dovrà tenere, nel più breve tempo possibile, con il massimo esponente della FIGC siciliana, Santo Lo Presti, di una possibile cessazione dell’attività sportiva qualora il suddetto incontro non darà i frutti sperati.

Nel summit si è discusso, anche e tanto, sulle decisioni che il giudice sportivo ha comunicato in settimana mediante comunicato ufficiale n.299 che hanno poi indotto al presidente Pellegrino a rassegnare le proprie dimissioni dalla più alta carica dirigenziale. Su questo argomento, si vuole precisare e rendere pubblico cosa sia realmente avvenuto sabato 12 marzo al campo dell’oratorio salesiano di Marsala in questa dettagliata nota:

“La Società Marsala Futsal 2012, in seguito al comunicato ufficiale N. 299 della LND Sicilia del 16 marzo, dal quale si è appreso, con grande sdegno e stupore, della squalifica per ben sei giornate al giocatore Vito Pizzo, nonché per due giornate al Capitano Daniele Trotta, oltre alla squalifica del dirigente Fumuso ed alla solita multa (che servirà ad ingrassare le già ricche casse della FIGC), ritiene sia doveroso precisare i fatti, nei minimi dettagli, al fine di tutelare l'immagine, l'onore e la reputazione, sia dei giocatori che di tutti i dirigenti.
Ed infatti, spiace costatare, ancora una volta, che Arbitri e Commissari abusando dei poteri loro conferiti, contravvenendo ai principi di lealtà e buona fede, si divertano a scrivere falsità, al solo scopo di arrecare danno a chi cerca, con tanti sacrifici, di portare avanti una società che non ha scopi di lucro, ma bensì fini sociali.
Non risponde al vero quanto sostenuto dal Sig. Manzo, circa lo spintone ricevuto dal giocatore Vito Pizzo.
Il Commissario di Campo si è, infatti, introdotto arbitrariamente nello spogliatoio del Marsala, mentre i giocatori si accingevano a fare la doccia, senza alcuna valida ragione e, soprattutto, violando la privacy di chi, tra quelle quattro mura si sente a casa propria.
Lo spogliatoio è “sacro” e nessuno ha il diritto di entrarvi senza autorizzazione.
Ricordiamo a noi stessi che gli Arbitri prima di entrare bussano e chiedono "Permesso".
Ma torniamo ai fatti, dopo essersi introdotto nello spogliatoio, il Signor Manzo è stato invitato ad uscire, magari con un tono un po’ acceso, dal nostro tesserato Pizzo, il quale tra l'altro non sapeva nemmeno che si trattasse di un commissario di campo. Per tutta risposta il Sig. Manzo, con una reazione a dir poco violenta, ha cercato il contatto fisico con il nostro tesserato e, solo grazie all'intervento dei presenti (che a fatica sono riusciti a trattenerlo) si è evitato il peggio.
Quanto agli altri provvedimenti, anch'essi ingiustificati ed illegittimi, nonché privi di qualsiasi fondamento di verità, si ritiene siano stati adottati per puro spirito ritorsivo e al solo scopo di danneggiare il più possibile questa Società.
La Dirigenza, tutta, ha deciso di non presentare alcun ricorso avverso i suddetti provvedimenti, in quanto si è ritenuto del tutto inutile (i ricorsi in appello sono solo una presa in giro per le società, che non hanno alcun modo di difendersi e nessuna possibilità di produrre prove a discolpa, tramutandosi in una farsa il cui unico scopo è quello di rubare denaro dalle casse delle Società) poiché certamente sarebbe stato rigettato.”