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14/03/2016 06:30:00

Birgi. Diminuiscono i passeggeri. Giorni decisivi per l'accordo con Ryanair

 Calano i passeggeri all’aeroporto di Trapani-Birgi. Si sederanno al tavolo con questi dati in mano i sindaci dei comuni trapanesi mercoledì 16 per parlare ancora una volta del contratto di co-marketing. Convocati dal presidente della Camera di Commercio Pino Pace si farà il punto sulla situazione dei pagamenti dei comuni da girare all’Ams, la società che per conto della Ryanair si occupa di marketing. I Comuni, secondo il contratto stipulato, devono pagare circa 2,7 milioni di euro l’anno iva compresa. E la situazione è molto precaria, perchè le amministrazioni sono indietro con i versamenti, perchè Ryanair sembra essere sempre più sul punto di lasciare il Vincenzo Florio alla scadenza del contratto (nel 2017), se non prima, perchè nel frattempo i passeggeri diminuiscono.
Il primo dato del 2016, quello del mese di gennaio, fornito da Assoaeroporti, dice che sul Vincenzo Florio sono transitati il 4,7% di passeggeri in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono sempre di più i passeggeri stranieri(-16,7%), dato che conferma anche la strategia di Ryanair di usare Trapani come scalo nazionale.
Mercoledì quindi la riunione dei sindaci. Ci raranno anche le associazioni “Progetto per Trapani – Uniti per la Sicilia” e Co.Di.Ci. - Centro per i diritti del Cittadino, che presenzieranno con propri rappresentanti.
“Ci fanno preoccupare le parole di Pino Pace, visibilmente impensierito per le sorti dell'aeroporto, nel caso in cui gli impegni non dovessero essere rispettati da parte dei Comuni firmatari per motivi di bilancio”, fanno sapere Stefano Farina, Presidente di Progetto per Trapani e Avv. Vincenzo Maltese, segretario dell'associazione Co.Di.Ci. Trapani. “Inutile dire che le conseguenze sarebbero dannosissime per il le gravi ripercussioni negative sull'economia di tutto il territorio e non solo del comparto turistico. Ad oggi risulta aver mantenuto fede agli impegni soltanto la Camera di Commercio e il Comune di Marsala, mentre chi più chi meno, quasi tutti i Comuni sono in ritardo con i versamenti delle quote 2015, mentre alcuni non hanno mai versato alcunchè. Auspichiamo, concludono, che ci sia una rivisitazione dei termini dell'accordo di co-marketing con nuovi termini di scadenza, ma, si potrebbe pensare ad un coinvolgimento nella partecipazione degli operatori del settore turistico, da sottoporre poi all'approvazione di Ryanair con al contempo, una presa di posizione forte verso gli inadempienti”.

Intanto gli operatori del turismo in provincia di Trapani hanno fatto il punto della situazione in un convegno dal titolo “Turisti per cosa?” organizzato dall’instancabile Paolo Salerno di Trapani Welkome che si è tenuto la scorsa settimana nella sede di Confindustria. Proprio il presidente degli industriali trapanesi Gregory Bongiorno ha sottolineato che nella gestione dell’aeroporto trapanese e delle politiche per il turismo si è fatta sentire la mancanza della Regione, azionista di maggioranza dell’Airgest. “Ci sono troppe incertezze, e senza un chiarimento da parte della Regione è difficile programmare il futuro dell’Aeroporto” ha detto Bongiorno. All’incontro ha partecipato anche il presidente dell’Airgest Franco Giudice che ha confermato che sono in atto contatti con Ryanair per pianificare il futuro. Ma il coltello dalla parte del manico ce l’ha la compagnia aerea irlandese. “Abbiamo avviato un confronto per capire se intendono restare a Birgi e a che condizioni. Noi lavoriamo per aumentare i passeggeri internazionali e stiamo cercando di capire che tipo di co-marketing si aspetta la Ryanair”. L’obbiettivo sarebbe quello di far restare Ryanair a Birgi per almeno altri tre anni: “Negozieremo anche la qualità del turista”. Quindi un occhio di riguardo alle rotte, come chiesto da molti sindaci. Ma la situazione delle quote societarie è tutta da chiarire. L’Airgest ha chiuso il bilancio 2015 in perdita e la strategia della Regione è quella di vendere le quote. Bisogna vedere a quali condizioni, a che tipo di privatizzazione vuole dar seguito Crocetta e come verrà distribuito il 20% delle quote che dovrà rimanere in mano pubblica. Se affidarle al Distretto Turistico Sicilia Occidentale, oppure ai Comuni che partecipano all’accordo di co-marketing.
Insomma, è tutto da definire. Nel frattempo gli operatori chiedono un intervento della politica. E Mimmo Fazio, deputato regionale, propone “l’azionariato diffuso in grado di coinvolgere imprenditori sul territorio”.