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10/03/2016 08:19:00

Marsala, maresciallo dei carabinieri processato per concussione cerca di difendersi

 Ha cercato di difendersi come ha potuto il maresciallo dei carabinieri Pasquale Nastri, processato davanti il Tribunale di Marsala con l’accusa di concussione in danno di una imprenditrice marsalese (S.L.M., di 49 anni) che si era presentata alla caserma di Villa Araba per denunciare il danneggiamento di un suo vigneto. Ai giudici, il sottufficiale ha detto: “Avevo una situazione economica non precaria, ma disastrosa. La cessione del quinto dello stipendio l’avevo già fatta e mi doveva fare un prestito personale di 12 mila euro Angelo Russo, che mi disse: a breve le faccio avere 2.500 euro con un assegno. Poi, però, ciò non avvenne perché lui non aveva incassato. Perciò, li chiesi alla signora che venne a sporgere una denuncia, alla quale dissi che mia figlia aveva problemi di salute, anche se non era vero”. Epoca dei fatti contestati è il mese di giugno 2014. Alla donna Nastri chiese 2500 euro (“Fu una richiesta di prestito, non concussione” ha ripetuto in Tribunale), ma l’imprenditrice, senza far capire le sue intenzioni, girò i tacchi e si recò in Procura per raccontare quanto le era accaduto. D’intesa con l’allora procuratore Alberto Di Pisa, viene tesa la “trappola”. E il 17 giugno 2014 Pasquale Nastri viene arrestato dai suoi stessi colleghi (fu posto ai domiciliari nella sua abitazione di Partanna) mentre la donna gli consegna l’assegno. Nastri chiese alla donna la somma di denaro dicendole che gli serviva “per sottoporre la figlia gravemente malata ad una operazione chirurgica”. Adesso, in aula, il militare ha detto che quella era una “bugia”. In Tribunale, anche il capitano Danilo D’Angelo, che ha parlato della telecamera piazzata per filmare la “trappola” tesa al sottufficiale e delle “cimici” per registrare la conversazione. A difendere l’imputato, originario di Boscotrecase (Napoli), è l’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina. La donna che ha sporto denuncia non si è costituita parte civile, ma nel processo è comunque “parte offesa”. A rappresentarla è l’avvocato Arianna Rallo. Prossima udienza il 6 aprile.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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