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09/03/2016 08:00:00

Mulini Contro Vento. Legge 194, Consultori Familiari, il diritto alle scelta di ogni donna

Si è svolta ieri, martedì 8 marzo, la consueta “Giornata internazionale della donna”. Come sempre a suon di mimose, manifestazioni di orgoglio femminile e polemiche femministe. Oggi che è il 9 e la festa è finita possiamo dedicarci alle donne attraverso la discussione di un tema scottante e troppo spesso celato.
Essere donna è un mondo a se, multisfaccettato, meraviglioso e pieno di insidie allo stesso tempo ma se c'è una cosa che accomuna tutte è la potenzialità, più o meno sfruttata, di procreare. Non sempre però l'essere donna equivale a essere madre. Non tutte le donne accettano di dare ascolto a quell'irrefrenabile istinto guidato dall'orologio biologico che dal 27° anno di età le spinge a vagare per il mondo alla ricerca del patrimonio genetico compatibile al proprio senza doversene vergognare.
L'insolvibile connubio donna-madre sta lentamente allargando le sue maglie. In molti paesi, almeno sulla carta, la donna ha la possibilità ed il diritto di decidere per se stessa e scegliere consapevolmente e legalmente che uso fare del proprio utero, e della propria vita, ricorrendo all'IVG - Interruzione Volontaria di Gravidanza - nel caso in cui la gravidanza, ed il conseguente status di madre fossero indesiderati per ragioni di salute o anche per motivi sociali e psicologici.
Per tutte quelle donne che non potessero o non volessero portare avanti una gravidanza dal 1978 la legislazione italiana si è dotata di un utile strumento per contrastare la pericolosa pratica dell'aborto clandestino, storicamente praticato in tutte le culture del mondo. La legge 194 datata 22 maggio 1978, nata a seguito del sofferto referendum del 1976, sancisce il diritto della donna di poter ricorrere, nei casi previsti dalla legge, alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione.
Prima di allora l'Interruzione Volontaria di Gravidanza, in qualsiasi sua forma, era considerata dal codice penale italiano un reato.
Ma la legge 194 in Italia ha dei forti limiti e ricorrere ad essa si trasforma spesso in un lungo e tortuoso percorso ad ostacoli a causa dell'obiezione di coscienza e dei paletti che vengono messi alle donne e ai pochi medici che praticano l'interruzione di gravidanza.
La media italiana di personale medico obiettore di coscienza è del 70%, in Sicilia ben l'87,6%. Fortunatamente in Provincia di Trapani si può ricorrere a questo servizio sanitario in maniera gratuita attraverso diversi, non tutti, Consultori Familiari, ma molte sono le città dove nessuno applica la 194 e per farlo è necessario spostarsi in altri distretti sanitari, cosa che causa la dilatazione dei tempi d'attesa tra la certificazione e l'intervento facendo così aumentare l'incidenza degli aborti clandestini, con tutti i rischi reali per la salute delle donne. Nell'ultimo anno sono, infatti, ventimila le interruzioni di gravidanza illegali calcolate dal ministero della Sanità, ma secondo alcune stime le interruzioni volontarie clandestine operate tra ambulatori fuorilegge e farmaci di contrabbando sarebbero almeno il doppio.
Come funziona le legge 194? Quali sono i suoi limiti? Per quale motivo la sua applicazione è continuamente ostacolata? Come si può usufruire della 194 nell'ex Provincia di Trapani?
A tutti questi interrogativi cercheremo di rispondere oggi dalle 13,30 alle 14,30 a Mulini Contro Vento – Storie di Moderni Don Chisciotte, programma radiofonico di e con Sara Manzo in onda tutti i mercoledì sulle frequenze di RMC101, in compagnia della Dott.ssa Elisabetta Canitano, Presidentessa di “Vita di Donna. Associazione Onlus per la tutela della salute della donna”, frangia sanitaria di quel coraggioso progetto portato avanti da un consorzio di associazioni femminili e femministe che in un palazzo occupato di Roma prende il nome di “Casa Internazionale delle Donne”.
A seguire il parere legale dell'Avvocato Stella Arena, attivista dei diritti umani, in particolare dei diritti della donna, ed il gentile contributo del Dottor Natalino Ferrara, Direttore U.O.C Assistenza Territoriale Materno Infantile della Provincia di Trapani che ci illuminerà sul funzionamento locale dei Consultori Familiari e nello specifico sui passaggi previsti per poter usufruire, in caso di necessità, della legge 194. 



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