Il disperato gesto del non più giovane disoccupato che ha tentato di darsi fuoco nella stanza del Sindaco di Marsala mi sconvolge.
Ma soprattutto mi sconvolge l'indifferenza generale con cui questo gravissimo gesto di disperazione viene recepito dall'opinione pubblica e dai media.
Una notiziola di routine al pari, se non addirittura al di sotto, di qualunque banalissimo incidente stradale!
E le frasi di circostanza ricavate con un copia – incolla da altri fatti drammatici.
E le rituali e stantie attestazioni di solidarietà da parte di forze politiche, sindacali ed istituzionali.
Una Sicilia indifferente.
Indifferente ieri ai centinaia di morti ammazzati nelle guerre di mafia ed indifferente oggi nella silente guerra tra poveri che conta centinaia di disperati morti nei nostri mari, e centinaia di “morti civili” di padri di famiglia divenuti irreversibilmente disoccupati.
Anni di disordine e di famelica politica hanno portato la nostra terra allo sfacelo, ma oggi il vero nemico dei siciliani è l'approccio ai gravi problemi, cioè l'indifferenza.
Un popolo che accetta supinamente di “sopravvivere” piuttosto che “vivere” ha già precluso ai propri figli ogni possibilità di crescita materiale e culturale.
Le forze vive debbono dare una scossa a questa terra addormentata e fare ridestare l'orgoglio di essere protagonisti della propria vita.
Anche i media debbono dare il loro contributo in questa direzione, scrollandosi di dosso i paraventi della libertà di opinione e di stampa dietro i quali spesso si celano interessi di parte, ed agire a viso scoperto per ridare dignità ad un popolo abituato ad essere dominato.
Non possiamo piagnucolare per l'esodo dei nostri figli verso luoghi economicamente meno aridi ed aspettare che la politica ci risolva il problema.
La politica siamo noi e la guerra tra poveri nella storia è sempre stata voluta ed alimentata dal potere.
Incazzati SI, indifferenti MAI.
Giovanni Gaudino