C’erano più o meno tutti, ieri mattina, alla riunione dei sindaci della provincia di Trapani sull’accordo di co-marketing con Ryanair. C’era Pino Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani e coordinatore dei sindaci. C’era anche il prefetto Leopoldo Falco, che in fase di sottoscrizione dell’accordo ha giocato un ruolo fondamentale nel convincere gli amministratori locali più perplessi. E ha fatto il suo debutto anche il nuovo presidente dell’Airgest, la società che gestisce lo scalo di Trapani-Birgi, Franco Giudici. Molti degli amministratori locali non l’avevano mai visto e il loro intervento a turno è stato sull’onda delle vecchie cose dette, trite e ritrite, “abbiamo bisogno di chiarezza, rispetteremo gli impegni”.
Ma c’è da registrare un nuovo, l’ennesimo, ultimatum di Pino Pace, la persona che ha messo la firma sul contratto di co-marketing con l’Ams, la società che si occupa del marketing per conto della Ryanair. Se i comuni non pagano il dovuto entro il 15 marzo si stacca la spina.
Pace pare abbia ottenuto il via libera dagli stessi sindaci a rescindere il contratto con Ams se entro il 15 marzo non ci saranno i pagamenti in ordine. E ovviamente se viene meno l’accordo Ryanair è pronta a fare i bagagli e andarsene da Trapani. Un copione già visto. I comuni che non pagano, l’ultimatum, il rischio che Ryanair possa andar via da Trapani, la preoccupazione per lo scalo trapanese che, dicono i catastrofisti, senza gli irlandesi chiuderà.
I Comuni devono finire di pagare non solo le quote del 2015 ma anche l’Iva sul contratto di co-marketing. Già, c’è l’Iva, perchè come spiegato più volte si comprano sì voli, ma camuffati da pubblicità. E su questa si applica l’Iva.
I sindaci danno carta bianca a Pino Pace, gli lasciano lanciare l’ultimatum, un po’ perchè sanno che fa parte del gioco, un po’ perchè sanno che riusciranno a pagare, alla fine, entro quella data. E perchè, soprattutto chi i primi cittadini che hanno fatto la voce grossa in questi mesi, tra poco si dovrà discutere del rinnovo del contratto e vorranno avere voce in capitolo. Ma su questo punto è tutto da definire. Ieri si è cominciato a parlare, infatti, del rinnovo dell’accordo di co-marketing, che ha avuto valore triennale, 2014-2016, e quindi scade quest’anno. I Comuni dovranno decidere se e in che modo sostenere un nuovo contratto. Con l’incognita sulla gestione dell’aeroporto. Ci sono tante variabili che possono condizionare la permanenza di Ryanair a Trapani. Una di queste riguarda la Camera di Commercio di Trapani, che con la riforma degli enti camerali sarà accorpata a Caltanissetta e Agrigento, con un nuovo vertice.
L’altra questione riguarda il futuro assetto dell’Airgest. Ieri c’era Franco Giudice che si è detto disponibile al confronto con il territorio e con i comuni. Ma è ancora tutto da definire l’aspetto della privatizzazione della società. Sappiamo che l’Airgest al momento è al 60 percento della Regione, che ha però avviato le procedure per la nomina di un advisor per valutare le quote e metterle poi sul mercato. Questa procedura pare che al momento sia ferma, è questione di tempo, e modi, ma è praticamente certo che in futuro lo scalo sarà affidato ad azionisti privati. Ci sarà anche da definire quanta percentuale avrà la componente pubblica. Si parla del 20%, ma non è chiaro in mano a chi sarà: la Regione terrà delle quote? Entreranno in pista i Comuni? Sarà definitiva, per quel momento, la riforma dei Libero Consorzi con l’ ex Provincia di Trapani che rientrerebbe in gioco? Tutte queste questioni verranno affrontate nei prossimi mesi. Se dovesse saltare l’accordo sul rinnovo Ryanair sarebbe pronta a lasciare Birgi, ma non del tutto. Lascerebbe, infatti, soltato le tratte più redditizie: ad esempio Milano Bergamo, e Roma Ciampino e Fiumicino. Sempre a proposito di collegamenti aerei, questa estate Meridiana effettuerà un collegamento settimanale, la domenica, con Milano Malpensa.
Intanto Ryanair rifiuta l’aumento delle tasse aeroportuali di 2,5 euro imposto dal governo Renzi e taglia le sue rotte in misura tale da terremotare il turismo in alcune Regioni. Ryanair annuncia un piano draconiano: cancella 16 rotte e taglia 600 posti di lavoro. Nello specifico, dal prossimo ottobre (quindi l’estate è salva) Ryanair tagliando 8 rotte ad Alghero (pari al 60%), 5 a Pescara (cioè il 70%) e 3 a Crotone (tutte).
In questo modo la compagnia si rassegna a subire un danno: calcola di perdere 800 mila clienti. Ma sostiene di preferire questo all’aumento delle tasse aeroportuali di 2,5 euro (cioè da 6,5 a 9, ma a Roma si sale addirittura a 10 euro) che è scattato dal primo gennaio.
I tagli ai voli potrebbero cadere a cascata anche su altri aeroporti, e vista la situazione precaria dalle nostre parti non ci sarebbe da stupirsi se dovesse decidere di “punire” anche Trapani.