di Dino Agate - Al Teatro Impero é andato in scena il "Natale in casa Cupiello", di Eduardo De Filippo. L'opera, tra le più note del grande Eduardo, l'ho vista rappresentata dallo stesso autore tanti anni fa. Ora é stata presentata da Enzo Guarnieri, in una edizione sicilianizzata ed accomodata. Non é stata certo quella messa in scena dall'autore, ma é stata fatta bene e gli attori sono stati bravi.
Ad un certo punto, ho avuto un brivido di timore, quando Luca, il protagonista, a proposito di Baldassarre, uno dei tre magi dell'Adorazione, l'ha chiamato negro. Mio Dio, ho pensato, speriamo che in sala non ci sia uno di quelli politicamente corretti. Ne potrebbe venire un caso. Per fortuna, la recitazione é andata avanti, e nessuno ha protestato.
Oggi, dire negro di un africano non é più opportuno. L'esercito del "politicamente corretto" ti può mettere in difficoltà, e darti come minimo del rozzo incivile.
L'università di Salisburgo ha revocato la Laurea honoris causa conferita nel 1983 a Konrad Lorenz. Motivo: aderì al Partito nazionalfascista. Eppure, lo scienziato é stato insignito del premio Nobel per la medicina nel 1963, e l'adesione al Partito nazionalfascita risaliva a trent'anni prima. Solo che in questi ultimi anni i nasi dei politicamente corretti sono diventati sopraffini.
All'Università di Oxford é stata presentata una petizione per far demolire la statua di Cecil Rhodes, ex studente di Oxford, perché fu amministratore della Rhodesia, e quindi colonialista. Guarda caso Rhodes lasciò la sua considerevole fortuna ad una fondazione che elargisce borse di studio a chi vuole accedere a Oxford, anche se di colore.
Sempre ad Oxford non é stata permessa la prosecuzione di un dibattito sull'aborto, perché una studentessa s'é accorta che era presente una persona senza utero, cioè un uomo.
La moda del politicamente corretto prese le mosse in Italia negli anni Ottanta, quando cominciò a vietarsi negli atti ufficiali di chiamare spazzini coloro che pulivano le vie. Si cominciarono a chiamare operatori ecologici, fanno lo stesso lavoro che facevano prima, per altro necessario e dignitoso, ma nessuno osa più chiamarli spazzini.
La moda del politicamente corretto é internazionale, con comportamenti che vengono importati ed esportati, secondo le regole del mondo globalizzato. Nemmeno si dice più, fra persone che si ritengono ammodo, che ci sono arabi terroristi. Si ricorre all'ipocrisia di dire che ci sono arabi che pensano in modo poco corretto. Che poi la poca correttezza di pensiero armi le loro mani e facciano stragi come é avvenuto il 13 novembre a Parigi, chi se n'importa? Sembra che sia più interessante salvare la buona e pelosa educazione, il bon ton.
Il senso di quello che ho scritto é stato rilevato su due quotidiani di opposta tendenza politica, Il Giornale ed Il Fatto Quotidiano. Per fortuna, ancora ci sono persone intelligenti, nell'uno e nell'altro schieramento di opinionisti. Poche, ma meglio che niente.