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17/12/2015 06:20:00

Salemi. Emergenza rifiuti. Cassonetti strapieni

Sembra impossibile, eppure è sufficiente l’avaria di un rullo di un nastro trasportatore della discarica gestita dalla Trapani Servizi a mettere una città in ginocchio. Il mancato ritiro dei rifiuti per tre giorni consecutivi ha dato l’immagine di una Salemi “palermitanizzata”. Un vero incubo, a cui i suoi abitanti certamente non sono abituati. Se è vero, infatti, che l’ormai “borgo tra i più belli d’Italia”, si distingue per non avere mai tentato, nemmeno a livello sperimentale, d’intraprendere la strada della raccolta differenziata, è anche vero che si possono contare sulle dita di una mano i casi di grave crisi nello smaltimento dei rifiuti. Uno di questi, clamoroso, si consumò nel 2013. Il prefetto Leopoldo Falco, allora commissario del Comune, dovette registrare, suo malgrado, l’interruzione del servizio in occasione della Festa di San Giuseppe e denunciare alla Procura la Belice per interruzione di pubblico servizio. Non se n’è saputo più nulla. Un vero oltraggio all’immagine della città proprio nei giorni in cui affluiscono numerosi turisti per visitare le famose Cene. Il tutto, per l’irrisoria cifra di 800 euro, vantata da un creditore nei confronti dell’allora fallimentare, e oggi fallita, Belice Ambiente. Da quando però si sono costituiti i cosiddetti “centri di costo”, in base ai quali si è convenuto che il 50% degli introiti deve essere destinato prioritariamente ai dipendenti, disguidi di questo tipo non se ne sono più presentati. A Salemi, da quando viene adottato questo nuovo sistema, le mensilità arretrate sono state quasi azzerate, così come ci aveva assicurato alcuni mesi orsono, e ci conferma oggi, l’assessore al ramo Calogero Angelo. Con orgoglio ci ha precisato che “all’azzeramento totale, manca solo un 30% circa, ma solo perché l’ultima mensilità e la tredicesima sono stati erogati ai primi di dicembre. Un motivo tecnico. Per quando riguarda i rapporti con il personale dipendente, posso tranquillamente affermare che siamo l’unico comune ad avere le carte in regola!”. I cassonetti- assicura- verranno svuotati in due giorni al massimo, attivando il doppio turno degli autocompattatori.

I cassonetti, è bene precisarlo, sono rimasti pieni non per stipendi non pagati, come è stata consuetudine nei comuni di maggioranza dell’ambito territoriale che non pagavano ciò che sarebbe loro spettato alla società, per paura di pignoramenti. Si trattava di pignoramenti di dipendenti e fornitori, ma l’impedimento a liquidare le fatture della Belice Ambiente “era solo un falso problema”, almeno secondo Sonia Alfano, commissario straordinario della Belice Ambiente, in quanto esistevano conti della Società liberi da ingiunzioni di pagamento. E infatti, da quando i sindaci dei comuni minori si sono distaccati da Mazara e Castelvetrano, aderendo al  sistema dei centri di costo, ideato dal prefetto Falco, le pendenze con i dipendenti si sono quasi estinte e le astensioni dal lavoro cessate. Problematiche che ormai interessano solo Castelvetrano, dove hanno protestato le mogli dei dipendenti, e Mazara dove gli operatori ecologici hanno bloccato vari punti della città, chiudendo le vie con cassonetti messi di traverso. Fenomeni inesistenti a Salemi. Nel frattempo, sulla Belice Ambiente, oggi in liquidazione, per la prima volta dalla sua costituzione, è arrivata un’istanza di fallimento. A presentarla al Tribunale di Sciacca è stata l’azienda “Tech Servizi srl” di Floridia, in provincia di Siracusa, che dalla società in liquidazione aspetta la somma di quasi 350 mila euro per la fornitura di dodici mini autocompattatori e altro materiale per la raccolta. Durante la prima udienza l'avvocato difensore nella memoria difensiva ha dichiarato che la Belice Ambiente sarebbe creditrice dei comuni-soci di 25 milioni di euro! L’udienza è stata rinviata al 14 gennaio prossimo. Rimane comunque il dato inquietante dell’entità del debito complessivo dell’Ato, che ammonterebbe a quasi sessanta milioni di euro. Forse avevano ragione le Cassandre del tempo. Quando, 10 anni fa circa, avevano capito che con un capitale sociale di 100 mila euro, a fronte di 20 mila euro di costi giornalieri, la Società di ottimale nulla avrebbe avuto e ne avevano previsto la catastrofe finanziaria. Cosa che puntualmente è accaduta. Oggi le SRR con i costituendi ARO (Ambito di Raccolta Ottimale) non dovrebbero trascinarci dietro i debiti della Belice Ambiente, ma soltanto i dipendenti (ognuno per la propria quota) perché sarebbero società nuove che ripartirebbero da zero. Una nascita molto lenta e travagliata. Che non è addebitabile al mancato ripianamento della situazione debitoria, o da responsabilità del commissario Alfano . Come al solito. È la Regione Siciliana che deve avviare e permettere questa trasformazione, ratificando i vari piani di intervento. In uno degli ultimi incontri col Prefetto di Trapani sembrerebbe emersa la possibilità di costituzione di una sorta di ARO temporanea, nell’attesa che la Regione Siciliana completi il passaggio. “Siamo in una fase avanzata”- ci ha detto, l’assessore Angelo- contiamo di partire già dall’inizio del prossimo anno, siamo in attesa dell’autorizzazione per il conferimento dei rifiuti nella discarica. Abbiamo sottoscritto una nota con la quale come Comune ci impegniamo a pagare direttamente la Trapani Servizi, qualora la Belice Ambiente si rivelasse inadempiente”. Una fine ingloriosa quella dell’Ato 2 Belìce Ambiente. E diversamente non avrebbe potuto essere. Nata già indebitata, con una Tia illegittima fin dal 2005 contestata da numerose associazioni di consumatori, con un servizio scadente, ma incredibilmente supportata da organi di stampa con evidenti conflitti d’interessi e giudicata virtuosa persino da una distratta Associazione ambientalista, dopo circa dieci anni di clientelismo politico e con una montagna di debiti, si chiude una delle pagine più sconcertanti della politica siciliana. Chi doveva intervenire, stranamente, non l’ha fatto. Qualcuno dovrà, prima o dopo, cominciare a chiedere il perché di tanta generale distrazione. Intanto a Salemi, assicura l’assessore Calogero Angelo, i cassonetti verranno svuotati in due giorni al massimo, attivando il doppio turno degli autocompattatori.

 

Franco Ciro Lo Re

 



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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