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11/12/2015 09:00:00

Forza Italia, la guida di Miccichè e l'acquisto Genovese. Si son svegliati i moralisti!

di Rossana Titone - La nomina di Gianfranco Micciche' a neo commissario di Forza Italia in Sicilia ha creato scompiglio un po' ovunque. La cosa certa è che, indipendentemente dalle scelte condivise o meno, il movimento degli azzurri e' di nuovo finalmente presente nel dibattito politico, mentre prima era più che stantio.
La polemica sull'ingresso di Francantonio Genovese, deputato messinese, ha urtato, dicono loro, la sensibilità dei moralisti. Ma detta nuda e cruda Micciche' ha puntato ai numeri, discutibili o meno, Genovese il consenso ce l'ha, perfino in Calabria.
Ha contribuito, con il nuovo acquisto, a dare una spallata al Pd che si frammenta sempre più.
Così dentro gli azzurri fioccano proteste interne e qualche disparata lettera di dimissioni dal partito ( irrevocabili, scrivono loro).
Si dimette l'ex coordinatore comunale di Castelvetrano, Pietro Nastasi, e si dimette l'ex componente del direttivo provinciale di Trapani, Francesco Bongiorno.
Scrivono testualmente, al senatore D'Alì:

"Le scriviamo questa nostra per comunicare formalmente le nostre irrevocabili dimissioni, rimettendole il mandato che abbiamo avuto fin qui l’onore e l’onere di averci conferito quali dirigenti territoriali del partito Forza Italia. La nostra decisione scaturisce da un’attenta riflessione."
Ma da cosa si dimettono se la settimana scorsa Micciche' ha volutamente azzerato tutte le cariche? Passaggio anacronistico, anche un po' tendenzioso.
Nella lettera si indicano, tra l'altro, come motivazioni la mancanza effettiva di rinnovamento e la padronanza verticistica. Verrebbe da dire: solo ora se ne accorgono ? Forza Italia è' sempre stata verticistica. Cosa disturba allora? La nomina di Micciche'?
Ovvio che si, ma non bisogna scomodare paroloni come " potentato di turno" perché la provincia di Trapani ha fatto da precursore, ha dato esempi evidenti e soprattutto continuativi di padronaggio assolutistico.
Se c'è un potente va bene e se ce ne è un altro invece no? Più che contestare il potente di turno magari bisognerebbe parlare del metodo fino ad ora adottato.
Magari, più che è evidenziare falle regionali o nazionali bisognava vedere cosa accadeva e accade nella nostra provincia. E perché no, anche a Marsala. Dove nel consiglio comunale della 5 città della Sicilia forza Italia non c'è, non è rappresentata. Le due elette - Ferrantelli , Genna- sotto il simbolo di forza Marsala( lista che più volte è' stata difesa sostenendo che aveva ottenuto, come è stato poi riscontrato veritiero, l'autorizzazione dal partito nazionale) non hanno mai formato il gruppo di forza Italia.
Ecco, magari i tanti dirigenti provinciali di questo avrebbero potuto occuparsi.
È' così che si difende e tutela un partito!
Forse Gianfranco, appositamente utilizzo il tono confidenziale, non sarà il nuovo che avanza ma non mi pare che altrove si canti a festa.
Non saranno nemmeno i tempi del 61 a 0 ma almeno si è tornati a dialogare, a confrontarsi , è' stato fatto salvo il diritto al contraddittorio, all'ascolto.
Ci si stupisce,quasi quasi, dell'ingresso di un Genovese non tanto per le inchieste giudiziarie in corso ma perché targato Pd, oramai ex. I cambi di casacca? Fateveli spiegare da Alice Anselmo, nuovo capogruppo del Pall'Ars. Ha cambiato 2 partiti l'anno per un totale, ad oggi, di 6.
È brava lei, soprattutto a dimostrare che non è capace a spiegarsi, dice : "se mi occupano casa mia che faccio?"
Anselmo, lei porta il nome di una bella addormentata nel bosco ma forse se qualcuno mi occupa la casa più che andarmene io gli faccio capire che a sloggiare devono essere loro, magari gli regalo un pezzo di argenteria e mi libero dell inutile ma di certo non lascio casa.
Nella favola dei tre porcellini le case erano solo tre...
La fiaba, però, la sanno in tanti, ha un'origine europea incerta, come incerto e' tutto il governo Crocetta.