Quantcast
×
 
 
11/12/2015 12:00:00

Processo "Capaci Bis" a Caltanissetta. I pentiti:"L'esplosivo arrivò dalla Jugoslavia"

"Nel 1991 dalla Jugoslavia è arrivato a Catania un carico di esplosivo che poi è stato trasferito a Palermo". Lo ha detto nel corso della sua testimonianza al processo per la strage di Capaci che si sta svolgendo a Caltanissetta, il collaboratore di giustizia Filippo Malvagna, boss catanese appartenente alla famiglia Santapaola. "Allora il clan Santapaola fece una cortesia ai boss Riina e Provenzano. A Catania arrivarono 400 kg di esplosivo - ha detto il pentito”. "L'accordo per l'esplosivo venne fatto in Toscana - ha rivelato Malvagna - e vi parteciparono alcuni appartenenti ai servizi segreti jugoslavi. L'esplosivo che arrivò a Catania sembrava riso, si trovava in due sacchi, uno di juta e l'altro plastificato. Ci serviva per intimorire le vittime del pizzo o per eliminare qualche nemico. Solo agli inizi del novanta iniziammo a parlare di stragi". "L'eplosivo arrivato nell'aprile del '92 a Catania dalla Jugoslavia doveva servire per commettere delle stragi in Sicilia e in altre parti d'Italia”, a dichiararlo nello stesso processo è stato un altro collaboratore di giustizia, Maurizio Avola, killer di cosa nostra, autore di oltre 50 omicidi, tra cui quello del giornalista Giuseppe Fava. "Quando l'esplosivo arrivò in Sicilia, fu nascosto in un garage di mio padre a sua insaputa e subito dopo trasferito a Termini Imerese. Abbiamo saputo che doveva servire per la strage di Capaci solo un mese prima dell'attentato". Si trattava di T4, ha detto Avola.



Native | 2024-07-16 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Guida sicura: a cosa stare attenti in estate?

L'estate è una stagione di svago e avventure, con le sue giornate lunghe e il clima caldo che invogliano a viaggiare e trascorrere più tempo all'aperto. Tuttavia, con l'aumento del traffico e le condizioni stradali a volte...