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05/12/2015 15:09:00

Vecchioni, la Sicilia e i siciliani che difendono l'indifendibile

di Rossana Titone - Tutti indignati, tutti avvocati da tastiera, offesi, risentiti, incazzati. I siciliani si riscoprono orgogliosi, di difendere l'indifendibile però.
Siciliani, uomini, donne, anziani, ragazzini che risorgono dalla sabbia e si ergono a paladini di una Terra che hanno contribuito a distruggere, in piccoli e grandi gesti. Perché quando si ammazza la civiltà ogni giorno nelle piccole cose e' lì che sta il problema.
Così, all'improvviso tutti si riscoprono traduttori di versi, interpreti di un pensiero espresso in corretto italiano, quello di Roberto Vecchioni.
I social si riempiono di insulti ad un professore della musica italiana,perché diciamolo forse ciò che brucia è che Vecchioni non sia per tutti, non è commerciale. Si rivolge alla nicchia, a quelle anime che possono comprendere e apprezzare i versi in note.
La folla urla allo scandalo : " ti brucia il giorno di carcere a Marsala" ( senza sapere ne' quando ne' perché ci fu quel giorno di carcere e senza conoscere il senso della sua canzone "Lettere da Marsala"), "non comprerò più un suo disco" ( oggi si chiamano cd)...
Approssimazione. La parola esatta è questa.
Una Sicilia fatta di approssimazione, di tirare a campare.
Si giudica una frase senza aver ascoltato l'intero discorso all'Università di ingegneria di Palermo. Li', sala gremita di ragazzi, per scuotere i sensi Vecchioni tuona mestamente :
<< i siciliani sono la razza più intelligente del mondo, perché si buttano via così,mi da un fastidio immenso che l'isola non sia all'altezza di se stessa.>>
Ma tutto ciò viene distorto, ancorato a una sola frase, <<è' un'isola di merda>>,che abbiamo tutti e dico tutti pronunciato almeno una volta.
E allora ieri eccoli arrabbiati, delusi,pronti al linciaggio mediatico ma non si offendono, non sentono questa Terra oltraggiata, non spendono una sola lettera dell'alfabeto per l'inchino della statua di Santa Barbara a Paterno' sotto casa del boss mafioso degli Assinnata.
Non uno sdegno, una 'alzata di chino. Il nulla.
C'è sempre bisogno di un capro espiatorio per dire che non siamo stati noi all'altezza di rendere vivile e degna questa Sicilia.
Scendono in campo gli orgogliosi, sempre e solo dietro un pc, per dire però solo che Vecchioni non deve più mettere piede in Sicilia.
Ma si, lasciateci pure soli a morire nel nostro malessere, in fondo è ciò che meritiamo.
Soli tra le case abusive al mare che vietano l'accesso ai più e di cui ci si guarda bene dal parlare, soli con gli inchini dei santi sotto i balconi dei boss mafiosi e non solo, soli con una Sicilia in default, soli senza tutela per gli anziani, i bambini, gli animali.
Soli con un il super latitante Messina Denaro e le sue coperture, soli tra gli scempi edilizi e una cultura che annaspa con musei chiusi....soli!
Soli con le lamentele eterne e i piagnistei per una classe politica che è stata votata, con i cervelli in fuga, con i salotti gremiti di borghesia mediocre e lacchè della prima ora...Soli!
Soli in mezzo al mare, sarà il più bello del mondo ma senza teste pensanti rimane un mare pieno di niente... Manco i pesci ci vogliono più!
Vecchioni, io la mia prima palla di Natale sul mio albero l'ho messa, la Tua canzone:
<< Mi porterò, mi porterò tutti i poeti che hanno pianto per amore se ci staranno nel mio cuore;
mi porterò
il soldatino che non rimaneva in piedi
e che è il più bello se ci credi;
mi porterò
tutti i cavalli che hanno perso per un niente
e sempre primi nella mente;
li porterò...>>