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29/11/2015 06:10:00

Allarme terrorismo, la situazione in Sicilia e in provincia di Trapani

Il senatore del Movimento Cinque Stelle Vincenzo Maurizio Santangelo ha presentato al Ministro Angelino Alfano un’interrogazione per chiedere quali misure siano state adottate per il territorio trapanese dopo i tragici fatti di Parigi. La richiesta di chiarimenti nasce dalla consapevolezza che in Italia, e soprattutto a Roma, è stato già sensibilmente innalzato il livello di attenzione rispetto agli obiettivi sensibili.

“Nel territorio trapanese – si legge nell’interrogazione – sono presenti una stazione di pompaggio e snodo, chiamata TMPC (Trans Mediterranean Pipeline Company) a Mazara del Vallo, in località Capo Feto, punto di arrivo del tratto di gasdotto sottomarino compreso tra Capo Bon (Tunisia) e la stessa città, nonchè, l’aeroporto civile-militare “Vincenzo Florio” e la base del 37 ° Stormo dell’Aeronautica. Oltre a questi, vi sono zone di interesse turistico come le aree archeologiche di Selinunte e Segesta, il Centro Ettore Maiorana di Erice, che potrebbero essere considerati comunque obiettivi sensibili per le note vicende legate al terrorismo”.

Alla luce del vertice per l’emergenza terrorismo tenutosi qualche giorno fa nella prefettura di Palermo e viste, le misure adottate soprattutto all’esterno dello scalo aeroportuale “Falcone e Borsellino”, dove i controlli sui passeggeri sono già stati elevati al livello 2, il senatore Santangelo ritiene che tale provvedimento debba essere esteso anche al trapanese. “Infatti – continua il portavoce M5S – vi sono i presupposti per adottare analoghe misure di sicurezza consentendo così, l’assetto operativo dei reparti speciali e l’intervento immediato delle forze speciali militari. Il Ministro adesso risponda e chiarisca, se intende adottare ma soprattutto impegnare risorse per potenziare la vigilanza, ma soprattutto, le capacità logistiche a disposizioni delle forze dell’ordine preposti alla sicurezza pubblica nel territorio trapanese. Anche l’ex Provincia di Trapani, deve essere trattata e monitorata come Palermo o addirittura come già fatto ad Agrigento per la Valle dei Templi. Bisogna garantire il rispetto degli standard di sicurezza adeguati ai rischi che potrebbero derivare dalla presenza di obiettivi sensibili, come il TMPC o l’aeroporto civile e militare di Trapani-Birgi. Inoltre visto l’elenco dei 13mila obiettivi sensibili predisposto dal Ministero dell’Interno già dal settembre 2001, ci dica lo stesso Ministro Alfano quali sono gli obiettivi sensibili potenziali bersaglio di attacchi terroristici, identificati in Sicilia”.

Uno studio del Centro internazionale antiterrorismo israeliano, ultimato con la collaborazione di Michele Groppi, lancia l’allarme sul terrorismo islamico in Italia. Nel dossier, l’estremista «homegrown» è definito «una persona che mostra l’intento di fornire il supporto per commettere direttamente o indirettamente attacchi terroristici all’interno della nazione in cui vive». Per i servizi segreti, il nostro Paese è un bersaglio «appetibile e legittimo». E proprio ieri il ministro dell’Interno, Alfano, ha annunciato che chiuderà i luoghi di culto islamici abusivi. Secondo un rapporto ufficiale del governo italiano un certo numero di moschee sono state considerate potenzialmente radicali. Il Centro Culturale Islamico d'Italia, situato all’interno della Grande Moschea di Roma, nonché sede della Lega Musulmana Mondiale, è sospettato di intrattenere legami con estremisti mediorientali. La moschea di Villabate, vicino a Palermo, in Sicilia, è stata già associata alla Jamaat Eddawa, un movimento propagandistico dedicato alla diffusione dell'Islam radicale.

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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