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22/11/2015 13:37:00

Marsala. Caso Villa Royal. Un assolto dall'accusa di minaccia grave

 “A mia un ma taliari, e quanno mi viri ta calari l’occhi n’terra, ti spaccu a facci e t’ammazzu”. Ovvero: “A me non mi devi guardare, quando mi vedi ti devi abbassare lo sguardo a terra, ti spacco la faccia e t’ammazzo”. Sarebbero state queste, secondo l’accusa, il 28 novembre 2012, le parole dette, dentro un bar, dal 27enne Christian Genna, figlio di un poliziotto marsalese, Baldassare “Enzo” Genna, a un collega del padre (G.P.), la cui moglie è stata tra i testi d’accusa nel processo sulla gestione della casa di riposo per anziani “Villa Royal”, una struttura che (prima in contrada Dammusello e poi a Cardilla) avrebbe operato “abusivamente” anche come casa di cura e che era gestita proprio dalla famiglia Genna. In primo grado, il 30 settembre 2014, il processo si è concluso con la condanna a 1 anno e 6 mesi di Vita Maria Rallo, madre di Christian Genna, che è stato invece assolto insieme al padre. Condannati, però, uno zio e un fratello. Adesso, il giudice monocratico Faillaci ha assolto, seppure con il secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (“quando la prova manca, è insufficiente o contraddittoria”) Christian Genna dall’accusa di minaccia grave al collega del padre. A difendere il giovane è stato l’avvocato Edoardo Alagna, che dichiara: “In dibattimento non erano emersi elementi a sostegno dell’accusa. Siamo soddisfatti, naturalmente, di come si è concluso il processo”.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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