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12/11/2015 06:25:00

Marsala, una città sottosopra. Che fine ha fatto il Piano regolatore?

A Marsala lo sviluppo urbanistico della città è avvenuto, nel corso degli anni, senza regole, in maniera "sapientemente" confusa. Senza uno strumento urbanistico, senza un piano regolatore che desse, appunto, regole certe su come e dove costruire. Con gli speculatori che hanno realizzato di tutto e di più. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. Una città che è cresciuta in maniera caotica, irregolare, con molti centri periferici, e impianti di produzioni e imprese che si sono insediate in zone verdi, strutture ricettive nate in aree che dovevano essere protette.

E ora, che fine ha fatto il Piano regolatore generale di Marsala? La città lo aspetta da trent’anni, e in questo periodo è successo di tutto.

L’incarico di redigere il piano regolatore di Marsala fu dato all’architetto bergamasco Andrea Tosi, grande amico di Bettino Craxi, nel 1986. Da allora, nulla. Ci è morto, l’architetto Tosi, nell’attesa che il Consiglio Comunale approvasse il piano, e il suo successore, Francesco Macario, spera di poter vivere abbastanza da vedere terminato l’iter secolare dello strumento urbanistico. Preso e portato in consiglio comunale tante di quelle volte che ogni volta che si parla di piano regolatore a Marsala è come se si stesse parlando del ponte sullo Stretto. “Si farà”, dice ogni tanto qualcuno, poi non succede nulla e i consiglieri tirano dritto.
Perchè sono proprio i consiglieri comunali che devono approvare in via definitiva lo strumento urbanistico che non dovrebbe permettere loro, poi, di votare tutte quelle varianti urbanistiche su cui si sono basati negli anni molti interessi, affari e malaffari.
Nel 1993 venne approvato il Piano regolatore dal consiglio comunale, ma alla Regione bloccarono la procedura per aspetti tecnici, si dice.
Il nuovo iter del Piano Regolatore di Marsala è cominciato nel 2002, quando il precedente è stato revocato. Il Sindaco di allora, Eugenio Galfano, diede nuovamente incarico all'architetto Tosi di rielaborare il piano. Tosi poi morì e il suo posto fu preso da Macario. Il Piano Regolatore che il Consiglio Comunale ha discusso fino a tre anni fa è stato consegnato nel 2005. Nel dicembre 2011 i consiglieri si sono lamentati: "Abbiamo avuto solo 5 giorni per leggere il piano", ma si tratta di una circostanza falsa, perchè è stato lo stesso architetto Macario a ricordare che il Piano era nella disponibilità dei consiglieri comunali da più di un anno. L’architetto progettista, Macario, è venuto più volte in quel periodo ad illustrare il piano regolatore in città. Ogni volta si è esibito, con perizia di notizie e informazioni, davanti ad aule semideserte, in assemblee vuote, inascoltato. In una di queste assemblee, Macario spiegava ai consiglieri comunali assenti che Marsala è una città disordinata. Consiglieri distratti, appunto, come quell’ultima volta, nel 2012. Ultima visita in città di Macario, che cercava di spiegare i punti principali dello strumento urbanistico, davanti a un consiglio comunale sonnecchiante. “Isse aracio, un ci stamo capenno nente” (Vada piano, non ci stiamo capendo nulla) disse uno degli inquilini di sala delle lapidi. L’ultima notizia è del febbraio 2012: la trattazione del piano regolatore viene accantonata. Poi ci sono state le elezioni amministrative del 2012, poi Giulia Adamo, poi il commissario.
Attualmente Marsala è regolata da un piano comprensoriale, che è vigente, un piano comprensoriale di scala sovracomunale, che pianifica, su tavolette IGM in scala 1:25000, l'intero territorio comunale della provincia di Trapani. E' datato 1973. Questo è l'unico strumento di riferimento ed è l'unica pianificazione di carattere urbanistico, questo strumento copre l'enorme territorio attribuito al comune di Marsala, 24mila ettari.
Uno dei punti fermi del nuovo Piano regolatore di Marsala è correggere l' "anomalia dispersiva" di una città - territorio, cresciuta irregolarmente con molti centri sparsi.

L’assenza del Prg, le varianti urbanistiche al vecchio piano, le zone verdi che diventano sedi di capannoni industriali. E’ un gioco che ha fatto vincere tutti. Con uno scenario che era pressappoco questo: l’imprenditore, che costruisce dove vuole, a prezzi bassissimi (il costo al metro quadro in una zona di verde agricolo è infatti notevolmente inferiore di quello di un’area artigianale). I consiglieri comunali e gli assessori, che diventano “dominus” dei destini di tante imprese, allacciano rapporti, si fanno portavoci di molti interessi, e magari ne guadagnano in carriera.

Ora? Flavio Coppola, consigliere comunale Udc, a Sala delle Lapidi durante l’ultima seduta ha chiesto al sindaco di attivarsi per riprendere il Prg. Il sindaco Alberto Di Girolamo ha assicurato che il piano sarà presto in consiglio per un'azione congiunta finalizzata alla sua approvazione.
Piano. Piano si era andati negli anni 80’. Piano nei 90’. Piano negli anni 2000. E ora che siamo al 2015, Marsala non ha ancora uno strumento urbanistico. Non ce l’ha mentre nel resto del mondo è stato anche superato il concetto di piano regolatore, e si pensa a una programmazione trasversale della città. O forse è meglio continuare così?



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