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13/10/2015 20:15:00

Scrive Leandro Bianco, sulla convocazione del congresso straordinario del Pd a Mazara

 La convocazione del congresso straordinario del Partito Democratico di Mazara del Vallo per la data del 20 Dicembre 2015 è una notizia senza dubbio positiva come, del resto, altrettanto positiva è la notizia dell'istituzione di un coordinamento provvisorio che si occuperà del tesseramento e che curerà tutti gli aspetti politici ed organizzativi del partito durante la fase pre-congressuale; un coordinamento sollecitato da più parti, compreso il sottoscritto. Vicende diverse non ci hanno consentito di essere più tempestivi. Ma adesso un altro importante passo avanti è stato fatto, che si aggiunge all'apertura nei mesi scorsi della tanto attesa sede del circolo di Mazara.

In quell'occasione avevo espresso la necessità di un cambiamento forte e di un rinnovamento vero all'interno del mio partito con l'obiettivo di farlo diventare nel tempo, attraverso un percorso di ulteriore avvicinamento alla gente e radicamento sul territorio, un importante punto di riferimento per la città.
In quest’ottica ho sempre immaginato una sede che rimanesse quotidianamente aperta, in cui i cittadini potessero recarsi per esprimere le loro lamentele, le loro idee o proposte ed essere ascoltati. Mi è dispiaciuto sia rimasta chiusa, così come mi è dispiaciuto registrare un incomprensibile silenzio di fronte ad un grave problema come quello rappresentato dall'invasione dei rifiuti nella nostra città durante le scorse settimane. Finalmente però qualcosa comincia a muoversi. Sono sicuro che con l’impegno di tutti si riuscirà a superare questa pesante situazione di immobilismo.

Il mio auspicio è che questo congresso possa rappresentare per il Pd mazarese un importante punto di svolta. Le difficoltà di questo partito a strutturarsi negli ultimi anni e ancor di più dopo la sconfitta subita durante le scorse elezioni amministrative, che hanno sconvolto gli equilibri interni al partito tenendolo fermo per circa un anno e mezzo, sono state più che evidenti. È mancato, in questi anni, un partito presente nel dibattito politico cittadino, in grado di influenzarlo e di guidarlo, un partito capace di sollevare problemi e attivarsi per la loro risoluzione. È mancato soprattutto un partito con una idea e una visione di città ben precisa. Al contrario, si è visto un partito chiuso in se stesso, lontano dalla gente e avulso dalla realtà. Il Pd di Mazara, sin dalle sue origini, non è mai riuscito a fare quel salto di qualità necessario per poter divenire protagonista assoluto della vita politica cittadina. Uno dei motivi principali di questa situazione è rappresentato sicuramente dal fatto che questo partito troppe volte si è diviso invece che rimanere coeso e fare squadra, senza riuscire a superare i tatticismi e i personalismi presenti al suo interno, in modo da poter lavorare ad un progetto unitario e condiviso. Così, di fronte ad una città ridotta in macerie e completamente allo sfacelo, la risposta data dal Pd è sempre stata quella di un partito debole e con una proposta politica inconsistente.

Occorre dunque innanzitutto cercare l'unità al proprio interno per poi poter cercare anche quella con la società che sta all'esterno. E quando parlo di unità al proprio interno non mi riferisco all'uniformità del pensiero, ovvero al fatto di avere tutti le stesse posizioni e di riconoscersi tutti nella stessa linea politica, ma alla consapevolezza da parte di ciascuno di dover e poter stare alla stessa maniera e nel rispetto degli altri dentro il partito perché accomunati dagli stessi obiettivi e dagli stessi valori, e perché no anche da una visione di partito e di società uguale. È necessario dunque intraprendere un nuovo ed importante percorso di condivisione politica per ripristinare gli spazi e i luoghi del confronto e dell'iniziativa politica. Occorre, in altre parole, che il Pd di Mazara riesca a sviluppare un confronto trasparente tra le diverse posizioni al suo interno con l'ottica di giungere poi a delle decisioni che permettano di mettere in campo determinate iniziative politiche. L'obiettivo deve essere quello di mettere in moto e far funzionare la macchina del partito, il quale così facendo può diventare un soggetto politico del tutto presente, attivo e operativo in città.

Mazara è una città in ginocchio, senza un progetto politico credibile, con un'amministrazione comunale più che inadeguata. Manca completamente la manutenzione ordinaria, le strade versano in condizioni pietose, le periferie sono totalmente abbandonate, il verde pubblico praticamente non esiste e il tessuto sociale è al collasso. La crisi economica si fa sentire in maniera drammatica, molti negozi ed esercizi commerciali sono costretti a chiudere, le imprese muoiono. La disoccupazione ha raggiunto livelli insostenibili. Quella giovanile ancora peggio e ciò grazie anche all'alto tasso di abbandono e di dispersione scolastica. Molti giovani, infatti, spesso non possono permettersi di continuare gli studi e, senza acquisire le necessarie competenze, difficilmente riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro. Da anni inoltre nella nostra città si verifica il fenomeno dell'emigrazione di massa dei giovani, che si trasferiscono al Nord Italia se non direttamente all'estero per completare gli studi o per cercare lavoro. Quei pochi che rimangono, non trovando spazi di aggregazione adeguati e non avendo la garanzia di un futuro certo e stabile, nella maggior parte dei casi si sentono soli e sfiduciati. Nella nostra città inoltre manca un piano regolatore generale. Mancano pure i servizi pubblici essenziali. L'ospedale è chiuso e non si sa ancora quale sarà il suo futuro. Sono stati chiusi pure alcuni importanti uffici quali l'agenzia delle entrate, il Cup e il giudice di pace. E le tasse aumentano ogni anno. Ma ci sono pure molti altri problemi da risolvere: tra questi ricordiamo quelli che riguardano la raccolta rifiuti, la spiaggia di Tonnarella, il porto canale e il depuratore comunale.

Mazara è diventata una città povera, sia economicamente che culturalmente, e di conseguenza pure una città triste. Basta fare un giro e camminare per le strade del centro per rendersene conto. È con questo desolante quadro che, il giorno dopo il congresso, dovrà fare i conti il Partito Democratico di Mazara del Vallo. Per questo c'è bisogno di un partito forte ed unito, aperto verso il mondo esterno, presente e ben strutturato sul territorio, capace di connettersi con il tessuto sociale e produttivo, che sappia raccogliere le istanze sociali, offrire soluzioni ai problemi, creare sviluppo e innescare processi reali di cambiamento.

Il Pd di Mazara non può più essere il partito delle tessere. Non che la tessera non abbia alcuna importanza, anzi penso che rappresenti il simbolo della partecipazione e dell’appartenenza di un iscritto al partito, ma non si può determinare la classe dirigente di un partito e quindi la sua linea politica soltanto sulla base di un requisito prettamente numerico quale il numero delle tessere. Bisogna dare meno importanza alla quantità delle tessere, spesso fatte in maniera un po' forzata, e concentrarsi di più sulla qualità delle idee e della proposta politica. Il Pd di Mazara deve diventare dunque il partito delle idee. Un partito che possiamo costruire tutti insieme, se decidiamo di aprirci davvero al resto di società che ci circonda, ai giovani e meno giovani, e mettiamo da parte ogni forma di egoismo. I veleni e le faide interne di cui è stato prigioniero negli anni, hanno lacerato questo partito riducendolo ad un partito che si limita ad organizzare esclusivamente congressi ed appuntamenti elettorali, in cui a vincere tra l'altro è sempre chi rappresenta gli interessi di una determinata persona o area piuttosto che di un’altra e non chi possiede le idee o qualità migliori. Le continue competizioni e la lotta per il “potere” non hanno fatto altro che inasprire la situazione interna e frammentare dunque lo stesso partito. In un partito, come in qualsiasi altra forma di organizzazione sociale, è normale che ciascuno abbia delle ambizioni. Tuttavia queste non devono mai perdere di vista ed intralciare un bene o un interesse più grande, ovvero quello comune.

Personalmente mi impegnerò con tutte le mie forze perché si arrivi ad un congresso sereno che possa mettere davvero le basi per un nuovo inizio. Un congresso che non si riduca ad una prova muscolare o ad un braccio di ferro tra le varie anime del partito, come è successo finora, ma che abbia al centro i temi politici. La mia speranza è che il Pd di Mazara, a partire da questo congresso, metta in campo un'azione politica nuova, che sappia aggregare per la qualità del dibattito e che non arruoli semplici soldati, funzionali solo a rafforzare posizioni individuali. Se non si fa questo, si andrà incontro ad altre inevitabili divisioni e sconfitte. E in gioco non c'è soltanto la sopravvivenza del circolo, che rischia di perdere comunque l'ultimo pizzico di credibilità che gli rimane, ma la possibilità di dare delle risposte ai problemi della gente. I margini per collaborare e lavorare in questa direzione ci sono tutti. Se come obiettivo ci si pone il superamento degli attuali problemi e la crescita della nostra città invece che una gara a chi conta di più, possiamo sperare un domani di ottenere la piena fiducia della gente e diventare una forza politica di governo che sia davvero in grado di cambiare la città di Mazara del Vallo. Il congresso straordinario ci da questa straordinaria occasione. Non perdiamola.

Leandro Bianco

Membro del Coordinamento per il Congresso Straordinario del Pd di Mazara