Al via oggi la mostra "Pablo Picasso e le sue passioni" fino all' 8 dicembre 2015 nella storica cornice del Museo Pepoli a Trapani. L’esposizione a cura di Dolores Durán Úcar e Stefano Cecchetto prodotta e organizzata da ComediArting in collaborazione con Luglio Musicale Trapanese, con il patrocinio dal Comune di Trapani, Assessorato alla cultura del Comune di Trapani, dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana e del Museo Regionale Pepoli, Fondazione Sicilia, dispone di quasi 200 opere del grande artista di Malaga, tra grafiche, due opere uniche e ceramiche. Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica, la mostra intende illustrare, nei suoi contenuti più autentici, i temi e le passioni che hanno dato vita alla creatività di Picasso e ne hanno influenzato la vicenda umana e quella artistica.
Tra le opere grafiche in mostra, la serie Tauromachia, (1959, acquatinta allo zucchero e puntasecca), le 27 opere ispirate dal più classico trattato sulla corrida scritto da José Delgado nel 1796. La passione per il teatro e la letteratura è espressa da Il Tricorno (1920, incisioni bulino e collotype) e I Venti Poemi di Góngora (1958, incisioni all’acquaforte e acquatinta allo zucchero), oltre a Le Cocu Magnifique (1968, acquaforte e acquatinta) e La Célestine (1971, incisioni acquaforte e acquatinta). Inoltre, in esposizione, una delle più significative e importanti serie dell’artista, oltre che tra le più rare: I Saltimbanchi. In queste tavole dedicate al mondo dei saltimbanchi, le incisioni a puntasecca e acquatinta sono sguardi malinconici e ironici sulla vita privata di saltimbanchi e gitani, con poche concessioni alla definizione “pittorica” del contesto con la celebre acquaforte Le Repas Frugal (1904).
La mostra, è arricchita da Picasso in the Cube (political passion), un’istallazione multimediale interattiva che racconta il rapporto dell’artista con la politica e i riflessi che questa ebbe sulla sua arte. Attraverso un cubo con una multi proiezioni, tre quadri emblematici (Guernica, Figura de mujer inspirada en la guerra de España e Massacro in Corea) sono rielaborati in modo evocativo, mettendo in evidenza, il contesto storico, le ragioni compositive e soprattutto il forte messaggio simbolico.
In esposizione nella trecentesca sede mueseale, opere uniche quali gli oli Tête de femme del 1943, e Autoritratto del 1967, dove l’artista rivela tutta l’identità e l’alterità del suo doppio. Qui Picasso è l’uomo, l’artista, l’alchimista, ma anche il Minotauro, il toro, il demone: è l’ombra che affiora dall’inconscio per tradire l’identità nascosta. Nella sua costante de-costruzione dell’Ego, Picasso si ritrae allo specchio dell’anima nell’ossessione drammatica di rivelare la sua identità segreta prima di tutto a se stesso.
Nelle opere in ceramica non meno importanti, si esprime tutta la forza della fantasia creatrice di Picasso, che in un momento particolarmente felice della sua esistenza, si dedica a questo linguaggio espressivo scoprendolo particolarmente congeniale alla sua vena creativa, tanto da iniziare una sperimentazione che lo accompagna per il resto della vita e che si intreccia indissolubilmente con i suoi lavori su tela, le sue sculture e la sua grafica.