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15/09/2015 09:20:00

Marsala. E' accusato di aver picchiato un collega. Comincia processo per un avvocato

 “Che vi sia stata una lite sia con Culicchia che con Galfano è un dato di fatto. Ci sono i referti medici. Che le liti si siano svolte come le raccontano Culicchia e Galfano è, invece, da accertare. Il processo, del resto, si fa proprio per accertare i fatti e per ogni cittadino vige il principio di innocenza”. E’ quanto afferma l’avvocato palermitano Bartolomeo Parrino, difensore del 44enne avvocato marsalese Andrea Guglielmo Baldassare Lentini, agli arresti domiciliari dallo scorso 20 gennaio, processato davanti il giudice monocratico Vito Marcello Saladino con l’accusa di avere aggredito e picchiato prima un vicino di casa (Natale Galfano, di 79 anni) e poi, alcuni mesi dopo, anche un collega, il 41enne Giuseppe Culicchia, con conseguente “sospensione” da parte del locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati. In entrambi i casi l’accusa è quella di lesioni personali. Tra le altre contestazioni: ingiurie, violazione di domicilio e minacce. Gli ultimi due reati ipotizzati per l’aggressione a Galfano, nel cui giardino accanto l’abitazione, in contrata Terrenove, l’avvocato Lentini fece irruzione, secondo l’accusa, il 24 aprile 2014. Dopo averlo spinto e fatto cadere a terra, avrebbe quindi colpito l’anziano vicino di casa con diversi calci alla testa, alla spalla e al fianco, tanto da provocargli trauma cranico e facciale con indebolimento dell’udito e una riduzione della vista. Tutto ciò sol perché il vicino si era lamentato per l’eccessivo abbaiare dei cani. Una reazione di inaudita violenza. In questo caso, a Lentini si contestano anche le minacce alla romena Carmen Elena Radu, di 46 anni, intervenuta in aiuto del Galfano. L’episodio relativo all’aggressione all’avvocato Giuseppe Culicchia è datato, invece, 25 settembre 2014. Lentini affrontò il collega in via Mario Nuccio, colpendolo, secondo l’accusa, a pugni in faccia e provocandogli lesioni alle ossa facciali e al nervo ottico. L’avvocato Giuseppe Culicchia, 41 anni, fu poi sottoposto ad intervento chirurgico in un ospedale di Palermo. Alla base della lite con il collega vi sarebbe il pagamento dell’onorario, a Culicchia, per un processo che ha visto Lentini accusato, e poi assolto (ma la Procura ha fatto appello), di violenza sessuale su una ragazzina di dodici anni. Lentini si sarebbe infuriato quando venne a sapere che il suocero aveva pagato, a sua insaputa, la parcella a Culicchia (che l’aveva difeso nel processo) e che questi aveva accettato il denaro. Dall’accusa di violenza sessuale il legale marsalese è stato assolto, nel marzo 2014, dal gup Annalisa Amato. La sentenza, però, è stata pronunciata con il secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale. Ovvero, quando la prova “manca, è insufficiente o è contraddittoria”. Teatro del fatto contestato sarebbe stata, nell’estate 2012, l’abitazione del legale, in contrada Terrenove, dove la vittima, secondo l’accusa, sarebbe stata attirata con un pretesto. Lentini l’avrebbe aggredita e costretta a subire l’abuso sessuale dopo un bagno in piscina. Anche per quel caso il legale fu posto agli arresti domiciliari. Alla prima udienza del processo davanti al giudice Saladino si sono costituti parte civile Giuseppe Culicchia (assistito dall’avvocato Francesca Lombardo) e il locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati, rappresentato dal trapanese Umberto Coppola. Lentini, ancora ai “domiciliari”, era assente. Pare, non abbia chiesto l’autorizzazione a uscire di casa. Il processo è stato, poi, rinviato al 28 settembre, dovrebbero essere ascoltati Galfano e Radu. I due testi dovranno rispondere alle domande del pm Mucaria, dell’avvocato difensore e dei rappresentanti di parte civile. In una successiva udienza sarà ascoltato l’avvocato Culicchia.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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