Un suggerimento per l’assessore alle politiche sociali Prof.ssa Clara Ruggeri.
Voglio ritornare su un argomento già affrontato in campagna elettorale che mi ha visto contrapposto con uno scambio di articoli sulla stampa locale con un mio caro amico e con l’attuale vice sindaco Dott. Agostino Licari.
Mi riferisco al “contratto sociale” proposto dal candidato sindaco Massimo Grillo che nella versione aggiornata viene chiamato ora “baratto amministrativo”. Misura già adottata in diversi comuni italiani ed in procinto di essere attuata in molti altri.
Tale modalità è stata introdotta dall’articolo 24 del decreto “Sbocca Italia” poi convertito nella legge 164 del 2014 che prevede l’«agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio», che così testualmente recita:
«I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute».
Considerato che molte aree della periferia e dei quartieri popolari della nostra città sono non curate e/o praticamente abbandonate a se stesse e che l’amministrazione ha serie difficoltà ad eseguire gli interventi necessari, sarebbe interessante, sfruttando il dettato normativo, dare la possibilità agli stessi abitanti di partecipare alle attività citate nel sumenzionato articolo in cambio del pagamento delle tasse comunali.
Un sistema che offrirebbe la possibilità di ridurre o esentare dai tributi comunali i cittadini incapaci di pagare a fronte di interventi per la riqualificazione del territorio eseguiti singolarmente o insieme con un sistema progettuale elaborato dall’ente comune.
Le tasse dovute, in questo caso, sarebbero trasformate in ore da dedicare alle attività in favore della comunità, garantendo così a chi ha difficoltà di mettersi a posto fiscalmente.
Suggerisco al nostro assessore alle politiche sociali di contattare il dott. Roberto Del Conte, omologo assessore al Comune di Invorio, comune che per primo in Italia ha adottato il regolamento sul “Baratto Amministrativo”.
Per Marsala, ad maiora.
Dott. Giacomo Laudicina