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14/08/2015 14:20:00

Sicilia, troppa gente ai Pronto Soccorso, si pensa a delle "infermerie" di quartiere

 Il paziente si avvicina allo sportello del Pronto Soccorso e domanda se il cerotto è “messo giusto”, se lo sciroppo è quello adatto, se il dito slogato guarisce presto o no. Sono solo alcune delle “prestazioni” ordinarie che avvengono in media nei centri di prima emergenza italiani e sono quelle che proprio NON dovrebbero avvenire. Il Pronto Soccorso dovrebbe prendere in cura persone con disturbi o traumi gravi, ponendoli prima di tutti gli altri nella scala delle priorità. Ma questo non succede sempre e anzi, spesso i pazienti che danno in escandescenze sono proprio quelli col “codice verde”.
Ogni volta che un medico o un infermiere perde tempo a controllare una benda o una ricetta medica non può assistere chi è vittima di avvelenamenti o di traumi cranici ed è assurdo che si debbano ignorare i “codici rossi” per consigliare persone impazienti o diffidenti. Per questo la Regione Sicilia ha deciso di porre fine a questa processione di malati immaginari che affollano senza motivo il Pronto Soccorso. Il nuovo assessore alla salute, Baldo Gucciardi, ha proposto l’istituzione delle “Infermerie di Quartiere”.

Si tratta di rafforzamenti delle guardie mediche già esistenti e che, per forza di cose (vedi: tagli alla sanità) hanno dovuto sostituire i vari Pronto Soccorso accorpati in poche strutture ospedaliere. Laddove il Pronto Soccorso è sparito la guardia medica deve far fronte alle prime emergenze ma anche qui vige lo stesso problema… spesso sono affollate da pazienti che hanno problemi banali. L’Infermeria di Quartiere sarà proprio il punto medico a cui rivolgersi se si hanno dubbi sulla “posizione della benda”, sul dolore del “dito slogato”, sulla validità dello sciroppo o della supposta. Questo alleggerirebbe di molto il lavoro (prezioso) della guardia medica e dei Pronto Soccorso mentre, allo stesso tempo, vengono annunciate ispezioni a sorpresa per verificare le situazioni quotidiane