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31/07/2015 06:25:00

Birgi-Ryanair. Pino Pace ci ripensa e ritira le dimissioni. La situazione pagamenti

 Pino Pace ci ripensa, fa marcia indietro e resta al suo posto. Resta a coordinare i 24 Comuni nell’accordo di Co-marketing con la Ryanair per far restare a Birgi la compagnia lowcost. Lo ha comunicato ieri, nel corso della riunione con in sindaci alla Camera di Commercio per fare il punto sulla situazione. Pace aveva detto che si sarebbe dimesso dal ruolo di coordinatore, perchè i Comuni tardavano a pagare le quote. Quote che adesso sono più pesanti, perchè ieri si è dett che l’Iva al 22% la devono pagare i Comuni. E allora l’importo totale che Camera di Commercio e Comuni devono pagare passa da 2 milioni 225 mila euro a 2 milioni 714 mila euro. Per intenderci, i Comuni di Trapani e Marsala passano da 300 mila a 366 mila euro a testa l’anno.
Ieri erano presenti i componenti della giunta camerale guidata dal presidente Giuseppe Pace ed rappresentanti dei Comuni di Trapani, Marsala, Alcamo, Castelvetrano, Erice, Valderice, Paceco, Partanna, Salemi, Petrosino, Calatafimi, Custonaci, Favignana, Buseto Palizzolo, Salaparuta e Poggioreale, oltre il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno. Assenti i sindaci dei Comuni di Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, Campobello, Pantelleria, Santa Ninfa, San Vito lo Capo, Gibellina e Vita. All’incontro, convocato la scorsa settimana dal presidente Pace, hanno assistito molti operatori economici ed i rappresentanti di diverse associazioni.
Durante il confronto è stato fatto il punto della situazione sui pagamenti da parte dei Comuni nell’ambito del contratto sottoscritto con la società “Ams”. I sindaci che hanno partecipato all’assemblea hanno confermato gli impegni presi e la volontà di andare avanti con l’accordo, sollecitando però un maggiore coinvolgimento nelle scelte che riguardano la gestione dello scalo, anche per quel che riguarda le tratte.
Così ha poi preso la parola Pino Pace, annunciando di ritirare le dimissioni, come chiesto dai sindaci. Magari il suo è stato solo un bluff per mettere fretta ai sindaci per i pagamenti? “Quella di oggi – ha dichiarato il presidente Giuseppe Pace - è stata una riunione molto fruttuosa che rappresenta un positivo momento di chiarimento ed un buon punto di ripartenza. Naturalmente tutto è legato ai pagamenti da parte dei Comuni, che mi auguro, superando le difficoltà del momento, saranno fatti celermente. I sindaci hanno confermato gli impegni presi, assicurando la massima disponibilità. E questo è sicuramente un segnale importante per il futuro del nostro aeroporto”.
Capitolo pagamenti. Ieri sono stati forniti gli elenchi delle quote pagate (che potete vedere nelle immagini di spalla a questo articolo). Per il 2014 mancano all’appello 661 mila euro. In buona parte è l’Iva non pagata da tutti i Comuni, appunto perchè non si conosceva neanche l’esistenza di questo ulteriore costo. Perchè, ricordiamolo, il contratto è stato stipulato con la Ams, società che per conto di Ryanair si occupa del marketing, e partecipando all’accordo i comuni “comprano” in sostanza spazi pubblicitari, che però non si sono mai visti sul sito Ryanair. L’acquisto di prodotti di marketing comporta, appunto, il pagamento dell’Iva. E’ un giro lungo per evitare di parlare di aiuti pubblici alle compagnie aeree, in sostanza. Per il 2015 invece, i pagamenti al momento sono arrivati a 548 mila euro.
Situazione risolta quindi? Forse, i Comuni devono mantenere gli impegni. Ma lo fanno con tanto di broncio. Perchè vogliono partecipare alle decisioni. Alla riunione di ieri c’era anche il presidente di Confindustria Gregory Bongiorno che ha sottolineato proprio la necessità di un confronto sul futuro dell’aeroporto sulla programmazione. “I sindaci vanno consultati e coinvolti nelle scelte delle tratte che non devono essere unilaterali”. In tutto ciò tra un anno e mezzo, a novembre 2016, scade il contratto di co-marketing e Bongiorno suggerisce di cominciare a pensarci da adesso. Bongiorno ha lanciato anche l’ipotesi di un azionariato dei sindaci. Sindaci che sono usciti dalla riunione con il petto gonfio, perchè c’è stato chi li ha accusati di voler far saltare il tavolo. Loro, invece, si sentono, dopo questa riunione, come quelli che hanno salvato l’aeroporto. Ma per Birgi serve ben altro. Serve un management stabile dell’Airgest. Management scaduto e non ancora rinnovato, con la Regione che latita sulle scelte della società di gestione di cui detiene il 60% delle quote.