Lo chiamano “tempo di attraversamento”. Il tempo cioè necessario per passare da una fase procedurale alla successiva di un’opera pubblica. Dalla fine, ad esempio, della progettazione preliminare all’avvio di quella definitiva o dalla progettazione esecutiva all’aggiudicazione della gara. Questi passaggi burocratici, secondo alcuni studi specialistici di settore, incidono in media per il 42% del tempo complessivo per la realizzazione di un’opera pubblica – circa 2 anni rispetto ai 4,5 anni totali. Una opportuna premessa per sottolineare che, tutto sommato, il Comune di Salemi è rientrato nella media nazionale con i “tempi di attraversamento” per gli annunciati inizi di alcuni lavori di riqualificazione del centro storico. Interventi programmati, se ricordiamo bene, ai tempi della gestione commissariale del Prefetto Benedetto Basile con la sovrintendenza del sovraordinato ingegnere Vincenzo Ortega. Era la fine di agosto del 2013 quando il nuovo presidente della Commissione, succeduto a Leopoldo Falco, comunicò alla stampa una sorta di programma del suo “governo”. Oltre agli interventi a macchia di leopardo per la riqualificazione di alcune zone del centro, di cui si avviano oggi i lavori, c’erano anche altri provvedimenti importanti. Nella nostra agenda ne troviamo traccia. Tra i tanti, troviamo annotati: il collaudo della scala mobile, la ristrutturazione del Collegio dei Gesuiti destinato per intero a polo museale, l'impianto del sistema di videosorveglianza nei punti più sensibili della Città, l'indizione della gara d'appalto per la costruzione del canile comunale, l'assegnazione di 50 loculi cimiteriali, la riqualificazione di alcune aree del centro storico, la rimessa in uso del pozzo d'acqua potabile di contrada Polizo. Il termine di presentazione delle offerte per partecipare al “Bando di gara relativo ai “Lavori di riqualificazione aree del centro storico tra la Via Anfuso, Bastione, Alonzo e S. Armata - Importo complessivo dell’appalto €.1.055,810,85” era fissato per il 15 novembre di quell’anno. Ma quindici giorni prima della scadenza, il 30 ottobre per la precisione, perveniva agli uffici del Comune una nota firmata dal segretario provinciale dell’Anfe di Trapani Salvatore Franco in cui si segnalavano “alcune irregolarità contenute nel Banco e chiedendo di intervenire presso il responsabile del procedimento per le opportune correzioni. Non sappiamo se tutto ciò ha comportato ulteriori ritardi. Sappiamo solo che oggi i lavori, appena iniziati, dovrebbero terminare entro la fine del presente anno. Sono previste la sostituzione del basolato in pietra, la messa a punto del sistema di illuminazione e la sistemazione della rete dei servizi urbani. Si tratta di lavori finanziati con risorse comunali e con fondi provenienti dalla legge 120 per la ricostruzione post terremoto. L'appalto è stato aggiudicato alla ditta Co.Di.Imar di Misilmeri, con un costo di 782mila euro che rappresenta un ribasso del 32% rispetto all'importo a base d'asta. I cantieri, seguiti dal settore Lavori pubblici del Comune, prevedono anche la predisposizione alla posa dei cavi in fibra ottica per la rete internet, decisa nel corso di una conferenza dei servizi convocata dall'amministrazione comunale. "Si tratta di un nuovo mattone nel percorso di riqualificazione del nostro centro storico – hanno sottolineato il sindaco Domenico Venuti, e l'assessore ai Lavori pubblici, Calogero Angelo- I lavori di riqualificazione che hanno preso il via dimostrano l'attenzione verso una parte importante di Salemi che in passato è stata trascurata e che ora deve tornare 'al centro' della città”. Certo, un tassello da non sottovalutare. E tuttavia siamo la città dove si ritiene normale che le auto, transitanti la via Matteotti per raggiungere la Piazza Libertà, sono costrette a salire sull’esiguo marciapiedi, per evitare ulteriori ingorghi del traffico già di per sé caotico per via delle macchine lasciate in doppia fila.
E tuttavia, siamo la città a non avere una piazza degna di questo nome, l’Agorà di un tempo. Piazza Libertà, sempre più simile ad una rotatoria, Piazza Alicia ( “una delle 60 piazze più belle d’Europa”!) e Piazza Simone Corleo, ridotte ormai a parcheggi di auto eternamente inamovibili. E tuttavia, siamo la città a non avere ancora un’attenzione programmata del verde pubblico dotandolo di aiole fiorite ben curate.
Mentre chiudiamo queste note, ci giungono sempre più insistenti le voci di un abbandono della carica di vicesindaco da parte di Ciccio Todaro. La scusa ufficiale sarebbero i troppi incarichi e il conseguente assenteismo. Oggi finalmente sarebbe giunto il turno di Vito Lo Castro. Lo avevamo anticipato alcuni mesi addietro, senza essere smentiti.
Franco Ciro Lo Re