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29/07/2015 23:50:00

Le due cariche di Enzo Sturiano e le inutili polemiche

  di Dino Agate - Proprio non la capisco questa irruenza nel chiedere, da tutte le parti, stampa, minoranza consiliare e maggioranza, partiti e cittadini, le dimissioni da assessore del presidente del consiglio Enzo Sturiano. Come se, presentate le dimissioni, la barca dell’amministrazione comunale potesse andare a gonfie vele verso i meravigliosi destini. E come se, invece, il fatto che una stessa persona sia presidente del consiglio e contemporaneamente assessore in giunta, costituisca l’ostacolo più grande all’auspicata buona amministrazione.
Enzo Sturiano è stato colui che ha preso più voti nell’elezione al consiglio comunale. Ha rischiato di non avere la presidenza del consiglio, ed i bene informati dicono che non ci sarebbe riuscito se non fossero intervenuti i numi tutelari della politica siciliana, con telefonate e messaggi dalla capitale dell’isola. Il posto cui aveva diritto era stato ipotecato dell’altro aspirante, Antonio Vinci, Pd, vice sindaco dell’amministrazione Adamo - per fortuna prematuramente spazzata via -. Questo Vinci voleva assaporare una rivincita dopo avere assaporato l’amaro calice delle dimissioni del suo sindaco Giulia Adamo, che lo privarono dall’oggi al domani della possibilità di esercitare le funzioni sindacali per un paio di annetti.
Se l’avesse spuntata Vinci nella corsa alla poltrona più importante di Palazzo VII Aprile, Sturiano si troverebbe adesso ad essere solo assessore di Di Girolamo. Ma gli assessori possono essere messi dal sindaco alla porta della giunta, quando al sindaco piacesse. Cosicché Sturiano si sarebbe trovato a non avere alcun posto di rilievo, pur avendo preso più voti di tutti. Forse anche per reazione al rischio sopportato, ora nicchia a presentare le dimissioni dalla giunta.
Ma è davvero necessario che Sturiano si dimetta da assessore, o può continuare a fare le due cose: presidente del consiglio ed assessore? Non impedendoglielo la legge, potrebbe farlo. Gli esperti dicono che la legge non lo impedisce. Perché allora non farlo? I moralisti della politica sono perentori: non si può essere controllori e controllati. Un presidente del consiglio che sia anche assessore in giunta è come un controllore di se stesso. Purtroppo per loro ed anche per noi, i moralisti della politica non hanno studiato Machiavelli, o non l’hanno capito. In ogni caso non hanno appreso la lezione che la politica è l’arte del compromesso, e che il fine giustifica i mezzi. Dio ci scampi dai moralisti, i tutti i campi, politica compresa. Hanno una visione parziale delle cose, tenendo ben fermi sul viso quei paraocchi di somari con i quali sono rappresentati nelle vignette satiriche.

La permanenza di due cariche istituzionali – presidente del consiglio ed assessore – nella persona di Sturiano potrebbe essere utile alla città. Non è vero che si verifichi un conflitto di interessi tra chi controlla (il consiglio) e chi è controllato (la giunta). Questo rapporto controllore - controllato nell’organizzazione dei comuni siciliani nella realtà non esiste. A parte ogni possibile interpretazione giuridica, di cui siamo maestri, come tutti gli avventori dei bar.
Le funzioni consiliari riguardano le decisioni sui più importanti argomenti della politica locale. Per esempio, il Piano Regolatore Generale deve essere discusso ed approvato dal consiglio. Cosa cambierebbe se la preparazione del progetto del Piano fosse portata avanti da una giunta di cui facesse parte anche Sturiano? Niente di grave; anzi in giunta ed in consiglio la stessa persona – Sturiano - potrebbe agevolare l’iter di preparazione ed approvazione del Piano.

leonaardoagate1@gmail.com