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22/07/2015 06:30:00

Aeroporto di Trapani - Ryanair, parlano i soci privati:"Airgest a rischio"

 Scendono in campo anche i soci privati di Airgest, la società che gestisce l'aeroporto Vincenzo Florio di Trapani, in questa delicata settimana che potrebbe portare alla rottura dei rapporti commerciali tra gli enti locali del territorio e la compagnia Ryanair. Infrastrutture Sicilia e Quercioli, in particolare, contestano la decisione dell'ex Provincia di Trapani di non destinare interamente ad Airgest i cinque miilioni di euro avuti a compensanzione dei danni in seguito alla guerra in Libia. Sarebbe a rischio, secondo loro, la stessa continuità dell'Arigest.

Andiamo con ordine. I soci privati di Airgest, Infrastrutture Sicilia e Quercioli, esprimono profondo stupore circa la decisione del Libero Consorzio Comunale di Trapani presieduto dal Commissario Straordinario Giuseppe Amato di destinare ad Airgest solamente il 70% della somma ricevuta a titolo di compensazione parziale dei danni economici subiti dalla società di gestione dell’aeroporto di Trapani-Birgi per le limitazioni imposte alle attività aeroportuali civili dalle operazioni militariconseguenti l’avvio della guerra in Libia.

 

Il Libero Consorzio Comunale di Trapani ha infatti deliberato che tale somma, quantificata complessivamente da ENAC in 10 milioni di euro ed erogata in una prima tranche di 5 milioni di euro, debba spettare per il 70% (3,5 milioni di euro) ad Airgest e per il 30% (1,5 milioni di euro) ai Comuni del territorio provinciale.

 

I soci privati contestano tale delibera in quanto l’importo quantificato da ENAC è esplicitamente relativo ai soli danni subiti dall’Aeroporto di Trapani Birgi in conseguenza alle limitazioni imposte dalle operazioni militari legate al conflitto libico e non può ricomprendere, anche perché certamente non di competenza di ENAC, la stima dei danni generici sofferti dal territorio e/o dall’indotto commerciale e sociale legato allo stesso aeroporto. Tali danni non peraltro sono mai stati oggetto di specifica sollecitazione, analisi, richiesta di ristoro o quesito ad opera dei Comuni, degli enti locali o della Regione stessa.

 

Infrastrutture Sicilia e Quercioli chiedono quindi che l’indennizzo stanziato sia destinato per intero ad Airgest e sottolineano come questo episodio sia l’ennesima riprova dell’attenzione e della preferenza del sovvenzionamento ai Comuni e alla Provincia; questi ultimi infatti, sono rimasti inerti nel tempo, rispetto alla Società Airgest che, unica, si è adoperata e non si vede risarcita per la somma che coprirebbe solo parzialmente i danni certificati dalle autorità concedenti. Scrivono in una nota:

 

E’ infatti solo grazie all’attivismo dei soci privati che si è arrivati alla certificazione da parte di ENAC dei danni subiti dall’aeroporto e all’iter di riconoscimento da parte del Governo del ristoro atteso in 2 tranches per compensare le ingenti perdite subite dall’intervento militare legato al conflitto libico.

 

Si ricorda inoltre che Infrastrutture Sicilia e Quercioli hanno sempre sostenuto per la propria parte i costi (e le relative perdite) necessari a supportare negli anni, le attività di promozione del traffico, volte alla crescita dei passeggeri e ai benefici indotti al territorio dell’intera provincia di Trapani, senza ricevere alcuna contribuzione, seppur promessa e non onorata da parte dei soci pubblici e delle amministrazioni coinvolte.

 

Del resto l’attuale difficoltà ad onorare gli impegni contrattualmente assunti con il vettore aereo attraverso il Consorzio degli enti pubblici, all’uopo costituito, ha motivato ancora oggi le ripetute sollecitazioni e implicite minacce di riduzione dell’offerta con revisione del contratto da parte di Ryanair, vettore aereo di riferimento sull’aeroporto. E’ doloroso rilevare che l’incapacità ad adempiere al ruolo istituzionale di sostegno all’economia del territorio si sia riversata nel tempo solo, unicamente e interamente sull’impegno economico della Società e dei suoi azionisti in modo ingiustificato e non più sostenibile.

 

E’ indubbio che la costante crescita dell’aeroporto di Trapani registrata negli ultimi anni abbia radicalmente trasformato l’economia della zona, generando un significativo indotto diretto e indiretto, il cui impatto può facilmente essere testimoniato da ristoranti, attività commerciali, alberghi e imprese locali. Venire meno al fondamentale ruolo di supporto al territorio provocherebbe un’indiscutibile perdita di valore prodotto e di occupazione nel territorio.

 

Quanto espresso sopra è ulteriormente rafforzato dalla recente decisione del Comm. Pace di rassegnare le dimissioni a seguito delle reiterate inadempienze dei sindaci del consorzio che, da ultimo, non hanno nemmeno risposto a una convocazione dell’assemblea dei soci evidenziando il disinteresse per l’iniziativa e di certo sottovalutando il rischio di un serio contingentamento dei voli e, forse, la continuità stessa dell’azienda.

 

Va giù duro, invece, il deputato regionale Mimmo Fazio. "Mettere a rischio l'accordo di co-marketing e quindi la permanenza di Ryanair presso l'aeroporto di Trapani Birgi è da irresponsabili ed incoscienti. È improrogabile rispettare gli impegni assunti nel 2014 con la compagnia irlandese e clamorosamente non mantenuti nel versamento delle quote per il 2015" È il commento di  Fazio che punta l'indice contro i sindaci dei ventiquattro comuni della provincia, colpevoli di non aver rispettato i tempi dei versamenti dovuti alla compagnia irlandese, secondo le intese sottoscritte lo scorso anno innanzi al prefetto di Trapani, Leopoldo Falco. «Non posso che stigmatizzare la colpevole inazione dei sindaci, di tutti i sindaci, che tergiversano su una questione di estrema delicatezza ed importanza vitale per l'economia, non solo turistica, del territorio trapanese – afferma Fazio –. Sono allo stesso modo sorpreso e deluso dalle dimissioni del Presidente Pino Pace da rappresentante e capofila dell'accordo, benché ne comprenda le ragioni: deve essere stato davvero deprimente e sfiancante essere lasciato solo a reggere il confronto con la più grande compagnia low cost d'Europa». «I sindaci, che chiedono di poter contare di più e determinare le scelte nella programmazione delle destinazioni – continua Fazio –, sembra non abbiano ancora compreso che rispettare l'accordo di co-marketing e farlo puntualmente è la base dalla quale partire perché AIRGEST e Comuni possano provare ad incidere nello definizione di nuove rotte da proporre o chiedere a Ryanair». «È grave che il sindaco del capoluogo non sia stato al fianco del presidente della Camera di Commercio nel sostenere il rispetto dell'accordo, che non sia stato promotore di una leadership e non sia esso stesso capofila dell'intesa tra sindaci. Già lo scorso anno – ricorda Fazio – avevamo assistito al balletto del versamento delle quote e trovo assurdo che ciò si sia ripetuto considerato che il sindaco di Trapani, insieme agli altri sindaci, ha preso un impegno preciso. Il Comune di Trapani non ottemperando ha dato un pessimo esempio a tutti gli altri sindaci. Auspico che il neo sindaco di Marsala, Di Girolamo, voglia dare l'esempio ed essere il primo tra i grandi comuni a versare la quota e, visto il tiepido ruolo del suo collega Damiano, voglia assumere quelle funzioni di coordinamento che dovrebbero darsi i comuni maggiori. A maggior ragione in assenza di iniziative altrettanto decise da parte della Regione Siciliana, oggi socio di maggioranza di Airgest ed attore altrettanto impalpabile di questa vicenda». «Damiano ancora una volta, invece di rendersi protagonista e rendere protagonista la città di Trapani – conclude Fazio – ha mostrato, ancora una volta, l'incapacità di prendere decisioni sia di ordine amministrativo sia di ordine politico. E del resto cosa aspettarsi da un Sindaco che i turisti, in partenza ed in arrivo con i pullman, li lascia ai margini del centro storico in piena stagione estiva» «Infine, perché sia ben chiaro come e in che percentuali le responsabilità del mancato rispetto dell'accordo con Ryanair vanno ripartite tra i sindaci basta vedere lo schema di chi ha versato e di chi non ha versato le quote per l'accordo di co-marketing».

 

 

 

  Impegno a versare versato da versare
Camera di commercio di Trapani € 300.000,00 € 75.000,00 € 225.000,00
comune di Trapani € 300.000,00   € 300.000,00
comune di Marsala € 300.000,00   € 300.000,00
comune di Mazara del vallo € 120.000,00   € 120.000,00
comune di Alcamo € 60.000,00 € 20.000,00 € 40.000,00
comune di Castevetrano € 160.000,00   € 160.000,00
comune di Erice € 120.000,00 € 30.000,00 € 90.000,00
comune di Castellammare del Golfo € 120.000,00   € 120.000,00
comune di Valderice € 90.000,00   € 90.000,00
comune di Paceco € 30.000,00 € 15.000,00 € 15.000,00
comune di Partanna € 20.000,00 € 5.000,00 € 15.000,00
comune di Salemi € 30.000,00 € 7.500,00 € 22.500,00
comune di Campobello di Mazara € 30.000,00   € 30.000,00
comune di Pantelleria € 30.000,00   € 30.000,00
comune di Petrosino € 45.000,00   € 45.000,00
comune di Calatafimi Segesta € 30.000,00 € 7.500,00 € 22.500,00
comune di Custonaci € 45.000,00 € 18.750,00 € 26.250,00
Comune di Santa Ninfa € 20.000,00   € 20.000,00
Comune di San Vito Lo Capo € 160.000,00 € 40.000,00 € 120.000,00
comune di Favignana € 160.000,00 € 40.000,00 € 120.000,00
comune di Gibellina € 20.000,00   € 20.000,00
comune di Buseto Palizzolo € 20.000,00 € 5.000,00 € 15.000,00
comune di Vita € 5.000,00   € 5.000,00
comune di Salaparuta € 5.000,00   € 5.000,00
comune di Poggioreale € 5.000,00   € 5.000,00
  € 2.225.000,00 € 263.750,00 € 1.961.250,00



Native | 2024-07-16 09:00:00
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