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27/06/2015 06:05:00

"I consiglieri comunali di Marsala possono autonomamente tagliarsi il 20% dei compensi"

 L’A.R.S. ha partorito.

Qualcosa di piccolino ma sempre parto è! Certo la creatura poteva essere più aggraziata, ma c’è tempo per perfezionarsi.

Come asseriva il mio compianto professore di filosofia del liceo nella primogenitura c’è sempre qualche difetto, poi i successivi figli vengono meglio; i geni dal quarto in poi. Parlava di Immanuel Kant, il quarto di nove figli.

È stata una gestazione lunga, estenuante, faticosa.

Il primo tentativo esperito nel 2011 dall’assessore regionale all'economia pro tempore, Gaetano Armao, (Presidente Lombardo) è miseramente “abortito” sotto i colpi di tutti i partiti allora presenti all’ARS, nessuno escluso. Uno dei più accaniti oppositori alla proposta di Armao ebbe a dire che “I tecnici (ndr Armao) sono delegati dalla politica. Non dovrebbero agire contro la politica”, nel senso che la riduzione delle indennità ai sindaci, assessori e consiglieri toglieva linfa vitale ai sistemi politici (ricordiamoci infatti che i consiglieri comunali sono spesso l'avamposto, la base, delle varie galassie elettorali).

 

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la legge sul taglio delle indennità di sindaci e di amministratori locali e sul numero dei consiglieri ed assessori. L’assessore regionale all’economia Baccei, pur egli tecnico, questa volta c’è riuscito. Se la Sicilia si fosse adeguata alla normativa nazionale nel 2011 noi cittadini avremmo già risparmiato parecchi milioni di euro.

Certo si poteva fare di più. Si poteva ad esempio ridurre da due a un giorno il tempo per le elezioni amministrative. Avremmo alle prossime elezioni risparmiato altri soldini. Ma pazienza, alla prossima genitura!

Così com’è stata approvata la legge, la riduzione delle indennità non vale per Marsala, infatti nei comuni dove si è or ora votato l’applicazione della legge è rimandata alle prossime elezioni. Praticamente fra cinque anni, salvo incidenti di percorso - Adamo docet-.

Il rimedio comunque c’è ed è facilmente attuabile. Dipende dagli stessi consiglieri, dai vari assessori, dal Presidente del Consiglio Comunale, dal Sindaco.

Basta una dichiarazione spontanea di rinuncia di una parte percentuale del proprio indennizzo. Appena il 20%.

Il sindaco in campagna elettorale ha fatto di più. Si vuole decurtare il 50%.

Aspettiamo gli altri. Presidente dell’assise comunale, assessori e consiglieri.

Si potrebbe creare un fondo per aiutare le famiglie bisognose marsalesi, destinarlo ad associazioni caritatevoli, ecc. Si vedrà. Un gesto nobile. Alle prossime elezioni i cittadini lo ricorderebbero!

Sarebbe un bel segnale da parte dei consiglieri comunali eletti e degli assessori nominati.

Presumo che tutti svolgano un altro lavoro e che la somma percepita non può essere pertanto considerata come uno stipendio, ma soltanto un indennizzo per colui il quale è stato eletto e quindi preposto a rendere un servizio alla comunità del quale fa parte.

Verrebbe di certo nobilitata la figura degli eletti e realmente assimilata a quel concetto di public servant, tanto in voga nelle democrazie più evolute, inteso come la persona chiamata a servire e che ha come unico fine quello di perseguire l’interesse pubblico e il bene comune.

Prof. Giacomo Laudicina



Native | 2024-07-16 09:00:00
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