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26/06/2015 06:25:00

La trasparenza a metà del Comune di Favignana. Dove sono i redditi dei politici?

 Trasparenza, maledetta trasparenza. Ulcera nello stomaco delle amministrazioni comunali di mezza Italia. Un obbligo da assolvere ma tanto odiato dagli amministratori, dal sindaco al consigliere comunale, del comune più grande o del paese più piccolo. L’obbligo, perchè lo dice la legge arrivata finalmente nel 2013 con l’irritazione degli eletti, è quello di pubblicare tutto ciò che riguarda la situazione patrimoniale, i compensi, gli incarichi, le spese per missioni e partecipazioni societarie degli amministratori. Dal sindaco al consigliere comunale. Anche i dirigenti hanno degli obblighi, riguarda la pubblicazione di curriculum e compenso percepito dall’ente pubblico per cui lavorano.
A Favignana tutto questo viene fatto a metà. Sul sito istituzionale, perchè l’obbligo per legge riguarda soprattutto la pubblicazione online, ci sono i compensi ma manca molto ancora. Tra l’altro la norma prevede anche la pubblicazione dei redditi dei congiunti, con annessa situazione patrimoniale. Bene, si chiederà, perchè è importante rendere noti e trasparenti le situazioni patrimoniali (redditi da lavoro dipendente o autonomo, proprietà immobiliari, partecipazioni societarie). Perchè un amministratore deve essere limpido e trasparente, deve garantire che non ci possano essere dubbi che una sua qualsiasi azione possa essere in conflitto d’interessi. E solo rendendolo noto, ai cittadini, in maniera completa, si può controllare meglio chi viene pagato con soldi pubblici per gestire la cosa pubblica. Ora, a Favignana succede che è nato un meetup del Movimento 5 Stelle. Non hanno ancora la certificazione del blog di Beppe Grillo, ci dicono, si stanno organizzando, si stanno espandendo, e alcuni sono di Trapani ma egadini per affetto. E tra le prime cose che fanno è quello di ripercorrere le operazioni “fiato sul collo” delle altre realtà. Allora hanno chiesto lumi su questo vuoto nel sito del comune.

 

 “Abbiamo presentato 4 richieste al Comune di Favignana. La prima riguardante il registro delle presenze dei Consiglieri Comunali. La seconda e la terza richiesta riguardante alcuni solleciti per mancato riscontro da parte dell’Amministrazione Comunale. La quarta richiesta riguardante l’inserimento di documentazione sul sito del Comune tra cui: la situazione patrimoniale, situazione reddituale, rimborsi spese per le missioni, compensi sulla carica ecc. Come previsti dal DLGS del 14 Marzo 2013 nr. 33. In cui già lo scorso 28 Ottobre 2014 avevamo presentato la richiesta ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta né riscontro sulla questione”.

Non hanno ricevuto risposta, sul sito, cercando bene ci sono i compensi percepiti dagli amministratori. L’indennità del sindaco, Giuseppe Pagoto, ad esempio, è di 28.502 euro lordi l’anno. Quella del vice sindaco è di 15.676 euro lordi l’anno, mentre gli assessori percepiscono 12.826 euro lordi. I consiglieri comunali, rispetto ad altri comuni più grandi, percepiscono poca roba: 27,73 euro, sempre lordi, a seduta d’aula o di commissione. Nel 2014, per farci un’idea, il consiglio comunale delle Egadi, per i soli gettoni, è costato 5240 euro per tutti i 13 consiglieri
Fin qui tutto ok. Poi fai un giro, perchè, ad esempio, vuoi sapere se qualche assessore, o qualche consigliere, è amministratore di qualche società su cui il Comune dovrà decidere a proposito di una concessione, di un contributo. Ma non trovi un prospetto patrimoniale. C’è il prospetto degli altri incarichi conferiti agli assessori e che comportano spesa, quando non sono gratuiti, per la finanza pubblica di qualsiasi altro ente. Ma i redditi niente. Eppure sul sito del Comune di Favignana vengono pubblicati anche i casi di sanzioni, che possono essere molto salate, da 500 a 10 mila euro.

Il decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 recante disposizioni in materia di “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, introduce le seguenti novità:
- viene istituito l’obbligo di pubblicità: delle situazioni patrimoniali di politici, e parenti entro il secondo grado; degli atti dei procedimenti di approvazione dei piani regolatori e delle varianti urbanistiche; dei dati, in materia sanitaria, relativi alle nomine dei direttori generali, oltre che agli accreditamenti delle strutture cliniche.
- viene data una definizione del principio generale di trasparenza: accessibilità totale delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle P.A., allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
- si stabilisce il principio della totale accessibilità delle informazioni. Il modello di ispirazione è quello del Freedom of Information Act statunitense, che garantisce l’accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle P.A., salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente (es. per motivi di sicurezza).
- viene introdotto un nuovo istituto: il diritto di accesso civico. Questa nuova forma di accesso mira ad alimentare il rapporto di fiducia tra cittadini e P.A. e a promuovere il principio di legalità (e prevenzione della corruzione). In sostanza, tutti i cittadini hanno diritto di chiedere e ottenere che le P.A. pubblichino atti, documenti e informazioni che detengono e che, per qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato.
- si prevede l’obbligo per i siti istituzionali di creare un’apposita sezione – «Amministrazione trasparente» – nella quale inserire tutto quello che stabilisce il provvedimento.
viene disciplinato il Piano triennale per la trasparenza e l’integrità – che è parte integrante del Piano di prevenzione della corruzione – e che deve indicare le modalità di attuazione degli obblighi di trasparenza e gli obiettivi collegati con il piano della performance.