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07/06/2015 07:00:00

Scrive Salvatore, sull'Ipogeo di Crispia Salvia al buio

 Ci trovavamo di recente a Marsala con amici, desiderosi di mostrare loro l’Ipogeo di Crispia Salvia, come l’avevamo visitato io e mia moglie tempo addietro.
Giunti al Museo del Baglio, abbiamo prenotato la visita dirigendoci poi sul luogo. Poco dopo sono giunti ben due addetti del Museo, muniti di una torcia elettrica, che hanno collegato il cavo elettrico volante del faro di illuminazione dell’ipogeo, alle prese presenti nell’ingresso. Vista la mancata accensione del faro, hanno eseguito diversi tentativi cambiando presa, e disarmando e riarmando l’interruttore del quadretto elettrico generale.
Non sortendo effetto alcuno, adducendo il malfunzionamento alla presenza di umidità, ci hanno fatto visitare l’ipogeo alla luce della torcia elettrica con scarsa e concentrata illuminazione, senza nulla spiegare e muti alle nostre domande.
All'uscita notavo che nel muro esterno, in corrispondenza del quadretto elettrico interno, vi era un contenitore del contatore privo di un elemento di chiusura. Ebbene, aperto lo sportello per curiosità, notavo che il contatore era stato sigillato, come avviene in casi di morosità. Facevo presente della circostanza ai due addetti, che non sapevano nulla del contatore né a chi fosse intestato, continuando ad argomentare di umidità.
Non so se il contatore fosse riconducibile al sito archeologico, ma l’aspetto avrebbe meritato un approfondimento che non è avvenuto neppure in seguito. Sta di fatto comunque, che l’impianto elettrico era inadeguato.
Tornati al Museo del Baglio alla biglietteria fummo accolti con rammarico per l’umidità che aveva impedito l’illuminazione; già sapevano. Alla mia replica che a mio avviso non si trattava di ciò, intervenne pure la Direttrice alla quali mostrai la foto del contatore nello smarrimento generale.
In conclusione mi fu detto che comunque vi era l’illuminazione della torcia elettrica, e risposi che grazie a quella avevamo visto un “buco nero nel sottosuolo”; la replica fu che potevamo vedere le immagini dell’ipogeo nelle plance del museo (sic).
Marsala è una bellissima città con peculiarità uniche, specie nella Sicilia occidentale. Ha grandi possibilità di attrattiva per un turismo colto, ed è spiacevole constatare questi fatti oltre all’incuria in cui versa l’Insula, lo stato dell’area della Madonna della Grotta e il lungomare con vista delle Egadi.
I visitatori della città trovano accoglienza grazie solo a imprenditori coraggiosi che credono nel loro lavoro, a prescindere del resto; e ciò appare chiaramente parlando con loro. Ci credono.
Non so se i canditati alla poltrona di sindaco abbiano un programma in tal senso, magari con progetti per accedere a fondi europei, mettendo così in moto un’economia locale e creando posti di lavoro.
Lo spero proprio perché non c’è niente di peggio che stare seduti sopra una miniera d’oro, senza sapere che fare.

Salvatore De Vita



Native | 2024-07-16 09:00:00
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