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02/06/2015 17:06:00

Meditazione evangelica: bisogna nascere di nuovo

 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei.  Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce di nuovo non può vedere il regno di Dio».  Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.  Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.  Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere di nuovo. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». Gv 3,1-8

Un bel testo da meditare. Nicodemo ha bisogno di confessare a Gesú la sua fede. Ma ha un ruolo importante in società, è un capo dei Giudei. Non puó esporsi, senza compromettere il suo status politico-religioso. Cerca la notte per contattare questo Rabbí, lo strano maestro che compie prodigi e insegna senza alcuna reticenza in nome di Dio. Nicodemo parla al plurale, quindi a nome di altri giudei che non vogliono esporsi, ma che hanno capito come in Gesú si stanno realizzando le promesse delle sacre scritture. Ci tengono a far sapere a Gesú che loro hanno capito, che loro sanno, che loro sono pronti. Ma Gesú sposta l’attenzione su un requisito che manca a questi Giudei rappresentati da Nicodemo. Bisogna nascere di nuovo, per fare parte del Regno di Dio. Difficile per loro capire questo messaggio. Ma è notte, la confessione di fede avviene di nascosto, Nicodemo non vuole correre rischi, non è pronto a cambiare la sua vita, all’alba sarà di nuovo un capo irreprensibile per i Giudei. Ma Dio non si contenta di questa fede notturna. E’ la luce lo spazio della fede, è il giorno il tempo della fede. Bisogna nascere di nuovo per trovare la giusta relazione con Dio.

Vi ricordate la bella canzone di Cocciante, Cervo a primavera? Termina con questi versi stupendi: E io rinascerò senza complessi e frustrazioni - amico mio ascolterò - le sinfonie delle stagioni con un mio ruolo definito, - così felice di esser nato tra cielo terra e l'infinito. Proprio cosí, bisogna rinascere senza complessi e frustrazioni. Nella nostra vita abbiamo accumulato tante informazioni, tante tradizioni, modi di essere, modi di rapportarci fra noi, modi di pensare e di parlare. Il nostro passato, breve o lungo che sia, ci pesa, è un vestito col quale ci presentiamo in società, siamo figli di una cultura che pretende di essere la cultura perfetta da diffondere fra tutti i popoli. E invece siamo solo schiavi di questa cultura che ci chiede acquiescenza, ripetitività, riproduzione di schemi vecchi che ci impediscono spesso di aprirci alle esigenze dello spirito che è in travaglio dentro di noi.

Nel vangelo di Giovanni 9,22 leggiamo che i Giudei avevano stabilito che se uno riconoscesse Gesú come Messia fosse espulso dalla sinagoga.

Cari fratelli e care sorelle, questo è il rischio che ci viene richiesto e che Gesú avrebbe apprezzato in Nicodemo. Nonostante esercizi di ecumenismo, anche noi siamo espulsi continuamente dalle sinagoghe della nostra città. Che significa, potete chiedermi. A noi non è concesso partecipare alla santa cena che celebrano i cattolici. Il nostro modo di pensare la fede disturba la quiete del loro sonno e del loro letargo. Ma ci sta bene cosí, anche se ci piange il cuore a vederci cosí pochi in questo culto di lode al Signore. Ma non basta nemmeno questo, né il sentirci solidali anche con i nostri fratelli che in passato hanno subito violenza e persecuzione per testimoniare la propria fede. Anche a noi è richiesto di nascere di nuovo. Gesú utilizza la bella immagine del vento che soffia. Qui da noi a Marsala non manca mai il vento e non sappiamo quando muta il suo verso e da maestrale diventa scirocco o grecale. Ma sempre vento libero è. Cosí anche chi rinasce nello Spirito diventa il vento di Dio. Ma forse noi abbiamo smesso di soffiare come il vento e di sperdere all’aria le carte false che vengono spacciate per cultura e per tradizione.

Questo è il messaggio che ci perviene dalla notte di Nicodemo. Non sappiamo come ha scelto di vivere la sua fede questo capo dei Giudei, se è riuscito a incontrarsi con Gesú anche in pieno giorno.Ma questo è richiesto a ognuno di noi. Rinascere ogni giorno per essere così felice di esser nato tra cielo terra e l'infinito, per rifarci alla canzone di Cocciante. Il Signore Dio cerca otri nuovi per darci il dono del suo Spirito e del suo Regno che viene. Amen.

Franco D'Amico - www.chiesavaldesetrapani.com