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31/05/2015 00:05:00

L'ultimo ruggito di Rosy Bindi

di Dino Agate - L'ultimo ruggito dei moralisti in ordine di tempo é stato emesso oggi dalla commissione parlamentare Antimafia, presieduta dalla vestale del moralismo Rosy Bindi. E' stato completamente diffuso - un'anticipazione se ne é avuta alcuni giorni fa - un elenco di sedici nomi di candidati impresentabili alle elezioni. In un primo tempo, l'elenco pubblicato ne conteneva uno in più, ma l'avvocato di quest' unità impresentabile ha dimostrato che il suo assistito non aveva i requisiti per entrare nell'elenco nero, ed ha ottenuto la cancellazione. Anche questo particolare fa arguire con quale superficialità siano stati elencati i nomi della lista nera. Dopo mesi di riunioni, esami ed istruttorie, la commissione ha pubblicato un nome, che dopo poche ore risulta fasullo secondo gli stessi criteri adottati dalla commissione nel suo lavoro. E' un dettaglio sintomatico della fretta con cui, a un giorno dalle prossime votazioni, la commissione abbia voluto creare una confusione ed un maremoto politico - istituzionale. Ma Rosy Bindi é una vecchia moralista, e dai moralisti ci guardi Iddio!
Nell'elenco spicca il nome di Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato Pd alla presidenza della regione Campania, e ciò potrebbe far dire che la commissione é stata imparziale, avendovi incluso un candidato che ha avuto l'avallo del capo del governo. Ma pensandoci un po', ci si accorge che alla commissione di Rosy Bindi non interessa tanto la serietà, ma la conduzione della lotta interna allo stesso partito della presidente della commissione, Rosy Bindi, che fa parte della classe politica rottamata ed emarginata dal segretario del Pd. Se De Luca, il candidato di Renzi, é stato inserito nell'elenco degli impresentabili, anche chi l'ha avallato per la candidatura alla Regione ne risente gli effetti negativi. Che se, poi, la patente di impresentabilità avviene a cose fatte, quando cioè la presentazione delle candidature é avvenuta, chi se ne frega! E' importante per la commissione infangare uno vicino a Renzi.
La colpa di De Luca - dato che parliamo di lui, ma discorso simile vale per altri nomi dell'elenco - é quella di avere avuto iniziato diciassette anni fa un procedimento penale, che avrebbe potuto chiudere con un patteggiamento, riconoscendo la sua colpa, e che, non essendo stato chiesto il patteggiamento, va ancora avanti in attesa della sentenza definitiva. Un presunto innocente, quindi, viene inserito come impresentabile nell'elenco fatidico. Il principio sul quale si fonda, dal Settecento in poi, il diritto penale nei paesi civili, la presunta innocenza del processato fino alla sentenza definitiva di condanna, va a farsi benedire.
leonardoagate1@gmail.com