di Dino Agate La pubblicazione su Tp24.it delle precisazioni del notaio Salvatore Lombardo, presidente del consiglio notarile di Trapani e Marsala, sul mio articolo pubblicato ieri su un caso di cattiva amministrazione, mi spinge a dare una risposta, anche per il modo garbato con cui il notaio ha scritto la sua lettera, condita di una certa ironia, che non guasta. Però, il notaio non ha capito il senso della mia cronaca commento, riguardo agli archivi notarili. Oppure, non mi sono spiegato bene io, e chiedo venia.
Rilevando che per ottenere la copia di un atto depositato all'archivio notarile distrettuale di Trapani, sono stato costretto ad attendere una settimana - ho con me la ricevuta rilasciata dall'ufficio -, facevo notare che é inammissibile che la copia di un atto, che gli addetti hanno rintracciato in pochi minuti, abbia bisogno di stare in gestazione sette giorni prima di venire rilasciata. Tra l'altro, mi hanno fatto pagare una cifra non indifferente per il servizio richiesto: 36 euro, che sarebbero diventati di più se avessi chiesto copia urgente. Ma la copia era già nelle mani dell'impiegato, e bastava che l'autenticatore ci mettesse la firma in calce.
Il notaio Lombardo precisa nella sua lettera che gli archivi notarili dipendono dal ministero di Grazia e Giustizia, e che non sono i notai a firmare le autentiche per il rilascio delle copie, ma i responsabili degli uffici. Quindi, sgombra il campo da ogni addebito che si possa muovere alla categoria dei notai, che non c'entrerebbero nulla.
La difesa del notaio non fa una grinza, se si guarda solo l'aspetto sofistico. Se, invece, si fa mente locale, e si fa un approfondimento, le cose non stanno come lui le ha rappresentate. Innanzitutto, nel sistema- notai, che é quello che sopportiamo, il rilascio di copie di atti notarili, detenuti negli archivi notarili per i notai cessati dalle funzioni, andati in pensione, trasferiti ad altre sedi, o defunti, non sono funzioni con cui i notai non c'entrano. Fanno parte di quel sistema - notai italiano, sia che le operazioni siano svolte direttamente dai notai, sia che vengano svolte dal ministero di Grazia e Giustizia e dai suoi uffici periferici.
Non posso pensare che i notai non sappiano che per ottenere dall'archivio distrettuale notarile di Trapani, od anche dall'archivio notarile di Marsala, la copia di un atto, il richiedente debba pagare quel po' po' di tariffa e debba pure aspettare sette giorni per avere la copia. Se come penso lo sanno, potrebbero interessarsi presso il ministero per far funzionare più modernamente i suoi archivi, dato che il cittadino comune, non a conoscenza di leggi e regolamenti particolari, accumuna i notai stessi all'inefficienza degli uffici che detengono atti notarili e ne rilasciano copie. Ecco, i notai sono indirettamente interessati al buon funzionamento degli archivi notarili, e potrebbero fare molto, con la loro sagacia, per far migliorare il servizio. Basterebbe che ci mettessero la stessa forza d'urto di quando difendono le loro funzioni in occasioni di paventate (da loro) liberalizzazioni della professione notarile. E veniamo a questo argomento, già che ci siamo vicini.
La professione notarile, come svolta in Italia, non esiste nella maggioranza dei paesi del mondo. Sono 116 su 192 i paesi nel mondo dove non esiste il sistema del notariato latino, come da noi. Non mi si venga a dire che solo da noi c'é la certezza dei trasferimenti immobiliari, perché si fanno davanti ai notai. Nel Regno Unito, per esempio, in Danimarca, Finlandia, Irlanda, Svezia non ci sono i notai. Non ci sono nemmeno nella maggior parte degli stati dell'America del Nord, nemmeno in Australia. Eppure, in quei paesi si compra e si vende come da noi, e si fanno dichiarazioni giuridiche come avviene da noi.
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