Quantcast
×
 
 
17/05/2015 18:11:00

Un nuovo filone letterario che tira parecchio: tutto quello che sai è falso

 La matematica è un’opinione.

I dadi possono essere tondi.

La bibbia non parla di Dio.

Non voglio rovinare il fine settimana a nessuno, ma solo dimostrare che non abbiamo certezze.

O, se volete, la sola certezza che abbiamo è il dubbio.

Conosco quel sorrisetto che avete stampato in faccia ora. Quello tipico di chi pensa di sapere come stanno le cose e guarda con commiserazione quanti invece amano coltivare il dubbio rispetto ad ogni cosa.

Ora proviamo ad argomentare il primo punto: la matematica è un’opinione. Ebbene non chiedetemi troppe spiegazioni perché non sarei in grado di darvele, mi limito semplicemente a riferirvi quanto mi è stato detto. La matematica si fonda su postulati indimostrabili, pertanto è pensiero puro, filosofia, opinione. Mi aspetto risposte al vetriolo. Azzuffatevi tra voi matematici! A dirmelo, infatti, è stato uno di voi. Lasciatemi, vi prego, fuori dalla diatriba e in pace con il mio dubbio.

I dadi possono essere tondi. E se non ci credete potete passare in libreria. Sono in vendita dei dadi tondi che si fermano regolarmente sui numeri delle sei facce.

La bibbia non parla di Dio. È arrivato ieri in libreria l’ennesimo volume di Mauro Biglino, un autore che si sta spendendo per dimostrare tutte le incongruenze dei testi sacri. Stavolta si è spinto al punto di fare sparire il protagonista.

Un nuovo filone letterario che tira parecchio ed è proprio quello del Tutto quello che sai è falso, ora sul cibo, ora sulla politica, ora sullo sport e quant’altro. E dopo che ne hai letto uno che fai? O vai in analisi per il resto della vita, o accetti l’idea che le cose potrebbero essere diverse da come ti sono state presentate. Insomma coltivare l’arte del dubbio. Anzi propongo l’istituzione obbligatoria nelle scuole dell’ora del dubbio. Ecco un argomento serio per la prossima riforma scolastica. Come fanno i ragazzi a sviluppare il senso critico se la storia viene raccontata sempre dai vincitori? Il buon Venditti dice, in Compagno di scuola, che non ha mai capito se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito. Dobbiamo dunque affidare ai cantautori il compito di aprirci gli occhi rispetto certe cose? A me starebbe bene, purché qualcuno lo faccia.

Mio caro Einstein fattene una ragione: Dio gioca a dadi con l’Universo, sì, ma tondi!   

Katia Regina