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15/05/2015 22:01:00

I migranti a chi?

di Leonardo Agate -     La ministra dell'UE Federica Mogherini esulta, Alfano é felice. Forse Renzi ha twittato gioioso. Io sono sconcertato dalla montagna che ieri ha partorito il topolino dell'agenda sul problema dei migranti che sono arrivati e verranno ancora sul nostro suolo e poi su quello europeo. Se ho capito - il dubbio é d'obbligo data la fumosità delle frasi dei partecipanti alla riunione di Bruxelles e del documento approvato - se ho ben capito l'UE finanzierà di più, fino a tre volte, il progetto Triton, che sarebbe il succedaneo di Mare Nostrum. In tempi e luoghi di politicamente corretto, meglio non usare nomi di appartenenza che possano suscitare irritazione negli extracomunitari. A parte il mutamento del nome, la sostanza di prima cambia di poco.
La situazione finora é che i migranti, per la gran parte sbarcati in Italia, in parte restano qua ed in parte dopo si trasferiscono in Germania , in Francia ed in minor misura in altri paesi. Con l'agenda proposta ieri, che dovrà ancora essere approvata da organi più alti della comunità, si é stabilito che i migranti, che di solito arrivano sulle coste italiane, dopo la prima accoglienza verranno istradati negli altri paesi: Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Danimarca, e così via, secondo quote che tengono conto della popolazione, del Pil e della disoccupazione dei vari paesi. Teoricamente andrebbe bene, se non fosse che la decisione non é stata presa all'unanimità, e il Regno Unito ha dichiarato che non ne vuole sentire di ricevere sul proprio suolo la quota di spettanza. Nemmeno sono favorevoli la Danimarca, l'Irlanda, la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Si può dire che la distribuzione dei migranti é campata in aria.
L'altro aspetto portante della decisione europea di ieri é che bisogna salvare i migranti in mare, e fare una lotta più dura agli scafisti, fino ad ipotizzare di fare incursioni armate sulle coste libiche, per affondare i barconi. Sennonché anche quest'aspetto é controverso, perché sia il governo legate di Tobruk, sia il governo di fatto di Tripoli hanno fatto sapere con dichiarazioni ufficiali che si opporranno con tutte le loro forze a qualsiasi intromissione nelle loro acque territoriali senza preventiva loro autorizzazione.
La cifra che corre sul web é che ci siano quest'estate circa altri duecentomila migranti in attesa di imbarcarsi per l'Italia. Già nell'ultimo scorcio dell'anno scorso e nei primi mesi di quest'anno ne sono arrivati qualcosa come 60mila.
L'agenda sconta pure la intempestività dei suoi tempi di attuazione. La proposta di ieri dovrà essere esaminata dai ministri degli Esteri e della Difesa dell'Unione, poi dal Parlamento europeo ed infine dal Consiglio dei capi di stato e di governo. Se tutto andrà liscio, e non é detto, sarà operativa per metà estate.
leonardoagate1@gmail.com