Quantcast
×
 
 
11/05/2015 06:45:00

Marsala, la tristezza dell'11 Maggio. Nessun evento e un monumento sempre incompiuto

 Manifestazioni garibaldine sottotono, niente bandiere tricolori, nessun evento. E soprattutto, ancora nessun monumento ai Mille. Cinque anni fa si festeggiavano i 150 anni dello Sbarco, si doveva completare il Monumento. Ma i soldi promessi dal Governo 5 anni fa sono spariti.

Cosa rimane delle celebrazioni per l’11 maggio a Marsala? Niente. Oggi ricorre il 155’ anniversario dell’arrivo in città di Garibaldi e i mille e ottantanove picciotti che diedero il via all’Unità d’Italia. Ma è anche l’anniversario del bombardamento del 1943,con oltre un migliaio di vittime.

Manifestazioni soft per i 155 anni dello Sbarco.
Le casse del Comune praticamente vuote, l’assenza di una amministrazione, le imminenti elezioni, ed ecco che le celebrazioni vengono fatte in maniera molto soft. Una corona, un saluto, un foto, e finisce qui. Niente a che vedere con le celebrazioni degli anni scorsi. Nel 2014 costò circa 100 mila euro il calendario degli eventi garibaldini, era l’epoca di Giulia Adamo, dove tutto era un evento, e le sagre fioccavano. Negli anni precedenti tante manifestazioni, tante spese, per celebrare la data più importante della città.

Quando venne Napolitano.
E cinque anni fa come oggi, l’11 maggio 2010, arrivava a Marsala il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per i 150 anni dello Sbarco. Un giorno storico, con le vie della città addobbate a festa. La regata dei mille che arrivava al porto da Quarto. Un pacchetto costato quasi 400 mila euro alle casse del Comune, ma un giorno storico costa. E Renzo Carini, sindaco di allora, era emozionatissimo. La voce compressa in piazza Loggia, mentre ringrazia Napolitano. E il presidente che saluta, viene acclamato, in mezzo a bandiere tricolore e fazzoletti rossi. Prima del bagno di folla alla Loggia, la corona di fiori al porto. Un giro lungo, per Napolitano, senza però passare dal simbolo dello sbarco di Garibaldi a Marsala. Quel monumento ai mille della zona del salato incomputo da 30 anni. “In attesa di un più degno monumento”, c’è scritto nella base della colonna a cui aveva posto i fiori il Presidente l’11 maggio 2010. L’attesa dura da 155 anni.

Il Monumento ai Mille, l’incompiuta per eccellenza.
E’ stato progettato negli anni 60 dall’archiettetto Emanuele Mongiovì. Una struttura che doveva ricordare le due imbarcazioni usate dai Mille, il Piemonte e il Lombardo, uniti in un unica prua, con vele alte 47 metri visibili da Favignana. Ritardi, soldi spariti, poi ritrovati, fecero slittare l’inizio dei lavori agli anni ‘80. I fantastici e socialisti anni 80, quando si procedeva a stati di avanzamento, quando i soldi non erano un problema. Era il 1986 quando Bettino Craxi arrivò in città per la posa della prima pietra. La sua frase rimane marchiata nella storia, davanti a migliaia di persone, con fazzoletti e garofani rossi, garibaldini e socialisti: “speriamo che non resti un’incompiuta”. Ha portato sfiga quella frase, perchè l’11 maggio 1989 il genio civile di Trapani, a lavori in corso, dichiara l’opera abusiva. Da allora resta incompleta. Poi arriva il 150’ anniversario dello sbarco. Marsala non può non presentarsi all’appuntamento senza un monumento al suo eroe. Nel 2007 viene fatto un concorso di idee per completare l’opera, seguendo le indicazioni della regione: si può portare a termine, ma senza aggiungere altro volume all’esistente. Vince il progetto Mille Luci dell’architetto Ottavio Abramo, di Catania. Il sindaco Renzo Carini non sta nella pelle: “finalmente si completa il monumento ai Mille”. Ma mancano i soldi, perchè il progetto di Abramo costerebbe 4 milioni di euro. Allora si rimodula. Il Comune stanzia 800 mila euro per il primo lotto funzionale del progetto: risistemare il tutto, mettere dei pannelli con i nomi dei Mille, mettere gli infissi, un infopoint con una terrazza cocktail. I lavori, oggi, sono quasi completati, dopo 5 anni e diversi ricorsi e controversie tra Comune e ditte. E il secondo lotto? E’ quello che avrebbe dovuto rendere la piazza del “salato” fruibile, che avrebbe completato, davvero, il Monumento ai Mille. Ci voleva un altro milione di euro che Carini chiese al Governo. Ma questa è un’altra storia nella storia.

L’Unità d’Italia e la cricca.
Lo Stato per le celebrazioni del 150’ anniversario dell’Unità d’Italia stanzia milioni e milioni di euro. E’ l’epoca dei grandi eventi targati governo Berlusconi, quelli della cricca, di Bertolaso e la protezione civile onnipresente. Chi se li scorda più gli anni dei grandi eventi, del G8 mancato alla Maddalena. Viene istituita l’Unità tecnica di missione “Italia 150” per preparare in grande stile gli eventi e gli interventi per il secolo e mezzo di unità nazionale. Monumenti da nord a sud, eventi, congressi, in ogni scuola, università, centro congressi dei luoghi che minimamente si avvicinavano all’epoca risorgimentale. Nel mezzo ci finiscono anche i lavori all’aeroporto di Perugia.
A guidare l’unità tecnica su indicazione del Governo Berlusconi è stato inzialmente Angelo Balducci, poi travolto dall’inchiesta sul G8 della Maddalena e finito agli arresti. A lui è succeduto Mauro Della Giovanpaola, anche lui travolto dagli scandali della “cricca” e finito in carcere un anno dopo, nel 2009.

Spariscono i soldi, addio Monumento.
Nella lista delle opere legate alle celebrazioni, e gestite da quell’Unità tecnica di missione, c’era anche il Monumento ai Mille di Marsala. Il secondo lotto funzionale da un milione di euro. L’amministrazione Carini ottiene la promessa dal Governo, il milione di euro c’è. Ma per l’11 maggio 2010, non cominciano neanche i lavori del primo lotto, finanziato con fondi comunali. Solo a febbraio 2011 si sa qualcosa del milione di euro che il governo avrebbe dovuto versare. E’ il coordinatore dell’Unità di Missione Giancarlo Bravi, che ha preso il posto di Balducci e Della Giovanpaola dopo gli scandali, a scrivere a Renzo Carini. Si decide di convocare la conferenza di servizi per approvare i lavori. Bravi scrive di “aver provveduto ad inserire tale intervento nelle attività che questa Unità tecnica intende portare a compimento nell’ambito di quelle previste per le celebrazioni del 150’ anniversario dell’Unità d’Italia”. I pareri dei tecnici sul progetto è positivo. Poi non se ne sa più nulla. E’ il luglio del 2011. In quei mesi si chiude l’Unità tecnica di missione,non si sa più dove siano finiti i soldi previsti per il completamento del Monumento ai Mille di Marsala. Nel frattempo al “salato” a Marsala i lavori vanno piano, pianissimo. Il surrogato al monumento ai Mille diventa posto per drogarsi e bivaccare. Tela prediletta dai writer più sdolcinati a quelli senza peli sulla bomboletta. Oggi i lavori sono quasi completati, ma il surrogato al Monumento ai Mille non serve a nulla. Mentre passano i turisti, a fotografare il monumento all’incompiuto.