di Leonardo Agate - Nella conferenza stampa del 7 maggio, l'ex sindaco Giulia Adamo ha fatto le sue dichiarazioni dopo la sentenza della Cassazione che l'ha assolta dal reato di concussione per una presunta illegittima intromissione nella gestione del Convitto Statale Audiofonolesi, quando lei rivestiva la carica di presidente della Provincia nel 2005. In seguito alla sentenza di condanna della corte di Appello di Palermo, per la legge Severino é stata sospesa dalla carica di sindaco per diciotto mesi. Avrebbe potuto aspettare la fine della sospensione e rientrare nell'amministrazione per l'ultimo scorcio del quinquennio amministrativo. Ma doveva lasciare che facesse da sindaco il vicesindaco Antonio Vinci. Questo non le andava affatto giù, tanto che dopo la sospensione nominò alla vicesindacatura un assessore a lei fidato, Benny Musillami. La prefettura annullò la nomina, e lei si trovò davanti al bivio di far continuare l'amministrazione, che comprendeva in giunta ed in consiglio altri suoi aficionados, ma con Vinci facente funzione di sindaco, oppure dimettersi e mandare il Comune sotto la gestione del commissario regionale, in attesa della prossima tornata elettorale utile, che sarà i prossimi 31 maggio ed 1 giugno.
La decisione dell'allora sindaco Adamo, di dimettersi e di non aspettare la fine del periodo di sospensione, fece sciogliere tutta l'amministrazione comunale, e fu determinata dalla dura presa di posizione del Pd marsalese, e non solo, nei riguardi della condannata.
Da quello che Giulia Adamo ha dichiarato in conferenza stampa, riportato nei dettagli dai giornali locali, si nota la sua legittima rabbia per essere stata estromessa dalla vita politica, a causa di una sentenza di condanna che le appariva campata in aria, come in effetti ha stabilito la Cassazione con la recente sentenza di assoluzione definitiva. Non c'é dubbio che la sentenza di condanna della corte di Appello l'ha personalmente danneggiata. Ma per quanto riguarda invece l'aspetto politico della questione, collegato alla gestione della città, occorre fare altre considerazioni. Innanzi tutto non é detto che l'ex sindaco, assolto definitivamente da quell'accusa di concussione, se avesse potuto presentarsi alle prossime elezioni, avrebbe potuto raccogliere la messe di suffragi che ebbe nel 2012 diventando sindaco. L'impressione che ho ricavato dopo le sue dimissioni di un anno fa, frequentando i più diversi ambienti cittadini, é che molti di quelli che l'avevano votata non ne potevano più ben prima che si dimettesse, e che molti gioirono alla pubblicazione della sentenza di condanna della corte di Appello che di fatto la estromise dalla carica pubblica. Se può interessare, nel 2012 l'ho votata, ma dopo un anno di sua gestione comunale, me ne sono pentito, e ho trovato tanti elettori che mi hanno confessato del loro voto dato a lei speranzosi, e che chi prima, chi dopo sono rimasti delusi.
L'altro aspetto politico che bisogna evidenziare é che la gestione biennale dell'amministrazione Adamo non si é distinta per nessuna cosa positiva. Non sono state iniziate nuove opere pubbliche. La manutenzioni di quelle esistenti é stata meno che ordinaria. I beni architettonici, archeologici, storici e paesaggistici sono stati lasciati in abbandono, con colpe da ripartire tra il Comune e la Soprintendenza ai beni archeologici, monumentali, culturali e paesaggistici. Lungo la costa sud e quella nord del territorio comunale ci stavano, e ci stanno, circa 400 costruzioni abusive da abbattere, ma durante la gestione Adamo ne sono state abbattute quanti se ne possono contare sulle dita di una mano, o al massimo due. Tra l'altro, una costruzione abusiva sulla sabbia del litorale sud apparteneva alla famiglia dell'assessore Patrizia Montalo, se non era addirittura sua.
Continuiamo a volo d'uccello. I grandi progetti avviati dal sindaco Carini, che ha preceduto Adamo al Palazzo Comunale, sono stati trascurati, insabbiati o bloccati dal sindaco Adamo subentrante. Mi riferisco al porto di iniziativa privata, al cambio di destinazione d'uso dell'ex polveriera di via Dante Alighieri - dove il Ministero avrebbe realizzato residenze e pure un percorso pubblico ipogeo nelle grotte nel tufo. Ancora: l'area militare dell'Idroscalo, a Sappusi, poteva essere acquisita gratuitamente dal Comune per realizzarvi possibilità ricreative e culturali, utilizzando anche i capannoni Nervi, che sono fotografati sui libri di storia dell'arte, per la tecnica costruttiva e la grazia delle voluminose proporzioni. Questo progetto, come l'altro dell'area militare lungo via Dante Alighieri, era stato approvato con protocolli preparatori dal sindaco Carini e dal rappresentante ministeriale. Espletato qualche residuo dettaglio, si sarebbero dovuti firmare gli atti definitivi di cambio della destinazione d'uso e di concessione. Giulia Adamo é subentrata al Comune a questo punto, e si é persa traccia di quei due progetti.
Un altro progetto era stata concordato tra il sindaco Carini e le Ferrovie dello Stato. Nell'area dismessa di proprietà delle Ferrovie, a sud ovest della Stazione Ferroviaria, il Comune avrebbe dovuto cambiare la destinazione d'uso. Le Ferrovie vi avrebbero costruito un compresso residenziale e commerciale, ed in cambio avrebbero costruito un ampio parcheggio pubblico. Contestualmente, le Ferrovie avrebbero permesso la costruzione di un sottopassaggio automobilistico, sotto la linea ferrata, che da Piazza Caprera portasse fino a via Gandolfo, di fianco all'edificio dell'AUSL. Per la costruzione del sottopassaggio automobilistico, le Ferrovie avrebbero concorso con il Comune per la spesa. Anche questo progetto si é arenato con il subentro al Comune di Giulia Adamo.
C'é di più. Le ville di proprietà comunale, Villa Cavallotti, Villa Genna, Villa Damiani, sono state lasciate una, la Villa Cavallotti nello stesso stato in cui il sindaco Adamo l'ha trovata; le altre due in condizioni peggiori di come le ha ricevute.
Nemmeno con Giulia Adamo é stato approvato il Piano Regolatore Generale della città, perpetuando una approssimativa regolamentazione urbanistica che ha fatto tanti danni alla città. Si deve anche aggiungere che nemmeno le amministrazioni precedenti, risalendo fino al sindaco Salvatore Lombardo, sono riuscite a far approvare il Piano Regolatore. Ne fece avviare la progettazione il senatore e sindaco Pietro Pizzo tra gli anni '80, ma la sua fuoruscita dalla politica, legata al cambio del vento politico nazionale e a fatti giudiziari fecero arenare quella intenzione.
Che altro da dire su Giulia Adamo, a margine della sua conferenza stampa? Si può tranquillamente affermare che la sua gestione é stata la peggiore fra tutte quelle che un uomo di un certa età può ricordare. Assolutamente inconcludente. Ah, dimenticavo la sola opera che é stata iniziata da Giulia Adamo, socia della società Adamo dei distributori di carburante. La sua società ha iniziato la costruzione di un grande impianto di rifornimento di carburante a Sappusi, tra le case popolari e gli istituti scolastici. Nonostante le proteste degli abitanti e degli ambientalisti, il sindaco - imprenditore é riuscito a ottenere alcune autorizzazioni, ma non ha finito i lavori. Dimessasi dal'amministrazione cittadina, i lavori sono rimasti sospesi.
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