"E' indispensabile pensare all'istituzione di un fondo di rotazione che garantisca l'accesso al credito agevolato alle aziende confiscatealla mafia e sottoposte a gestione commissariale". Lo dice Mariella Maggio, parlamentare regionale PD, firmataria dell'emendamento chechiede misure di sostegno per tutte le aziende in difficoltà in seguito a confisca. " Non possiamo rinunciare ad un piano d'intervento per la continuità delle attività delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità. Aziende- spiega Mariella Maggio - che, oltre ad essere l'emblema della lotta contro la presenza delle organizzazioni criminali nel tessuto economico, rappresentano un'opportunità concreta di lavoro che non può essere sprecata. Senza un impegno su questo versante si rischia di vanificare l'ottimo lavoro sul piano della repressione con un conseguente paradosso: attività economiche simbolo dell'illegalità, che una volta sequestrate non sono in grado di divenire modelli di legalità economica, e di garantire sicurezza sociale ai lavoratori coinvolti. Sono certa che il Parlamento comprenderà l'importanza di una misura - conclude la parlamentare PD - che può essere strumento indispensabile per sostenere attività altrimenti destinate alla chiusura".
ITALGAS. La Commissione parlamentare Antimafia vuole vederci chiaro sulla vicenda commissariamento di Italgas, società controllata dalla Snam e leader del settore della distribuzione del metano in Italia, che secondo le indagini, avrebbe agevolato imprenditori in odore di mafia anche consentendo loro di consolidare il predominio nel settore del gas metano. La Commissione, presieduta da Rosy Bindi ascolterà in audizione Silvana Saguto e Fabio Licata, magistrati della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.
Nel dicembre 2014 la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, presieduta da Silvana Saguto, ha prorogato di altri sei mesi l'amministrazione giudiziaria per Italgas, guidata da amministratori nominati dai giudici dal luglio scorso. Un provvedimento eclatante che ha messo la ditta sotto la tutela dei magistrati che poi valuteranno se procedere al sequestro o restituire ai legittimi titolari la gestione "ripulita" dalle criticità riscontrate dagli investigatori. Per i giudici che hanno prorogato l'amministrazione le criticità non sarebbero superate e il rischio di agevolazione delle attività delle cosche permarrebbero. I pm, che sulla vicenda hanno aperto un'inchiesta, stanno cercando di verificare se sia vero quanto ipotizzato dagli amministratori, che hanno stilato una lunga relazione sul caso, e cioè che Snam fosse al corrente dei "favori" assicurati da Italgas alle imprese mafiose. Della vicenda si occupa da tempo la Commissione parlamentare Antimafia che nei mesi scorsi ha già convocato e ascoltato amministratori delegati della società, amministratori giudiziari e magistrati.